L'ho terminato anche io.
Secondo me non è un prodotto brutto, è un prodotto castrato e che ha sofferto di una gestazione finale molto travagliata, sulla quale sono intervenuti anche fattori esterni alla serie stessa.
Alla fine Bojack prendeva l'insegnamento di Mad Men e di Breaking Bad: può una formazione personale travagliata e anaffettiva, un trauma o una malattia, un trascorso terrificante dell'infanzia giustificare l'essere dei pezzi di merda sul lavoro, degli individui relazionalmente tossici o dei boss della droga?
E fino a che punto lo spettatore può immedesimarsi in questi personaggi per autoassolversi dalle piccole e grandi malefatte che ha compiuto?
È sempre colpa della società che ci forma tipo pogo o è semplicemente la natura intima che viene rivelata?
Dei fattori esterni ho già detto. Le ultime due stagioni smettono di giocare su quella sottile linea d'ombra che separa i due poli della sanzione cristiana dall'edonismo come autoaffermazione e prendono una posizione netta: Bojack è una merda. Nessuno deve empatizzare con lui. Il "non scambiate la sua vita con la vostra vita", metaforicamente spiegato con la questione dello show televisivo che non si capisce a un certo punto se sia realtà o finzione, diventa la parola d'ordine dell'intera serie. Arriva la condanna e la cicatrice sociale. Infine la morte, che non è morte perché altrimenti apparirebbe martirio; ma Bojack continua a vivere, abbandonato da tutti. Quello che succede se non ti comporti bene, insomma. Ma succede solo a lui: non al simpatico cane, Diane, finanche Princess che vuole un figlio pensando che sia un giocattolo. No, solo Bojack è la merda, quello in cui non ci vorremmo mai rivedere perché ci ricorda quanto facciamo vomitare pure noi, una specie di specchio.
E vabbè.
Netflix secondo me ci ha messo pesantemente le mani e ha piegato il messaggio a certe dinamiche comunicative che, nel mondo ovattato e a tratti vittoriano di cui siamo spettatori, non possono mancare. Soprattutto dopo i recenti scandali a Hollywood.
Poteva essere un capolavoro: rimane l'amaro in bocca per certi passaggi troppo didascalici, troppe chiacchiere, troppi personaggi inutili, la sensazione di un'accelerazione, anche dal punto di vista del semplice andamento dei fatti, nell'ultimo quarto. Una puntata finale che riassume forse una stagione.
Netflix merda.