Autore Topic: E-Sports e Gaming professionale  (Letto 1000 volte)  Share 

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Online ferro

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E-Sports e Gaming professionale
« il: 01 Aprile, 2016, 02:08:42 am »
Traendo spunto da questo articolo di Ultimo Uomo :
http://www.ultimouomo.com/gli-esports-sono-una-cosa-seria/

Vi butto sul piatto una discussione che solo partenopeo.net sa trasformare in un acuta analisi sociale e culturale.


In questo articolo si parla di "E-Sports" cioè tornei professionistici di videogiochi, ai quali partecipano gamers da tutto il mondo che si sottopongono a 12 ore al giorno di "allenamenti" , cioè di bombardamento videoludico. Quanto seriamente si dovrebbe prendere questo fenomeno culturale? È un bene che un sedicenne prenda la strada del non ritorno dedicando la fase di costruzione delle fondamenta della propria vita ai videogiochi per diventare un professionista, raggiungendo il top magari, per poi trovarsi a 25 anni ad essere vecchio per questo mondo (da quanto evinco dall'intervista)?
So che alcuni dei più arguti utenti sono anche appassionati del genere. Avanti, o popolo!
« "[..] se tra voi c'è qualche fuori-classe lo sopporterò, altrimenti per fare una grande squadra mi accontenterò soltanto dei.. grandi giocatori, cioè di quei giocatori che hanno il coraggio grande, il cuore grande. Chi non ha queste virtù non è un grande giocatore, e neanche un mediocre giocatore. È soltanto nulla, quindi può vestirsi ed andarsene subito." » [W. Garbutt ]

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Re:E-Sports e Gaming professionale
« Risposta #1 il: 01 Aprile, 2016, 03:12:01 am »
Il problema non si pone. Dai 25 ai 40, con un po' di intelligenza ed opportuno aggiornamento, si ritroverebbe a fare il consulente. Oppure il testimonial, il brand ambassador alle fiere, cazzi e mazzi vari.

Dopo i 40, se nun s'è rutt ò cazz e nun s'arape nu bar è nu strunz :look: