Giusto, possibilissimo che gli errori dei singoli in una squadra organizzata molto bene diminuiscano statisticamente. Ma l'anno prima erano molto di meno. E con Mazzarri, organizzato difensivamente anche lui, l'anno del quinto posto erano tantissimi, mentre la stagione prima e quella dopo no. Come lo spieghi?
Mah, il primo anno di Benitez eravamo più organizzati (e individualmente forti in un paio di ruoli) del secondo anno. Ad un certo punto però la squadra non è riuscita più a seguire Benitez perché l'allenatore spagnolo non ha voluto in alcun modo trovare delle soluzioni adeguate del tipo spostare Hamsik mezzala, Jorginho regista e tenersi Dzemaili o farsi prendere un'altra mezzala (ma pure David Lopez titolare va!). E, invece, ha voluto trascinare nel baratro tutti per una questione di orgoglio personale (cosa che l'ha fottuto e ci ha fottuti una stagione). Perché se lui avesse fatto questo si sarebbe trovato con l'opinione pubblica a dire "TE L'AVEVAMO DETTO!".
Insomma, non solo nella conduzione tecnica, ma pure in quella mediatica (dove lui è definito un Maestro della Scuola di Hokuto) ha voluto trascinare tutti nell'oblio per una mera questione personale.
E questo, al netto di Rafael e David Lopez, perché è anche vero che non siamo stati la quarta o quinta difesa del campionato, ma addirittura la dodicesima, prendendo gli stessi goal del Palermo (squadra mediocre) e molti di più del Chievo o del Milan.
Passi il primo anno dove si voleva capire se questa squadra era portata per quel modo di giocare, ma poi al secondo, dopo che hai visto tutta l'inadeguatezza di questo gioco per poter puntare più in alto, un gioco inadeguato per puntare al campionato italiano, cioè fare più filtro a centrocampo, lavorare tantissimo sulla fase difensiva e subire meno goal dell'anno precedente per poter arrivare agevolmente in Champions; però, se tu al secondo anno perseveri significa non solo che ci vuoi rovinare, ma che si pur strunz.
I risultati dello scorso anno sono solo figli di una mentalità cocciuta e perdente dell'allenatore che voleva questa squadra difficilmente migliorabile sotto il profilo del gioco.
Male, malissimo, sciagurato, villano, pacchiano e maledetto Benitez. Che lo sia per sempre, fino nel fuoco dell'inferno.
Il Napoli di Mazzarri, seppur modesto tecnicamente sia a centrocampo che in retroguardia, e seppur con un allenatore che voleva i nostri a tutti i costi giocare solo di contropiede (con discreti risultati), quando poi si metteva in testa di fare l'internazionale faceva testa e muro. Però, Mazzarri, nonostante i suoi limiti, ci ha comunque portati per due volte in Champions diretta (senza passare per i preliminari) salvando le casse della società.
Nell'anno peggiore di Mazzarri (quinto posto) abbiamo comunque subito meno goal dell'anno scorso, portando a casa pure una Coppa Italia che ci mancava da due decenni, contro la Juventus scudettata in finale.
A me Mazzarri non piace, ma quello che è accaduto l'anno scorso è stato peggio del quinto posto dell'allenatore orrido toscano.
L'atteggiamento dell'allenatore, l'anno scorso, è stato fondamentale. Per gran parte della stagione ha depresso i calciatori.
Oggi, i nostri, non solo giocano meglio perché si divertono, ma sentono pure di poter migliorare nel lungo periodo.
Con le gestioni tecniche precedenti avevamo una situazione di stallo che ci teneva nel "è difficile migliorare".
No, non è vero. Male, malissimo. Si può migliorare sempre.
Sarri è un regalo che gli dei ci hanno voluto offrire. Uno che è venuto per mettere in testa ai calciatori che si può migliorare sempre.
Se poi pensi che tu sia già arrivato e che non è possibile migliorare, significa che puoi sbatterti quanto vuoi, ma alla Lazio serviranno dieci minuti di gioco attivo per rifilarti 4 sberle.
Mentalità Caruso caro, altro che sofismo del cazzo.
E poi basta, mannaggia tutto. Basta, non se ne può più.