Scusa, ma invece con la tua, diciamo, parafrasi non coglievi affatto il punto, quindi gli applausi sono immeritati
Se la situazione dei teatri italiani va a scatafascio non chiamo un manipolo di cantanti per migliorarla, bensì dei manager pubblici, dei manager culturali, delle persone che si occupano di management, di governance, di gestione. Persone che lavorano studiando le riforme effettuate in altri paesi, in situazioni analoghe, in situazioni diverse, per valutare la direzione da far prendere ad una struttura che fornisce un servizio pubblico. Ovvio che ascolto anche le opinioni degli artisti, cantanti, orchestrali, direttori d'orchestra, ma la loro opinione non può essere presa come l'unica valida, anche perché ovviamente hanno un conflitto d'interesse. Se tu in un forum di cantanti entri e dici che i cantanti non dovrebbero mai essere alla guida di una commissione per la riforma di un teatro non mi dai affatto fastidio. Altra cosa lo sproloquio senza senso che hai fatto, che non mi infastidisce se non per lo spregio della logica (senza offesa), che assolvo perché sei irritato... E' chiaro il testo adesso?
Le condizioni dei lavoratori in fabbrica anche non è un esempio calzante, qui si discute di come migliorare la scuola, come far sì che i nostri studenti migliorino la loro preparazione, quindi si discute del servizio offerto (che non è una parolaccia da salumiere) alla comunità. Ovvio che i sindacati degli insegnanti invece si occupino degli stipendi, delle condizioni di lavoro, è sacrosanto, ma la riforma del sistema scuola non è una cosa per la quale dovrebbero avere particolarmente più voce in capitolo di chiunque altro nel paese, di qualunque genitore, insomma.
Nel caso della scuola, come sempre accade, tantissima gente parla senza conoscere niente di come funziona.
Il signor Renzi, come chi lo ha precedeuto, non ha chiamato nessun trust di cervelli per compilare la riforma, ha preso tutte la soluzioni più semplicistiche e più discutibili possibile, ma che però facessero risaltare il suo machismo, per cambiare indipendentemente dall'opportunità di farlo.
E quando avrebbe ascoltato gli operatori del campo? Mai.
Mi meraviglia, poi, che un interesse in una questione oggi venga sempre considerato un conflitto di interesse; parti, cioè, dal principio che Renzi agisce perchè sa quello che fa, nell'interesse della nazione e per il suo progresso, mentre gli insegnanti sarebbero in conflitto con se stessi, perchè se dessero opinioni e consigli lo farebbero solo per lo stipendio e mai per lavorare meglio.
Per evitare fraintendimenti, lo affermi nel momento stesso in cui dici che c'è un conflitto di interessi.
Se tu hai una scarsa considerazione dei tuoi colleghi, per cui non ti offenderesti se io dicessi che i cantanti non dovrebbero mai essere alla guida di una commissione per la riforma di un teatro, sappi che io non la penso così dei miei colleghi.
Come tu saprai di certo, in ogni organizzazione c'è chi si da più da fare e chi preferisce non esporsi, ma io so, perchè lo vivo ogni giorno, che se la scuola ancora riesce ad offrire contenuti significativi agli studenti è per il lavoro, malpagato o non pagato del tutto, che gli insegnanti fanno tutti i giorni, tirandosi dietro anche quelli che si lasciano guidare e salvando il culo anche aloro, in definitiva.
Tutte le riforme fatte di recente hanno cancellato un lavoro sperimentale di ottimo livello fatto in molte scuole italiane, senza consultare nessuno, perchè c'era chi sapeva meglio di noi qual era l'interesse della nazione; se oggi ci ritroviamo con 150.000 posti in meno e i fondi di istituto dimezzati (in diminuzione ulteriore con la buona scuola) lo dobbiamo ai saggi che tu indichi.
Se, nonostante questo, continuiamo a lavorare, sicuramente c'entra lo stipendio, ma non bastano meno di 1.300 euro al mese per giustificare l'attaccamento di molti di noi al lavoro che facciamo.
Hai un'idea di cosa dobbiamo fare noi durante l'anno per procacciarci nuovi iscritti, senza i quali perdiamo fondi e posti di lavoro? Questo è uno dei sensi che si possono dare all'espressione Offerta formativa.
Ah, non sono irritato, perchè dovrei esserlo?