Un dietro le quinte sorprendente verrà fuori anni dopo come testimoniato dallo stesso Mwepu alla televisione inglese: “Pensavamo che saremmo diventati ricchi, appena tornati in Africa, ma dopo la prima sconfitta venimmo a sapere che non saremmo mai stati pagati e quando perdemmo 9-0 con la Jugoslavia gli uomini di Mobutu ci vennero a minacciare. Se avessimo perso con più di tre gol di scarto dal Brasile, ci dissero, nessuno di noi sarebbe tornato a casa“. Era stato quello, quindi, il reale motivo che aveva innescato la corsa all’impazzata di Mwepu verso il pallone che stava per essere calciato da Rivelino. Gli epiteti rivolti dallo stesso difensore a Jarzinho, reo di essersi fatto scappare un sorriso dopo aver visto quel gesto, erano da attribuire all’incredibile tensione accumulata nei giorni precedenti l’incontro.