Assolutamente
. Infatti io ho trovato molto azzeccata la scena finale nella mensa di Pubblitalia, quando Accorsi dice ai due colleghi che il futuro politico dell'Italia è qui, cosa assolutamente vera, visto che i futuri dirigenti di Forza Italia, oltre ad una manciata di ex socialisti furono proprio i vari scagnozzi che lavoravano a Pubblitalia e Fininvest all'epoca. La vicenda Mainaghi ti quoto assai, è diventata vera e propria telenovela, poi il personaggio del poliziotto nun se ne scenne proprio, na roba proprio da martellata nelle palle...
a livello recitativo si vede proprio che è dieci spanne sopra gli altri, se la parea proprio...
Ma ti ripeto, secondo me si so letti il libro di Ezio Cartotto, ca affinal foss il personaggio di Bebo Storti (anche se Cartotto era un democristiano meno anticomunista), che dieci anni dopo descrisse minuziosamente tutto. Dicendo apertamente che Forza Italia fu una creatura di Dell'Utri. Si vede che volevano puntare innanzitutto a quella trama. Il resto è un po' raffazzonato, si vede, ed è un peccato.
Addirittura, l'inizio di Forza Italia da lui indicato, ossia quando Notte viene messo nel "nuovo ufficio", coincide con quello della serie: marzo-aprile 1992.
Con mio zio si è paragonato Mainaghi a Raul Gardini, e francamente se avessero ricopiato il personaggio Gardini si sarebbe visto un vero personaggio da serie americana, davvero. Gardini è stato un personaggio da Scorsese, letterario senza se e senza ma. Uno che in nemmeno dieci anni passa dalle vigne venete a scalare i colossi chimici europei. Anche perchè, Gardini è stata la vera causa della fine di Craxi e Martelli, con la Maxitangente Enimont.
Ed invece hanno toppato col cumenda faccendiere, come tanti, un po' stucchevole. La velina l'hanno azzeccata a metà, ossia ogni tanto azzeccano qualche introspezione interessante, altre volte se ne escono con le trovate alla Muccino.
Il leghista ricchione è una cosa assolutamente demenziale, il redneck salito alla ribalta invece poteva essere sceneggiato meglio, a tratti.