Autore Topic: Boicottaggio dei test Invalsi  (Letto 13093 volte)  Share 

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Offline Genny Fenny

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Boicottaggio dei test Invalsi
« Risposta #60 il: 21 Maggio, 2015, 20:33:02 pm »
A me questa rincorsa allo standard, al benchmark, per misurare, all'occorrenza aumentare, rimuovere l'inefficiente se non addirittura l'ordinario, fa orrore proprio in generale, figuriamoci in un universo che rigetta per sua natura gli strumenti quantitativi come è quello dell'educazione.
Lo dico qua, senza scendere nel merito della questione, ma vale veramente per tutto.
Più facimme schifo o cess più mi pare che ci dobbiamo scapezzare in questa asfittica ricerca dell'eccellenza in vitro, che nell'istruzione come nel lavoro è puntualmente diversa dalla virtù autentica, dal saper fare le cose.
Per me, qualora pure dovessero inventarsi un sistema infallibile per valutare le competenze di un professore, lo potremmo usare per pulirci il mazzo, perché non vi trovo nessuna potenziale utilità. Idem con patate per gli strumenti che misurano la produttività al lavoro, questi spesso molto raffinati ma ugualmente inutili per valutare l'impatto totale di un dipendente in una realtà lavorativa.
E poi come fate a non considerare il graduale disfacimento dei diritti dei lavoratori da quando è nata questa retorica del merito, dell'ognuno ha quel che si merita. Questo non è manco più neoliberismo, qua siamo all'incubo americano.
« Ultima modifica: 21 Maggio, 2015, 20:34:28 pm da bender89 »

Offline DioBrando

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Re:Boicottaggio dei test Invalsi
« Risposta #61 il: 21 Maggio, 2015, 20:38:25 pm »
Non vedo che c'entri il neoliberismo nel consigliare a uno che nun ten voglia di faticare o che non è arte sua di cambiare mestiere. Vale per De Guzman come per un insegnante.  :look:

Offline enricocaruso

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Re:Boicottaggio dei test Invalsi
« Risposta #62 il: 21 Maggio, 2015, 20:41:11 pm »
Non proprio, ma se ti fa contento. :look:

Non mi fa contento, ma le fasce di riferimento sono esattamente le tare di cui parlavo, gli esami nazionali non controllati dai docenti dell'istituto sono i test invalsi (migliorabili, probabilmente). Non mi piacciono i regimi misti, quindi non integrerei coi voti interni...

Offline enricocaruso

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Re:Boicottaggio dei test Invalsi
« Risposta #63 il: 21 Maggio, 2015, 20:45:51 pm »
L'alternativa alla valutazione è l'abuso, la prepotenza di chi non fa un cazzo e non gli succede niente, a scapito dell'insegnamento per i nostri ragazzi. Contento tu...

Offline Marco78

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Re:Boicottaggio dei test Invalsi
« Risposta #64 il: 21 Maggio, 2015, 20:58:29 pm »
La platea è quella che è finché non trovi il modo di farli ingrippare per quello che insegni.
Non che sia facile, per carità.
Al progetto chance, per esempio, i ragazzi (in pratica tutti ragazzi che avevano abbandonato prima della terza media, tutti rigorosamente col coltello in tasca e lasciati a se stessi dalle famiglie tranne i figli dei boss) ti prendevano le misure dal primo giorno ma, se gli facevi capire che gli volevi dare impegno e attenzione ma stabilendo che comandavi tu, ti assicuravi un rispetto che aveva dell'incredibile.
Negli anni continuo a incontrarli e non hai idea delle feste e dei ringraziamenti che mi fanno ancora oggi.

Ho fatto anche io un corso del genere nel 2011, era un progetto per pasticcieri che si teneva per i ragazzi in difficoltà. In quel caso la platea è diversa, ricordo ancora che alcuni si affezionarono e "seguivano".
Alcuni non hanno nessun interesse per quello che li circonda, l'unica cosa che sanno fare è giocare con il telefonino. Alle volte ho cercato anche di fargli discorsi di tipo diverso (discorsi "da grandi"): ad alcuni interessano, con altri invece il buio più totale.

Io ho insegnato praticamente ovunque: professionali, tecnici e licei.
Ora insegno matematica e fisica in un liceo scientifico (aspetto che Enrico mi dica che se insegno matematica la logica mi difetta, ecc.)

Sono perfettamente d'accordo con te quando parli dell'atteggiamento degli studenti italiani, che in gran parte cercano solo la promozione; ti parlo anche di liceo, quindi la cosa è grave.

Ma il problema è diventato così grave da quando ci hanno costretto a reclutare chiunque pur di aumentare o mantenere costante il numero degli iscritti, pena la perdita di posti di lavoro e di fondi per la scuola; è chiaro che accetti qualunque "cosa" arrivi, e te la tieni anche se non sai cosa ci faccia a scuola.
L'offerta formativa la devi fare anche in funzione di questa gente qua.

Questo fenomeno è stato provocato da quelli che hanno riformato la scuola, quelli che avrebbero dovuto sapere quello che facevano e lavorare nell'interesse comune.

Infatti...

Ma questo problema da quando non c'è più il preside, bensì il dirigente scolastico che ha troppo interesse sul numero degli iscritti e sul prestigio della scuola.
Fortunatamente in una delle due scuole di quest'anno non si fa il discorso numerico, nel senso che hanno così tanti potenziali alunni che ci possiamo pure permettere di bocciarne a decine.

Un poco come se un tifoso volesse valutare l'operato dell'allenatore. :look:

Questa mi è scappata, comunque una valutazione della qualità dell'insegnamento va fatta; non con un sistema che sta andando in obsolescenza come il test Invalsi, ma ci sono altre soluzioni. Per esempio andrebbero create delle fasce di riferimento che tengano conto delle differenze socio-economiche del territorio in cui opera la scuola, come strumento si possono usare esami di medio termine a livello nazionale, ovvero a metà anno, che integrino il risultato con la media scolastica, che vengano controllati non dai docenti dell'istituto. Accompagnare il tutto da una valutazione di merito del consiglio di istituto e quindi affidata al provveditorato, magari, per una valutazione complessiva finale.

I test invalsi non servono a valutare i docenti bensì i ragazzi, quindi non vedo cosa c'entri tutto ciò con la riforma di Renzi.

Offline Genny Fenny

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Re:Boicottaggio dei test Invalsi
« Risposta #65 il: 21 Maggio, 2015, 21:18:40 pm »
L'alternativa alla valutazione è l'abuso, la prepotenza di chi non fa un cazzo e non gli succede niente, a scapito dell'insegnamento per i nostri ragazzi. Contento tu...
Ah, se io avessi un ragazzo me ne sbatterei bellamente le coglie di quante nozioni impara a scuola per mano dei geronti della cultura d'etichetta.
Mi interessa piuttosto che sia seguito da persone di non misurabile spessore umano, che siano capaci di infondere curiosità e amore per le discipline senza dover necessariamente stare sopra l'asticella dell'eccellenza.
Non lo dico per fare il fricchettone, per me i discorsi che fai tu valgono a stento per l'università, dove c'è una domanda diversa, una offerta necessariamente più tecnica e qualificante, uno scopo totalmente (forse necessariamente) imbruttito dall'"utilità". 

Leif Erikson

Boicottaggio dei test Invalsi
« Risposta #66 il: 21 Maggio, 2015, 21:43:35 pm »
Quoto chiunque provi un ribrezzo verso oggettività e misura dei valori standard, da vomito

Offline Fagiolino Quattroporzioni

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Re:Boicottaggio dei test Invalsi
« Risposta #67 il: 21 Maggio, 2015, 22:08:32 pm »
Benitez ministro della pubblica istruzione e siamo tutti contenti.


Offline CharMeg

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Re:Boicottaggio dei test Invalsi
« Risposta #68 il: 21 Maggio, 2015, 23:08:05 pm »
Un poco come se un tifoso volesse valutare l'operato dell'allenatore. :look:

Questa mi è scappata, comunque una valutazione della qualità dell'insegnamento va fatta; non con un sistema che sta andando in obsolescenza come il test Invalsi, ma ci sono altre soluzioni. Per esempio andrebbero create delle fasce di riferimento che tengano conto delle differenze socio-economiche del territorio in cui opera la scuola, come strumento si possono usare esami di medio termine a livello nazionale, ovvero a metà anno, che integrino il risultato con la media scolastica, che vengano controllati non dai docenti dell'istituto. Accompagnare il tutto da una valutazione di merito del consiglio di istituto e quindi affidata al provveditorato, magari, per una valutazione complessiva finale.

In questa direzione si sta andando da quest'anno.
Si sta iniziando una campagna di autovalutazione delle scuole, che devono fornire una lunga serie di dati per far capire al ministero quale sia la situazione socio-economica degli studenti e delle famiglie, da dove vengono (più o meno lontano dalla scuola, non si parla di nazionalità), i loro livelli culturali di partenza, ecc.
Sulla base di questi dati ogni scuola deve spiegare i suoi punti di forza e di debolezza, cosa fa per mantere e migliorare i punti di forza e cosa vuol fare per eliminare o ridurre le debolezze.
I finanziamenti saranno dati in base a queste analisi (si chiama RAV, rapporto di auto-valutazione).
Potrebbe essere interessante, e spero che lo sarà, anche se la maniera di gestire la cosa mi lascia qualche perplessità; in ogni caso non è da buttare via.

Il problema è proprio capire chi poi si occuperà di valutare gli esiti; al momento personale non ce n'è, mancano i fondi per pagarlo, e quindi non si sa chi e come.

Vedremo.
moriremo tutti....ricordalo
È un dolore enorme.
É chiaro che il suo obiettivo é quello: lo scudetto, poi la Champions, dopodiché avrà sei milioni di persone ai suoi piedi pronte a tutto per lui e disposte a innalzarlo come dittatore illuminato con un colpo di stato.

Offline DioBrando

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Re:Boicottaggio dei test Invalsi
« Risposta #69 il: 21 Maggio, 2015, 23:14:05 pm »
Non mi fa contento, ma le fasce di riferimento sono esattamente le tare di cui parlavo, gli esami nazionali non controllati dai docenti dell'istituto sono i test invalsi (migliorabili, probabilmente). Non mi piacciono i regimi misti, quindi non integrerei coi voti interni...

I test Invalsi sono appunto dei test. Non degli esami. E se non li integri ad un giudizio che sia meno avulso dal contesto non servono a niente. Un esame di quel tipo ha un effettivo utilizzo e valore solo come integrazione ad un percorso scolastico ed al contesto in cui si svolge. Quindi, come è una vaccata dare ogni responsabilità al dirigente scolastico o preside, lo è altrettanto affidarsi ad un giudizio basato su un test estemporaneo. Il regime misto è proprio quello che garantisce da una parte la minore soggettività ( e spesso inaffidabilità) del giudizio, dall'altra l'eccessiva concentrazione su dati che non possono essere raccolti in maniera statisticamente corretta durante lo svolgimento della formazione degli studenti. La cosa divertente di questa riforma è che da una parte affida all'Invalsi, test per gli studenti, i giudizi estemporanei sulla qualità dell'istruzione, dall'altra affida alla completa soggettività di un preside decisioni come le assunzioni. Due estremi opposti in due aspetti fondamentali della scuola.

E per fortuna che, per ora, hanno tolto la stronzata del cinque per mille.  :look:

In ogni caso la riforma vera della scuola non è nemmeno questa puzza umida che ha partorito la Giannini: ma piuttosto il riordino degli istituti (troppi e troppo diversi tra loro), delle attività scolastiche ( da rendere in alcuni casi facoltative e reintroducendo quelle non inerenti la formazione come lo sport o i club culturali), delle retribuzioni degli insegnanti, portandole perlomeno al livello di quelle francesi, giustificando così anche l'aumento dell'orario di lavoro, per coprire le attività extrascolastiche di cui prima. Ma tanto le cose che servono davvero costano e sono troppo intelligenti per esser messe in atto. :look:
« Ultima modifica: 21 Maggio, 2015, 23:19:17 pm da DioBrando »

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Re:Boicottaggio dei test Invalsi
« Risposta #70 il: 21 Maggio, 2015, 23:16:28 pm »
In questa direzione si sta andando da quest'anno.
Si sta iniziando una campagna di autovalutazione delle scuole, che devono fornire una lunga serie di dati per far capire al ministero quale sia la situazione socio-economica degli studenti e delle famiglie, da dove vengono (più o meno lontano dalla scuola, non si parla di nazionalità), i loro livelli culturali di partenza, ecc.
Sulla base di questi dati ogni scuola deve spiegare i suoi punti di forza e di debolezza, cosa fa per mantere e migliorare i punti di forza e cosa vuol fare per eliminare o ridurre le debolezze.
I finanziamenti saranno dati in base a queste analisi (si chiama RAV, rapporto di auto-valutazione).
Potrebbe essere interessante, e spero che lo sarà, anche se la maniera di gestire la cosa mi lascia qualche perplessità; in ogni caso non è da buttare via.

Il problema è proprio capire chi poi si occuperà di valutare gli esiti; al momento personale non ce n'è, mancano i fondi per pagarlo, e quindi non si sa chi e come.

Vedremo.

Tranquillo che l'insegnante l'ho fatto anche io e sono sempre stato a contatto, per motivi di lavoro, con gli ambienti scolastici. So quale è la situazione e come ci si dovrebbe muovere veramente. Leggi appunto il mio post precedente. :ok:

Offline CharMeg

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Re:Boicottaggio dei test Invalsi
« Risposta #71 il: 21 Maggio, 2015, 23:16:38 pm »
Come potrebbero cercare la promozione con un test oggettivo? Si rovescerebbe il rapporto con gli insegnanti, a cui le famiglie richiederebbero ormai solo di preparare meglio i figli, e non romperebbero per i voti.
I credo fortemente nei sistemi che creano rapporti sani di controllori e controllati. Vanno calibrati e ben studiati, ma sono concettualmente virtuosi. E in Italia sono completamente assenti...

Proprio perchè sono assenti non posso pensare che i test Invalsi (quasi incontrollati nella loro somministrazione) possano essere la soluzione.

Ma sulla necessità di un sistema di valutazione sono ovviamente d'accordo; mi piacerebbe però vederlo esteso alle altre parti dell'amministrazione dello stato.

E' curioso, per esempio, che noi saremo gli unici dipendenti statali che possono essere allontanati dal posto di lavoro (non ho detto licenziati) da un loro superiore.
Non licenziati, ma destinati a svolgere compiti su base regionale (per esempio supplenze), dovendosi spostare in base alle necessità senza riguardo per le distanze da coprire, anche da una settimana all'altra. Se non sei simpatico al preside non ti conferma, sceglie un altro.

Non si potranno neanche più chiedere trasferimenti da una scuola all'altra; tu ti metti a disposizione e speri che il preside della scuola dove vorresti andare ti trovi simpatico, perchè se non ti vuole non ti sposti.

Sono solo esempi, ce ne sarebbero altri presi dalla buona scuola; questo rigore (accanimento?) vale solo per i professori. Molto piacevole.
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Offline CharMeg

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Re:Boicottaggio dei test Invalsi
« Risposta #72 il: 21 Maggio, 2015, 23:18:26 pm »
Tranquillo che l'insegnante l'ho fatto anche io e sono sempre stato a contatto, per motivi di lavoro, con gli ambienti scolastici. So quale è la situazione e come ci si dovrebbe muovere veramente. Leggi appunto il mio post precedente. :ok:

Non ho fatto in tempo... :-)
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Offline Marco78

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Re:Boicottaggio dei test Invalsi
« Risposta #73 il: 22 Maggio, 2015, 07:18:40 am »
I test Invalsi sono appunto dei test. Non degli esami. E se non li integri ad un giudizio che sia meno avulso dal contesto non servono a niente. Un esame di quel tipo ha un effettivo utilizzo e valore solo come integrazione ad un percorso scolastico ed al contesto in cui si svolge. Quindi, come è una vaccata dare ogni responsabilità al dirigente scolastico o preside, lo è altrettanto affidarsi ad un giudizio basato su un test estemporaneo. Il regime misto è proprio quello che garantisce da una parte la minore soggettività ( e spesso inaffidabilità) del giudizio, dall'altra l'eccessiva concentrazione su dati che non possono essere raccolti in maniera statisticamente corretta durante lo svolgimento della formazione degli studenti. La cosa divertente di questa riforma è che da una parte affida all'Invalsi, test per gli studenti, i giudizi estemporanei sulla qualità dell'istruzione, dall'altra affida alla completa soggettività di un preside decisioni come le assunzioni. Due estremi opposti in due aspetti fondamentali della scuola.

E per fortuna che, per ora, hanno tolto la stronzata del cinque per mille.  :look:

In ogni caso la riforma vera della scuola non è nemmeno questa puzza umida che ha partorito la Giannini: ma piuttosto il riordino degli istituti (troppi e troppo diversi tra loro), delle attività scolastiche ( da rendere in alcuni casi facoltative e reintroducendo quelle non inerenti la formazione come lo sport o i club culturali), delle retribuzioni degli insegnanti, portandole perlomeno al livello di quelle francesi, giustificando così anche l'aumento dell'orario di lavoro, per coprire le attività extrascolastiche di cui prima. Ma tanto le cose che servono davvero costano e sono troppo intelligenti per esser messe in atto. :look:
Per una volta sono completamente d'accordo.

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Boicottaggio dei test Invalsi
« Risposta #74 il: 22 Maggio, 2015, 09:04:47 am »
La cosa che manca a questa riforma è un organismo, tipo consiglio d'amministrazione, ossia quello d'istituto, che valuti l'operato del preside e possa sfiduciarlo. Come hanno in Inghilterra. E ovviamente bisognerebbe potenziare i test invalsi per trasformarli in veri esami completi, assegnati unicamente a membri esterni. Come dicevo le cose a metà, i regimi misti, non mi convincono...

Offline CharMeg

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Re:Boicottaggio dei test Invalsi
« Risposta #75 il: 23 Maggio, 2015, 10:05:02 am »
La cosa che manca a questa riforma è un organismo, tipo consiglio d'amministrazione, ossia quello d'istituto, che valuti l'operato del preside e possa sfiduciarlo. Come hanno in Inghilterra. E ovviamente bisognerebbe potenziare i test invalsi per trasformarli in veri esami completi, assegnati unicamente a membri esterni. Come dicevo le cose a metà, i regimi misti, non mi convincono...

Sono d'accordo.
Infatti alla fine è per questo che nessuno li accetta; se anche volessimo considerare il test come una forma (accessoria) di valutazione del livello raggiunto dagli studenti, è tutto il contorno che è completamente sballato.
Se ne vorrebbe fare uno strumento da usare oltre i suoi limiti naturali.
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