Autore Topic: Questione islamica  (Letto 35018 volte)  Share 

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Offline Rage

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Re:Questione islamica
« Risposta #20 il: 08 Gennaio, 2015, 02:22:28 am »
scusa ma che stai dicendo?

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Quello che vedo, mi sbaglio?

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Uà, a leggere a vuje pare quasi che uno deve avere una chiamata dal padreterno vestito da Piero Pelù "Vuaaaaaai a ingegnueeeeria!".   Nella diatriba tifo per Rage che [...] all'epoca della discussione della triennale, jette con il capello scuncecato, l'occhio nickuariano e la barbetta alla Castellitto. Foto che valevano molto più di mille parole su quello che ha passato e sta passanne.  
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Offline calvin

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Re:Questione islamica
« Risposta #21 il: 08 Gennaio, 2015, 08:27:54 am »
No, è che dà fastidio e fa paura l'avanzata di questo pensiero medievale terroristico islamico

Più che altro non ho mai capito la simpatia verso gli islamici dei compagni di Napoli. Ok in Israele fanno porcate a danno dei palestinesi. Ma questo non significa che devo fratellizzarmi con gli islamici.


Non c'entra un cazzo la simpatia o meno per i popoli arabi (e giammai per gli islamici perchè i religiosi li schifiamo tutti senza esclusione), c'entra che le vicende storiche lette senza una lettura storica diventano tutte patetiche sceneggiate alla Barbara D'Urso.

Ora, senza giustificare un atto barbaro e violento (dove la violenz è cosa buona e giustissima solo se accompagna la lotta di classe, vafammocca io ci credo ancora), leggere una situazione come quella di ieri prescindendo dalle colpe che hanno avuto gli occidentali in generale ed in francesi in particolare non solo nelle violenze enormi perpretate negli stati arabi negli ultimi 50 anni, ma nel sistematico smontaggio di ogni forma di autodeterminazione laica di quei popoli mediante servizi segeti pronti a tutto pur di mantenere in equilibrio precario quei ricchissimi territori è stupido.

Ripeto non si giustifica il gesto, ma di base non chiedersi quanto e come questo gesto nasca dalle politiche francesi nel corso della primavera araba, nel corso della ricostruzione dell'algeria da loro dominata, nel corso della guerra in Mali (giusto per dirne tre e potrei andare avanti), vuol dire porla un un livello che non interessa affatto, su di un noi e voi sballatissimo (quello islamici vs cattolici) queando i due noi e voi che contano sono ricchi vs poveri e laici vs religiosi.
fare sesso con le proprie opinioni rende più ciechi che farsi le seghe!

Offline torello

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Re:Questione islamica
« Risposta #22 il: 08 Gennaio, 2015, 08:35:26 am »
assurdo che quei 2 siano ancora a piede libero dopo che sono stati mobilitati centinaia di uomini...
ma come cazzo si fa per dio????
Non è con le fighe che si valuta il vero Uomo... ma con i cessi...

Offline F&M

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Re:Questione islamica
« Risposta #23 il: 08 Gennaio, 2015, 09:05:01 am »
Non c'entra un cazzo la simpatia o meno per i popoli arabi (e giammai per gli islamici perchè i religiosi li schifiamo tutti senza esclusione), c'entra che le vicende storiche lette senza una lettura storica diventano tutte patetiche sceneggiate alla Barbara D'Urso.

Ora, senza giustificare un atto barbaro e violento (dove la violenz è cosa buona e giustissima solo se accompagna la lotta di classe, vafammocca io ci credo ancora), leggere una situazione come quella di ieri prescindendo dalle colpe che hanno avuto gli occidentali in generale ed in francesi in particolare non solo nelle violenze enormi perpretate negli stati arabi negli ultimi 50 anni, ma nel sistematico smontaggio di ogni forma di autodeterminazione laica di quei popoli mediante servizi segeti pronti a tutto pur di mantenere in equilibrio precario quei ricchissimi territori è stupido.

Ripeto non si giustifica il gesto, ma di base non chiedersi quanto e come questo gesto nasca dalle politiche francesi nel corso della primavera araba, nel corso della ricostruzione dell'algeria da loro dominata, nel corso della guerra in Mali (giusto per dirne tre e potrei andare avanti), vuol dire porla un un livello che non interessa affatto, su di un noi e voi sballatissimo (quello islamici vs cattolici) queando i due noi e voi che contano sono ricchi vs poveri e laici vs religiosi.

Si sta chiudendo il cerchio dell'11 settembre
Non c'e' popolo migliore da manipolare del religioso moderato che si sente minacciato dal fanatico di turno

Offline dostoieschi

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Re:Questione islamica
« Risposta #24 il: 08 Gennaio, 2015, 10:22:41 am »
Non c'entra un cazzo la simpatia o meno per i popoli arabi (e giammai per gli islamici perchè i religiosi li schifiamo tutti senza esclusione), c'entra che le vicende storiche lette senza una lettura storica diventano tutte patetiche sceneggiate alla Barbara D'Urso.

Ora, senza giustificare un atto barbaro e violento (dove la violenz è cosa buona e giustissima solo se accompagna la lotta di classe, vafammocca io ci credo ancora), leggere una situazione come quella di ieri prescindendo dalle colpe che hanno avuto gli occidentali in generale ed in francesi in particolare non solo nelle violenze enormi perpretate negli stati arabi negli ultimi 50 anni, ma nel sistematico smontaggio di ogni forma di autodeterminazione laica di quei popoli mediante servizi segeti pronti a tutto pur di mantenere in equilibrio precario quei ricchissimi territori è stupido.

Ripeto non si giustifica il gesto, ma di base non chiedersi quanto e come questo gesto nasca dalle politiche francesi nel corso della primavera araba, nel corso della ricostruzione dell'algeria da loro dominata, nel corso della guerra in Mali (giusto per dirne tre e potrei andare avanti), vuol dire porla un un livello che non interessa affatto, su di un noi e voi sballatissimo (quello islamici vs cattolici) queando i due noi e voi che contano sono ricchi vs poveri e laici vs religiosi.

Mi spiace Calvin ma stai sbagliando.
Si rischia di far passare l'assunto che il nazismo fu prodotto del Trattato di Versailles. Assunto che, per inciso, rese l'Europa inerme di fronte all'ascesa di Hitler.

Al Qaeda e Stato islamico non sono fenomeni politici, né movimenti di resistenza. Hamas e Hezbollah sono movimenti di resistenza. Esiste una radice comune che risale alla prima Fratellanza musulmana e agli scritti di Sayyid Qutb, ma dalla quale i primi si sono allontanati talmente tanto dall'approdare a un pianeta diverso.

Ti dico di più: chi ha fatto la strage a Parigi (a naso, più al Qaeda) non intendeva affatto inviare un messaggio alla Francia o all'Occidente, bensì ai propri rivali.

Offline FistingTopo

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Re:Questione islamica
« Risposta #25 il: 08 Gennaio, 2015, 11:05:19 am »
Quello che vedo, mi sbaglio?

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La questione palestinese è una cosa completamente diversa dal terrorismo islamico internazionale.

Mi spiace Calvin ma stai sbagliando.
Si rischia di far passare l'assunto che il nazismo fu prodotto del Trattato di Versailles. Assunto che, per inciso, rese l'Europa inerme di fronte all'ascesa di Hitler.
Al Qaeda e Stato islamico non sono fenomeni politici, né movimenti di resistenza. Hamas e Hezbollah sono movimenti di resistenza. Esiste una radice comune che risale alla prima Fratellanza musulmana e agli scritti di Sayyid Qutb, ma dalla quale i primi si sono allontanati talmente tanto dall'approdare a un pianeta diverso.

Ti dico di più: chi ha fatto la strage a Parigi (a naso, più al Qaeda) non intendeva affatto inviare un messaggio alla Francia o all'Occidente, bensì ai propri rivali.

Quoto tranne il fatto di al Qaeda. Bisogna cercare di mettere a fuoco lo status sociale e la politica estera dei francesi per cercare di focalizzare il problema, e la matrice. Iniziamo dal dire che qualsiasi paragone con noi non regge assolutamente, dato che la Francia ha sempre avuto politiche sociali ed un sistema d'integrazione accettabili se confrontate alle nostre (tant'è si sprecano le critiche per la facilità con cui si concede la cittadinanza francese, e spesso, anche il sussidio di disoccupazione agli extracomunitari). Nonostante ciò c'è sempre stato un problema d'integrazione con una buona parte degli immigrati musulmani del maghreb (soprattutto algerini). Molti di questi, nonostante siano entrati a far parte della cittadinanza e dello stato francese, non sono mai stati integrati (molti per loro volontà, altri per disagi sociali ecc.ecc.) e hanno cullato un odio per la stessa nazione che li ospitava.

I tempi della guerra franco-algerina, e degli attentati ai francesi sono belli che passati, tutto quello che sta succedendo è riconducibile ad un altro fenomeno, che a causa dell'estensione del popolo franco-musulmano, rischia di diventare una piccola guerra civile. Già con AlQaeda, si era rivelato il problema, e sono iniziati piccoli atti attacchi interni alla francia, ultimamente la cosa si è particolarmente amplificata in seguito anche allo schieramento della francia nei confronti dell'Isis, che potrebbe essere la nuova matrice in questione. Quest'atto è stato l'ultimo di una serie, che per violenza ed obbiettivo, ha scosso maggiormente l'opinione pubblica di tutto il mondo.


Ovviamente non si può parlare di arretratezza medievale dell'Islam, dato che c'è anche una matrice perfettamente integrata in Francia così come nel mondo, certificato anche da molti gruppi su facebook come NOT IN MY NAME, dove spesso gli islamici francesi si dissociano totalmente da questi atti. Innegabile però che la francia abbia seri problemi con una gran parte della comunità musulmana, che si sono infilati nel suo tessuto sociale a mo di parassiti dannosi, come è innegabile che c'è attualmente un serio problema con il mondo musulmano non moderato, spesso afflitto da ignoranza, soggiogato al volere di sporchi loschi criminali, e ovviamente da russi e americani che considero un male quanto l'isis stesso.  :look:


« Ultima modifica: 08 Gennaio, 2015, 11:07:39 am da PugniTopo »

Offline dostoieschi

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Re:Questione islamica
« Risposta #26 il: 08 Gennaio, 2015, 11:24:10 am »
La questione palestinese è una cosa completamente diversa dal terrorismo islamico internazionale.

Quoto tranne il fatto di al Qaeda. Bisogna cercare di mettere a fuoco lo status sociale e la politica estera dei francesi per cercare di focalizzare il problema, e la matrice. Iniziamo dal dire che qualsiasi paragone con noi non regge assolutamente, dato che la Francia ha sempre avuto politiche sociali ed un sistema d'integrazione accettabili se confrontate alle nostre (tant'è si sprecano le critiche per la facilità con cui si concede la cittadinanza francese, e spesso, anche il sussidio di disoccupazione agli extracomunitari). Nonostante ciò c'è sempre stato un problema d'integrazione con una buona parte degli immigrati musulmani del maghreb (soprattutto algerini). Molti di questi, nonostante siano entrati a far parte della cittadinanza e dello stato francese, non sono mai stati integrati (molti per loro volontà, altri per disagi sociali ecc.ecc.) e hanno cullato un odio per la stessa nazione che li ospitava.

I tempi della guerra franco-algerina, e degli attentati ai francesi sono belli che passati, tutto quello che sta succedendo è riconducibile ad un altro fenomeno, che a causa dell'estensione del popolo franco-musulmano, rischia di diventare una piccola guerra civile. Già con AlQaeda, si era rivelato il problema, e sono iniziati piccoli atti attacchi interni alla francia, ultimamente la cosa si è particolarmente amplificata in seguito anche allo schieramento della francia nei confronti dell'Isis, che potrebbe essere la nuova matrice in questione. Quest'atto è stato l'ultimo di una serie, che per violenza ed obbiettivo, ha scosso maggiormente l'opinione pubblica di tutto il mondo.


Ovviamente non si può parlare di arretratezza medievale dell'Islam, dato che c'è anche una matrice perfettamente integrata in Francia così come nel mondo, certificato anche da molti gruppi su facebook come NOT IN MY NAME, dove spesso gli islamici francesi si dissociano totalmente da questi atti. Innegabile però che la francia abbia seri problemi con una gran parte della comunità musulmana, che si sono infilati nel suo tessuto sociale a mo di parassiti dannosi, come è innegabile che c'è attualmente un serio problema con il mondo musulmano non moderato, spesso afflitto da ignoranza, soggiogato al volere di sporchi loschi criminali, e ovviamente da russi e americani che considero un male quanto l'isis stesso.  :look:

La matrice dell'attentato è qaedista. Non parliamo di lupi solitari, ma di jihadisti di ritorno (perdonami il gergo). Gente addestrata, che sa come sparare e come muoversi in un contesto di guerriglia urbana. Gente, per intenderci, che ha fatto la guerra (nella fattispecie in Mali e in Siria, come sembra) e che quindi è al servizio di un gruppo armato. Occorre capire quale, e non è semplice finché non li si piglia. Un testimone sostiene che uno dei due abbia detto di essere di al Qaeda nella penisola arabica, ma è una circostanza che mi lascia molto molto perplesso.

Quanto al resto, aprire un discorso sulle condizioni di vita degli immigrati in Francia (soprattutto a Parigi, che non ha affatto una storia di convivenza felice) è molto più dotato di senso che buttarla sul terzomondismo spicciolo. La questione è sociale e culturale molto più che politica.

Offline calvin

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Re:Questione islamica
« Risposta #27 il: 08 Gennaio, 2015, 11:26:25 am »
Mi spiace Calvin ma stai sbagliando.
Si rischia di far passare l'assunto che il nazismo fu prodotto del Trattato di Versailles. Assunto che, per inciso, rese l'Europa inerme di fronte all'ascesa di Hitler.

Al Qaeda e Stato islamico non sono fenomeni politici, né movimenti di resistenza. Hamas e Hezbollah sono movimenti di resistenza. Esiste una radice comune che risale alla prima Fratellanza musulmana e agli scritti di Sayyid Qutb, ma dalla quale i primi si sono allontanati talmente tanto dall'approdare a un pianeta diverso.

Ti dico di più: chi ha fatto la strage a Parigi (a naso, più al Qaeda) non intendeva affatto inviare un messaggio alla Francia o all'Occidente, bensì ai propri rivali.

Troppo lungo e complesso per un forum, magari ci vediamo una volta a Bellini e ne parliamo ma un paio di cosette le dico:
-il trattato di parigi fu la causa storica dell'avvento del naziosmo, pochi cazzi, che poi questo non giustifichi il nazismo è un altro paio di maniche,
-Al Qaeda e lo Stato Islamico non avrebbero affatto il potere che hanno se non ci fosse stato un sistematico smontaggio delle forze di resistenza laiche in quei paesi, basti pensare al FNLP, al tradimento dei laici nelle primavere arabe, o al mancato appoggio all'ultimo minuto al golpe laico in Iraq nel 1993 che ha di fatto decapitato l'opposizione laica a Saddam aprendo le porte a quella estremista islamica
-che i fenomeni come quelli di ieri siano messaggi interni al mondo islamico è evidente, ma quello di cui parlao è che la composizione attuale del mondo islamico sia pesantissimamente stata indirizzata verso forme di estremismo religioso è altrettanto evidente non dico per chi abbia studiato all'università la questione araba, ma anche per chi una volta ogni tanto si compra limes.


Ripeto non voglio giustificare quella violenza e mi ripugna l'idea di qualsivoglia estremismo religioso, voglio solo dire che se si continua a leggere la questione secondo termini culturali/religiosi oppure se la si vuole leggere prescindendo dalle politiche estere delle potenze occidentali dell'ultimo mezzo secolo si fa un esercizio ridicolo, sbagliato e manicheista.


p.s. non esiste questione sociale e culturale che  non sia profondamente politica.
« Ultima modifica: 08 Gennaio, 2015, 11:30:02 am da calvin »
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Offline kurz

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Re:Questione islamica
« Risposta #28 il: 08 Gennaio, 2015, 11:58:39 am »
Quello che vedo, mi sbaglio?

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cosa vedi? lanci accuse a cazzo, chi sono questi "compagni napoletani" di cosa stai parlando?

Io apologie islamiche non ne ho viste, se le hai viste tu forse sei più informato di me.

gesucrì

Offline kurz

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Re:Questione islamica
« Risposta #29 il: 08 Gennaio, 2015, 12:01:01 pm »
secondo me se si apre un topic è meglio
gesucrì

Offline dostoieschi

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Re:Questione islamica
« Risposta #30 il: 08 Gennaio, 2015, 12:02:44 pm »

Troppo lungo e complesso per un forum, magari ci vediamo una volta a Bellini e ne parliamo ma un paio di cosette le dico:
-il trattato di parigi fu la causa storica dell'avvento del naziosmo, pochi cazzi, che poi questo non giustifichi il nazismo è un altro paio di maniche,
-Al Qaeda e lo Stato Islamico non avrebbero affatto il potere che hanno se non ci fosse stato un sistematico smontaggio delle forze di resistenza laiche in quei paesi, basti pensare al FNLP, al tradimento dei laici nelle primavere arabe, o al mancato appoggio all'ultimo minuto al golpe laico in Iraq nel 1993 che ha di fatto decapitato l'opposizione laica a Saddam aprendo le porte a quella estremista islamica
-che i fenomeni come quelli di ieri siano messaggi interni al mondo islamico è evidente, ma quello di cui parlao è che la composizione attuale del mondo islamico sia pesantissimamente stata indirizzata verso forme di estremismo religioso è altrettanto evidente non dico per chi abbia studiato all'università la questione araba, ma anche per chi una volta ogni tanto si compra limes.


Ripeto non voglio giustificare quella violenza e mi ripugna l'idea di qualsivoglia estremismo religioso, voglio solo dire che se si continua a leggere la questione secondo termini culturali/religiosi oppure se la si vuole leggere prescindendo dalle politiche estere delle potenze occidentali dell'ultimo mezzo secolo si fa un esercizio ridicolo, sbagliato e manicheista.


p.s. non esiste questione sociale e culturale che  non sia profondamente politica.

Amico mio, mi sa che non mi hai capito.

Io non solo non nego che l'Occidente e tutta una serie di politiche mostruosamente sbagliate abbiano reso lo scenario arabo quello che è e contribuito alla radicalizzazione dei movimento islamici, ma te lo voglio proprio mettere a mo' di premessa.

Però bisogna tenere ben presente la linea che separa il partito nazionalsocialista (frutto quello dei disastri di Versailles) da ciò in cui gradualmente si trasforma. Allo stesso modo, non si deve confondere un movimento politico da un'organizzazione terroristica che mira all'annientamento delle comunità etniche e religiose che lo circondano.

Ora. Affrontare Hitler con gli strumenti della diplomazia si è rivelato uno dei più grossi errori commessi dalle comunità politiche europee nel Novecento. È significato non avere cognizione dei cambiamenti dello scenario politico e culturale che erano occorsi negli anni precedenti. Oggi pensare che il problema del terrorismo di matrice islamista sia affrontabile politicamente dai paesi occidentali è ugualmente anacronistico. È, semplicemente, una partita che non si gioca qua.

Offline kurz

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Re:Questione islamica
« Risposta #31 il: 08 Gennaio, 2015, 12:17:16 pm »




Questi sono "ribelli in Libia", che poi sono diventati "ribelli in Siria" che poi ora prendono lo stipendio nel califfato.

http://nena-news.it/isis-soldi-e-propaganda-per-adescare-adepti-da-tutto-il-mondo/


gesucrì

Offline calvin

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Re:Questione islamica
« Risposta #32 il: 08 Gennaio, 2015, 12:22:28 pm »
Amico mio, mi sa che non mi hai capito.

Io non solo non nego che l'Occidente e tutta una serie di politiche mostruosamente sbagliate abbiano reso lo scenario arabo quello che è e contribuito alla radicalizzazione dei movimento islamici, ma te lo voglio proprio mettere a mo' di premessa.

Però bisogna tenere ben presente la linea che separa il partito nazionalsocialista (frutto quello dei disastri di Versailles) da ciò in cui gradualmente si trasforma. Allo stesso modo, non si deve confondere un movimento politico da un'organizzazione terroristica che mira all'annientamento delle comunità etniche e religiose che lo circondano.

Ora. Affrontare Hitler con gli strumenti della diplomazia si è rivelato uno dei più grossi errori commessi dalle comunità politiche europee nel Novecento. È significato non avere cognizione dei cambiamenti dello scenario politico e culturale che erano occorsi negli anni precedenti. Oggi pensare che il problema del terrorismo di matrice islamista sia affrontabile politicamente dai paesi occidentali è ugualmente anacronistico. È, semplicemente, una partita che non si gioca qua.

E' vero, mi sa che non ho capito  :siasd:

Cioè io di base non capisco di che stiamo parlando, tout cour....se più o meno vediamo delle cause comuni, se più o meno isoliamo una genesi sulla quale siamo d'accordo del problema, non capisco proprio come si possa poi divergere nelle opinioni.

Il vero grande errore che si è commesso con Hitler non è stato quello di affrontarlo con le armi della diplomazia, è stato quello di continuare a pensare almeno fino al 39 che alla fin fine era l'argine contro il socialismo e un nemico meno peggiore (se non addirittura un amico) rispetto all'unione sovietica......ora per le il problema rimane sempre lòo stesso cioè che l'occidente non venti anni fa, neanche dieci, manco l'anno scorso, ma tutt'oggi continua a fomentare e far marciare i fondamentalismi islamici per limitare la crescita laica degli stati arabi e africani perchè è la via per destabilizzarli e sfruttarne le risorse........chiaro che contro l'Isis una risposta anche non solo diplomatica serve e deve servire, ma di base resta il fatto che senza una serissima risposta politica che ridia spazio e forza alle forze laiche in quei paesi il terreno sotto i piedi degli integralismi non mancherà mai e ci saranno sempre persone così disperate da dover rivolgersi culturalmente, politicamente e militarmente agli estremisti islamici come unica risposta a dominazioni becere, striscianti ed affamanti dell'occidente sulle proprie terre e le proprie vite.


I paesi arabi per mille anni sono stati i più tolleranti, aperti e laici del mondo ad ovest dell'india, ora in mezzo secolo sono diventati una accozzaglia di pazzi che vanno ammazzando i vignettisti, se in questo non c'è una lettura storico-politica si può leggere solo isteria di massa e le letture storiche servono per trovare risposte non per riempire i libri.
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Offline FistingTopo

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Re:Questione islamica
« Risposta #33 il: 08 Gennaio, 2015, 12:40:33 pm »
La matrice dell'attentato è qaedista. Non parliamo di lupi solitari, ma di jihadisti di ritorno (perdonami il gergo). Gente addestrata, che sa come sparare e come muoversi in un contesto di guerriglia urbana. Gente, per intenderci, che ha fatto la guerra (nella fattispecie in Mali e in Siria, come sembra) e che quindi è al servizio di un gruppo armato. Occorre capire quale, e non è semplice finché non li si piglia. Un testimone sostiene che uno dei due abbia detto di essere di al Qaeda nella penisola arabica, ma è una circostanza che mi lascia molto molto perplesso.

Quanto al resto, aprire un discorso sulle condizioni di vita degli immigrati in Francia (soprattutto a Parigi, che non ha affatto una storia di convivenza felice) è molto più dotato di senso che buttarla sul terzomondismo spicciolo. La questione è sociale e culturale molto più che politica.


Ma che siano qaedisti è chiaro, (uno di loro è stato anche arrestato per questo motivo da quanto o capito). Quando parlavo di Alqaeda non intendevo tanto il movimento, ma il gruppo armato paramilitare vero e proprio. Il movimento inoltre sta confluendo molto nell'Isis (che è nato da Alqaeda), per questo supponevo che potessero essere stati loro, ma allo stesso tempo probabile anche che non siano stati mossi da nessun gruppo armato, e va considerato come atto dipendente. Ripeto, questo è l'ultimo atto di una lunga serie di eventi (molto più piccoli) che ha come protagonisti francesi musulmani (immigrati o di origine), quindi (come dici tu) è un problema socio-culturale

Comunque non è semplice da inquadrare la situazione. Sono stato tantissime volte a Marsiglia (dove c'è il più alto tasso di immigrazione dai paesi del mahgreb e le periferie hanno una situazione difficilissima) e tante cose ancora non mi sono ben chiare  :look: l'utente Paris san gennar che fine ha fatto  :look: ?






Questi sono "ribelli in Libia", che poi sono diventati "ribelli in Siria" che poi ora prendono lo stipendio nel califfato.

http://nena-news.it/isis-soldi-e-propaganda-per-adescare-adepti-da-tutto-il-mondo/





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Re:Questione islamica
« Risposta #34 il: 08 Gennaio, 2015, 12:59:31 pm »
E' vero, mi sa che non ho capito  :siasd:

Cioè io di base non capisco di che stiamo parlando, tout cour....se più o meno vediamo delle cause comuni, se più o meno isoliamo una genesi sulla quale siamo d'accordo del problema, non capisco proprio come si possa poi divergere nelle opinioni.

Il vero grande errore che si è commesso con Hitler non è stato quello di affrontarlo con le armi della diplomazia, è stato quello di continuare a pensare almeno fino al 39 che alla fin fine era l'argine contro il socialismo e un nemico meno peggiore (se non addirittura un amico) rispetto all'unione sovietica......ora per le il problema rimane sempre lòo stesso cioè che l'occidente non venti anni fa, neanche dieci, manco l'anno scorso, ma tutt'oggi continua a fomentare e far marciare i fondamentalismi islamici per limitare la crescita laica degli stati arabi e africani perchè è la via per destabilizzarli e sfruttarne le risorse........chiaro che contro l'Isis una risposta anche non solo diplomatica serve e deve servire, ma di base resta il fatto che senza una serissima risposta politica che ridia spazio e forza alle forze laiche in quei paesi il terreno sotto i piedi degli integralismi non mancherà mai e ci saranno sempre persone così disperate da dover rivolgersi culturalmente, politicamente e militarmente agli estremisti islamici come unica risposta a dominazioni becere, striscianti ed affamanti dell'occidente sulle proprie terre e le proprie vite.


I paesi arabi per mille anni sono stati i più tolleranti, aperti e laici del mondo ad ovest dell'india, ora in mezzo secolo sono diventati una accozzaglia di pazzi che vanno ammazzando i vignettisti, se in questo non c'è una lettura storico-politica si può leggere solo isteria di massa e le letture storiche servono per trovare risposte non per riempire i libri.

e che spaccimma ... piu' chiaro di cosi
Sopratutto non penso che ci sia bisogno della zingara per capire che la presa per il culo imperialista dell'esportazione della democrazia ha creato il mostro isis proprio sulle ceneri di due dei governi tutto sommato piu' laici della zona quali iraq e siria e che avevano l'unica colpa di essere schierati apertamente contro israele e usa.

Offline dostoieschi

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Re:Questione islamica
« Risposta #35 il: 08 Gennaio, 2015, 13:00:32 pm »
E' vero, mi sa che non ho capito  :siasd:

Cioè io di base non capisco di che stiamo parlando, tout cour....se più o meno vediamo delle cause comuni, se più o meno isoliamo una genesi sulla quale siamo d'accordo del problema, non capisco proprio come si possa poi divergere nelle opinioni.

Il vero grande errore che si è commesso con Hitler non è stato quello di affrontarlo con le armi della diplomazia, è stato quello di continuare a pensare almeno fino al 39 che alla fin fine era l'argine contro il socialismo e un nemico meno peggiore (se non addirittura un amico) rispetto all'unione sovietica......ora per le il problema rimane sempre lòo stesso cioè che l'occidente non venti anni fa, neanche dieci, manco l'anno scorso, ma tutt'oggi continua a fomentare e far marciare i fondamentalismi islamici per limitare la crescita laica degli stati arabi e africani perchè è la via per destabilizzarli e sfruttarne le risorse........chiaro che contro l'Isis una risposta anche non solo diplomatica serve e deve servire, ma di base resta il fatto che senza una serissima risposta politica che ridia spazio e forza alle forze laiche in quei paesi il terreno sotto i piedi degli integralismi non mancherà mai e ci saranno sempre persone così disperate da dover rivolgersi culturalmente, politicamente e militarmente agli estremisti islamici come unica risposta a dominazioni becere, striscianti ed affamanti dell'occidente sulle proprie terre e le proprie vite.


I paesi arabi per mille anni sono stati i più tolleranti, aperti e laici del mondo ad ovest dell'india, ora in mezzo secolo sono diventati una accozzaglia di pazzi che vanno ammazzando i vignettisti, se in questo non c'è una lettura storico-politica si può leggere solo isteria di massa e le letture storiche servono per trovare risposte non per riempire i libri.

Vedi Calvin tu sei un individuo molto più intelligente di me, che dalla mia ho solo il fatto di aver passato gli ultimi anni della mia vita a leggere e cercare di spiegare che accidenti succede in questi paesi. Non abbiamo delle divergenze sulla traiettoria storica che ha portato alla situazione attuale e, di conseguenza, m'interessa pure poco parlarne.

Quello che voglio fare è sottolineare quelli che a mio avviso sono due limiti della tua lettura del quadro attuale.

Il primo è che, al pari del nazismo post-35, i movimenti di matrice qaedista hanno assunto un approccio assolutistico, visceralmente violento che li rende impermeabili a qualsiasi genere di politica. Lo Stato islamico, per dire, è qualcosa di inedito sulla scena mondiale. Un'organizzazione di tipo statuale che ha l'obiettivo non negoziabile di conquistare il potere in tutta la regione ed eliminare o scacciare gli infedeli d'ogni tipo, primi fra tutti gli sciiti (sia al Baghdadi che il suo padre spirituale, al Zarqawi, differiscono dall'approccio qaedista proprio per l'odio accentuatissimo nei confronti dell'islam sciita). Secondo me per capire bene il quadro mediorientale oggi è fondamentale tenere ben presente la differenza tra un cancro di questo tipo e movimenti islamisti, a volte estremisti, che invece si fanno portatori di un'idea alternativa di struttura sociale basata sul ruolo centrale della religione, che a noi può non piacere ma che è lecita.

Seconda cosa. Noi occidentali (soprattutto noi europei) ci imprigioniamo spesso nella presunzione di pensare di poter incidere sugli equilibri politici dei paesi arabi. Ti assicuro che da diversi anni, durante i quali non a caso ci siamo vistosamente defiliati, non è più così. Quando intervieni, nel bene o nel male, fai quasi sempre disastri perché non sei in grado di prevedere l'esito a lungo termine delle tue mosse. Questo perché non hai più strategie politiche a disposizione e perché, in ultima istanza, non hai più veri interlocutori politici (e questo per varie ragioni che non possiamo stare qui a raccontarci).

Insomma, da qui il concetto che ho espresso male prima (mi perdonerai). Noi europei dobbiamo lavorare sulle politiche sociali e culturali a casa nostra perché oggi, sul piano della politica estera, possiamo fare ben poco (così come a poco serve la campagna aerea in Iraq e in Siria).

Offline calvin

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Re:Questione islamica
« Risposta #36 il: 08 Gennaio, 2015, 13:13:03 pm »
Vedi Calvin tu sei un individuo molto più intelligente di me.

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fare sesso con le proprie opinioni rende più ciechi che farsi le seghe!

Offline dostoieschi

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Re:Questione islamica
« Risposta #37 il: 08 Gennaio, 2015, 13:13:06 pm »
Ma che siano qaedisti è chiaro, (uno di loro è stato anche arrestato per questo motivo da quanto o capito). Quando parlavo di Alqaeda non intendevo tanto il movimento, ma il gruppo armato paramilitare vero e proprio.

Al Qaeda agisce in cellule. Praticamente da sempre.

Il movimento inoltre sta confluendo molto nell'Isis (che è nato da Alqaeda), per questo supponevo che potessero essere stati loro, ma allo stesso tempo probabile anche che non siano stati mossi da nessun gruppo armato, e va considerato come atto dipendente.

Non è un atto indipendente, perché per andare in guerra in Mali e in Siria devi far parte di un gruppo armato (che a mio avviso, in questo caso, è al Qaeda nel Maghreb islamico). Lo Stato islamico è nato da un braccio di al Qaeda (al Qaeda in Iraq, AQI), è vero, ma col tempo ha assunto connotati completamente diversi. Le due organizzazioni oggi si odiano come se non ci fosse un domani.

Offline Ian Curtis

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Re:Questione islamica
« Risposta #38 il: 08 Gennaio, 2015, 13:21:47 pm »
Immaginate l'eventuale figliata nata da questo threesome





«Comunque a me un po' de suore negre, vestite pure bene, non è che ce sta male. Perché se tra du schiaffi alle ragazze, e anche de sparà a 'n paio de ufi, a me nun me dispiace».

Offline dostoieschi

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Re:Questione islamica
« Risposta #39 il: 08 Gennaio, 2015, 13:26:21 pm »
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Ed è per questo che questa tua lettura ("l'occidente non venti anni fa, neanche dieci, manco l'anno scorso, ma tutt'oggi continua a fomentare e far marciare i fondamentalismi islamici per limitare la crescita laica degli stati arabi e africani perchè è la via per destabilizzarli e sfruttarne le risorse") mi soddisfa poco poco.

Chi più chi meno, le potenze occidentali hanno giocato per anni sulle divisioni dei paesi arabi (create a tavolino con Sykes Picot) per estendere la propria influenza e sfruttarne le risorse.

Oggi però io vedo due cose. Da un lato, l'instabilità (con i paesi arabi che sono diventati sovrani delle proprie risorse) ha l'effetto contrario e impedisce il lavoro degli operatori energetici e commerciali impegnati nell'area. Dall'altro, esistono paesi assolutamente insignificanti per risorse energetiche e minerarie che sono parimenti devastati dai conflitti tra laici e islamisti o dalle guerre di potere interne. Penso al Mali, allo Yemen, alla stessa Siria. Sono circostanze che la tua lettura precedente non mi spiega...