Girano già le sue foto in cui sorridente lascia in comodo minivan questa indecorosa terra di malcostume e ostruzionismo tattico, dopo due mesi di totale silenzio con la tifoseria e dopo lo spareggio Champions preparato da allenatore del Real Madrid, un atto di servilismo a cui persino Mazzarri ha avuto il buon gusto di sottrarci.
Ci lascia sorridente, quinti in classifica, con numeri vergognosi, fuori dalla Champions per il secondo anno di fila in un campionato in cui la seconda fa 70 punti, una rosa piena di macerie ed equivoci tattici, zeppa di figliocci partoriti dal suo mercato clientelare e velleitario.
Ma si sa, a Napoli ogni strunz è padrone, e i sudditi stanno ancora brandendo i fac simile del suo palmares con la vocca agrodolce del sogno mancato, mentre chist se ne va sorridente a Madrid e ci lascia in eredità solo figli falliti, senza identità e appartenenza, bramosi di seguirlo in un calcio che non li ha voluti.
E il Napoli sta pusato là, come una femmina sedotta e deturpata, mentre questo Veltroni iberico starà già accennando al vicino di posto che si mangia bene ma a gente nun è bona, che il calcio italiano è in disfacimento totale e che lui c'a pruvato a fa qualcosa ma era troppo faticoso, e poi cu chi te vai a mischià.
Quanto vorrei che da popolo di poveri maronni che siamo avessimo un minimo dello sprezzo degli interisti, che lo accolsero per risistemare casa dopo il festino e lo mandarono via a calci nel mazzo. Ma la speranza muore quando vedo la gente nelle formazioni IDEALI dell'anno prossimo mette miezz a Raul Albiol, perché lui ha comunque giocato nel Real Madrid, e tanto basta.