Il terzo posto ritrovato, la rinascita di Higuain dopo un inizio di campionato anomalo e segnato dal ramadan del gol, ed un'armonia, anche con il pubblico, che sembrava essersi finalmente ristabilita dopo le critiche alla squadra e, soprattutto, alla società. Poi, nella serata fiorentina, il crac improvviso che rischia di rompere gli equilibri oramai consolidatisi: Insigne esce dal campo con una smorfia di dolore troppo evidente per passare inosservata, e le sensazioni del momento vengono poi confermate poche ore dopo dagli esami che mostrano implacabili la rottura del legamento crociato anteriore. Una mazzata, non tanto per la vena realizzativa di Insigne, ma per una mancanza tattica che Benitez, nel frattempo rifugiatosi nella sua Liverpool, avrà avuto modo già di avvertire e sulla quale starà in queste ore a lungo meditando.
Di Callejon, e di come possa cambiare il Napoli nell'immediato, si è già detto. A gennaio però ci sarà una campagna trasferimenti che potrebbe giocare un ruolo fondamentale, un'occasione che De Laurentiis e Bigon cominciano già a valutare se possa o meno essere sfruttata. La sensazione è che un colpo, per forza di cose, debba comunque farsi: numericamente è venuta a mancare una pedina fondamentale per la corretta rotazione degli effettivi, tatticamente è praticamente scomparsa una delle armi predilette da Benitez, che pur di far giocare Insigne ha quasi sempre sacrificato uno come Mertens.
Le alternative sono tante, ma forse è anche inutile girarci troppo attorno. In Inghilterra ne hanno già parlato con abbondante anticipo, ed anche prima che Insigne si infortunasse per almeno 5 mesi. Ed allora saremmo sciocchi noi a non prendere neanche l'ipotesi in considerazione: Mario Balotelli, al Liverpool, il segno non lo ha sino a questo momento lasciato. Zero gol in campionato, e tra i 5 motivi per cui possa venir eletto come il peggior centravanti della Premier e le serate in discoteca, non sembra che i suoi sostenitori, nonostante il 'Mario fantastico, Mario Magnifico', siano oggi così convinti di continuare a tifare per una sua permanenza. I Reds potrebbero cedere ad una richiesta, come già paventato dai media inglesi, sui 13 milioni, una cifra poi neanche così sparata a caso. Se, occhio che qui l'immaginazione comincia a viaggiare, Balo arrivasse in prestito e poi fosse acquistato dal Napoli in estate, il Liverpool avrebbe il tempo di ammortizzarne grosso modo il costo nella stagione in corso e rientrare, quantomeno sulla carta, dall'esborso fatto nello scorso agosto. Tanti saluti e amici come prima.
Vogliamo fare 31? Balo a Napoli starebbe più vicino alla figlia Pia, un fattore che per un ragazzo di 24 anni che ha scelto di assumersi le proprie responsabilità potrebbe non dover sottovalutarsi. Le alternative, ad onor del vero, ci sono. Lamela rimane il sogno proibito, Taarabt una possibilità inseguita in passato e che potrebbe tornare di moda dopo i battibecchi con il QPR. Ma l'ipotesi Balo resta quella più affascinante, inutile negarlo. Conte, a suo modo, l'ha addirittura capito in anticipo: e Balo, con la maglia azzurra, ha già dimostrato di saperci fare. Basterebbe solo correggere qualche tonalità.