Come il racconto di James Joyce da cui è tratto, è una storia di grande semplicità: una festa post-natalizia nell'Irlanda del 1904, con amici della buona società di Dublino riuniti tra canti, oche arrosto e discorsetti, che si conclude con una inaspettata rivelazione.Adattamento cinematografico di uno dei racconti dell'omonimo romanzo di Joyce, è il canto del cigno di Huston.
Due aggettivi: prezioso e incantevole. E' una breve e molto intensa riflessione sull'evanescenza della vita. L'atmosfera della cena e della notte innevata che accompagnano al monologo finale è rarefatta, evocativa. L'ultimo quarto d'ora è tra i più belli mai visti.
Va visto e rivisto più che raccontato.
*****