Autore Topic: Un napoletano a Philly  (Letto 103592 volte)  Share 

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Offline djcarmine

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Re:Un napoletano a Philly
« Risposta #440 il: 08 Agosto, 2015, 18:56:30 pm »
Ciccio, considera sempre che, dal punto di vista dell'infrastruttura teorica, gli italiani sono tra i più preparati al mondo, se non i più. Fisica, poi, ha anche una storia che parla da sé. È il ramo accademico con più storia in Europa, forse solo dopo la Germania.
Infatti non è quello il problema dell'università italiana, semmai lo sono le skill pratiche e l'inserimento lavorativo.
Questo il tuo prof lo sa. Però fai bene ad essere severo con te stesso, anche se devi essere consapevole della preparazione che hai ricevuto.
Andai a vedere una preconference per dottorandi internazionali, na cosa che mi sarebbe servita per i Cfu del cazzo, e toccavano argomenti base di qualsiasi specialistica...

ma infatti le tanto osannate università americane hanno solo denari e una rete funzionante di collaborazioni con un settore industriale che l'italia non è autorizzata nemmeno a sognarsi. la tradizione e il metodo che l'univeristà italiana mantiene, e che non è ancora molto imitato, ci rendono molto ma molto superiori ai nostri colleghi nelle materie scientifiche e non è un caso se ingegneri e scienziati italiani sono sempre ben accetti al di fuori dei nostri confini. ad esempio gli ing. informatici americani sono dei bravissimi sviluppatori/ingegneri del software.....conoscono le teconologie, studiano l'informatica teorica specializandosi su ambiti molto "verticali", ma rode loro il buco del culo quando hanno a che fare con un bravo ingegnere italiano che ha una conoscenza metodologica che va dalla webapp al transistor
ed io mi sentii in quel momento come una prostituta sverginata dai suoi aguzzini

C. Pazzo 
Noi vinciamo in quanto esistiamo. Vinciamo quando siamo in 60.000 per Napoli-Cittadella e quando ci ricordiamo di Esteban Lopez o di Picchio Varricchio. Vinciamo odiando le strisciate e vivendo in funzione di questa maglia. Vinciamo andando con un paio di amici allo stadio e non guardando la partita in casa da soli in un salotto di Reggio Calabria. Vinciamo quando siamo migliaia ad ogni trasferta, vinciamo quando uno juventino nella nostra città viene additato come essere anormale e malato di scabbia

Online nickwire

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Re:Un napoletano a Philly
« Risposta #441 il: 08 Agosto, 2015, 19:53:08 pm »
ma infatti le tanto osannate università americane hanno solo denari e una rete funzionante di collaborazioni con un settore industriale che l'italia non è autorizzata nemmeno a sognarsi. la tradizione e il metodo che l'univeristà italiana mantiene, e che non è ancora molto imitato, ci rendono molto ma molto superiori ai nostri colleghi nelle materie scientifiche e non è un caso se ingegneri e scienziati italiani sono sempre ben accetti al di fuori dei nostri confini. ad esempio gli ing. informatici americani sono dei bravissimi sviluppatori/ingegneri del software.....conoscono le teconologie, studiano l'informatica teorica specializandosi su ambiti molto "verticali", ma rode loro il buco del culo quando hanno a che fare con un bravo ingegnere italiano che ha una conoscenza metodologica che va dalla webapp al transistor
È un sistema retto dai tanto vituperati professori universitari, va detto. E, con buona pace di chi dice il contrario, arriva sempre gente che vale....

Offline cicciograna

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Re:Un napoletano a Philly
« Risposta #442 il: 09 Agosto, 2015, 04:35:45 am »
Vi assicuro che non sono questi anni a fare schifo, ma che l'umanità in se fa schifo
Per il Corriere di Romagna [DeLa] avrebbe fatto un sondaggio esplorativo per il neo fallito Cesena
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Re:Un napoletano a Philly
« Risposta #443 il: 09 Agosto, 2015, 08:46:22 am »
grande ciccio! presto mi dovrai spiegare come vedere il napoli in america! :look:

Offline djcarmine

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Re:Un napoletano a Philly
« Risposta #444 il: 09 Agosto, 2015, 12:40:12 pm »
È un sistema retto dai tanto vituperati professori universitari, va detto. E, con buona pace di chi dice il contrario, arriva sempre gente che vale....

questo perchè tra pochi potenti magnafranchi (e guardacaso mi è da poco capitato di essere protagonista di una situazione che mi ha davvero fatto impazzire e che mi ha fatto capire tutto quello che c'è di sbagliato nel sistema) ci sono molti docenti, assisenti e ricercatori che hanno un' idea molto alta della propria professione e sono mossi da tanta passione....
ed io mi sentii in quel momento come una prostituta sverginata dai suoi aguzzini

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Offline GeppiGeppi

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Re:Un napoletano a Philly
« Risposta #445 il: 09 Agosto, 2015, 12:51:12 pm »
Io sono d'accordo su tutto, ma qui viviamo situazioni in cui i baroni universitari prendono la gente a faticare nei loro studi gente che quando chiede di essere pagata si vede rispondere:"Ma ti rendi conto che qui stai lavorando per la gloria?".
E allora io spero che eruzioni e alluvioni si portino via questo cesso di paese.
Altrove sono ciucci, hanno meno capacità di ragionare e tutto il resto, ma a fine mese o piatt a tavol lo mettono.

Ndё she ulkun e grekun, vrahj grekun e le ulkun. (Proverbio albanese)
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Offline djcarmine

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Re:Un napoletano a Philly
« Risposta #446 il: 09 Agosto, 2015, 13:12:21 pm »
Io sono d'accordo su tutto, ma qui viviamo situazioni in cui i baroni universitari prendono la gente a faticare nei loro studi gente che quando chiede di essere pagata si vede rispondere:"Ma ti rendi conto che qui stai lavorando per la gloria?".
E allora io spero che eruzioni e alluvioni si portino via questo cesso di paese.
Altrove sono ciucci, hanno meno capacità di ragionare e tutto il resto, ma a fine mese o piatt a tavol lo mettono.

vero..........a me l'idea di una carriera accademica, come ebbi modo di dire anche a giovanni, non lascia indifferente e vorrei svilupparla qui, nella mia terra........ma a quale prezzo?
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C. Pazzo 
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Offline GeppiGeppi

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Re:Un napoletano a Philly
« Risposta #447 il: 09 Agosto, 2015, 13:16:56 pm »
vero..........a me l'idea di una carriera accademica, come ebbi modo di dire anche a giovanni, non lascia indifferente..........ma a quale prezzo?

Nessun prezzo, qua pretendono che si faccia tutto gratis. Bisogna darsi un tempo. Alla scadenza prendere il coraggio a due mani e cercare altrove la mesata, l'unica cosa che ti permette di campare.
Come disse un tizio che faceva l'assistente al professore: io con la gloria che mi date non mangio.
Ed è davvero un peccato perché la preparazione è molto alta, ma quello che c'è dopo fa troppo schifo.

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Offline djcarmine

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Re:Un napoletano a Philly
« Risposta #448 il: 09 Agosto, 2015, 13:19:55 pm »
Nessun prezzo, qua pretendono che si faccia tutto gratis. Bisogna darsi un tempo. Alla scadenza prendere il coraggio a due mani e cercare altrove la mesata, l'unica cosa che ti permette di campare.
Come disse un tizio che faceva l'assistente al professore: io con la gloria che mi date non mangio.
Ed è davvero un peccato perché la preparazione è molto alta, ma quello che c'è dopo fa troppo schifo.

si ma io intendevo quello.........mi hanno detto che potrei con buone probabilità ricevere proposte dall'estero. bello, bellissimo.......ma semmai fossi un giorno in grado di dare un seppur minimo contributo al progresso tecnologico, di condividere la mia conoscenza con le nuove generazioni..........mi roderebbe il culo farlo per una terra che non è quella che mi ha fatto nascere e crescere..........però d'altra parte, tutti hanno la necessità di guardarsi la propria castagna. soprattutto qui, soprattutto ora
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Offline Genny Fenny

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Un napoletano a Philly
« Risposta #449 il: 09 Agosto, 2015, 13:21:40 pm »
Ma quale terra, ma che cazz tenite a veré cu Melito, Qualiano, Giugliano in Campania, che v'avvelenate solamente miezz a gente e saittella. Ma fujitevenn.

Offline GeppiGeppi

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Re:Un napoletano a Philly
« Risposta #450 il: 09 Agosto, 2015, 13:23:11 pm »
si ma io intendevo quello.........mi hanno detto che potrei con buone probabilità ricevere proposte dall'estero. bello, bellissimo.......ma semmai fossi un giorno in grado di dare un seppur minimo contributo al progresso tecnologico, di condividere la mia conoscenza con le nuove generazioni..........mi roderebbe il culo farlo per una terra che non è quella che mi ha fatto nascere e crescere..........però d'altra parte, tutti hanno la necessità di guardarsi la propria castagna. soprattutto qui, soprattutto ora

Cerca di apprezzare pure la stima, la riconoscenza, il rispetto e le soddisfazioni che ti potrebbe dare una terra che ti adotta, qua solo calci in culo.
Qua mazz e panell va bene, ma poi un se cac pur o cazz.

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Re:Un napoletano a Philly
« Risposta #451 il: 09 Agosto, 2015, 14:14:19 pm »
Ma quale terra, ma che cazz tenite a veré cu Melito, Qualiano, Giugliano in Campania, che v'avvelenate solamente miezz a gente e saittella. Ma fujitevenn.

Offline cicciograna

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Re:Un napoletano a Philly
« Risposta #452 il: 09 Agosto, 2015, 14:59:44 pm »
É una cosa di cui parlavo con Laura qualche sera fa, quando le ho raccontato che in Italia i baroni del'Università pretendono lavoro per gratia et amore dei, spesso non retribuito o pagato manco la chiavica; le ho raccontato che fuori dall'Università le cose non vanno meglio, che spesso viene preteso lavoro per la gloria, per "fare esperienza" e che il sommerso è una fetta importantissima del panorama lavorativo in Italia.

Non ci poteva passare. Quando le ho detto che ho visto proposte di lavoro pagate 400€ al mese ha fatto tanto d'occhi.

Quanto cazzo fa rabbia sapere che o si va fuori o si fa la fame. Per carità, stare qui negli USA è un'esperienza affascinante, ma in ogni caso ho dovuto lasciare amici, parenti ed affetti perchè sennò in Italia stavo ancora a casa con mammà.
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Offline raistlin980

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Re:Un napoletano a Philly
« Risposta #453 il: 09 Agosto, 2015, 17:27:15 pm »
Ma quale terra, ma che cazz tenite a veré cu Melito, Qualiano, Giugliano in Campania, che v'avvelenate solamente miezz a gente e saittella. Ma fujitevenn.

Così rimarranno sempre tali.
Citazione da: Aurelio De Laurentiis
Bisogna ripetere, ripetere, vincere, vincere

Offline Genny Fenny

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Re:Un napoletano a Philly
« Risposta #454 il: 09 Agosto, 2015, 17:41:49 pm »
Così rimarranno sempre tali.
Amico mio questa retorica buona del cambiare le cose purtroppo non attecchisce più su di me, e dico purtroppo perché è bello farsi fare fessi dalle canzoni.
La vita è na sciuaciata e viento e la terra di cui parla Carmine dovrebbe entrare nel più grande piano di evacuazione mai ideato perché è tutto ciò che io associo all'idea di malsano, arido, morente e brutto.

Offline djcarmine

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Re:Un napoletano a Philly
« Risposta #455 il: 09 Agosto, 2015, 17:58:17 pm »
Ma quale terra, ma che cazz tenite a veré cu Melito, Qualiano, Giugliano in Campania, che v'avvelenate solamente miezz a gente e saittella. Ma fujitevenn.

ed è questa mentalità (rispettabilissima e condivisibilissima, ma p'ammor e dio) che svuotano sempre di più queste nostre terre (che poi fiorè, le periferie degradate da cui fuggire esistono in tutto il mondo.......poi c'è chi vuole fuggire per smettere di vedere spacciatori sul proprio pianerottolo e chi per le macchie di umidità dietro il comò, come lamentava un abitante delle case popolari di stoccolma in un documentario) di ogni speranza di riscatto. Mentre i media e qualche politicaiolo rimbambisce la popolazione bombardandola di dramma-immigrazione, qui nessuno si è ancora reso conto di quanto atroci sono le conseguenze del dramma-emigrazione. le città del sud si svuotano, chi ha un minimo di capacità e di volontà va a contribuire al PIL di un qualsiasi altro paese o in una città del nord.............e scusatemi il ragionamento che può apparir sempliciotto, ma se il trend (peraltro assolutamente nonlineare) si conferma  non si può non prevedere un sud ridotto a un deserto interrotto da poche bidonville di sfortunati e fetenti


ma qua fiorè si parla tanto per parlare e per farci fessi col pensiero. la verità è che se domani ci chiamassero dalla culonia occidentale con un lauto stipendio, un lavoro con tutto il prestigio e le garanzie dovute e la possibilità di dare una vita di benessere a noi stessi e ai nostri futuri discendenti, sia io che tu probabilmente prepareremmo subito subito a mappatella
« Ultima modifica: 09 Agosto, 2015, 18:00:59 pm da djcarmine »
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Offline Genny Fenny

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« Risposta #456 il: 09 Agosto, 2015, 18:14:51 pm »
Ma infatti quello che dici tu è giusto, viviamo in un mondo che si avvia all'esaurimento energetico, con il benessere che si restringe anche geograficamente e con le sperequazioni che aumentano a ogni livello.
Proprio per questo se te ne vai e non metti a crescere un carminiello junior nel comune di Melito hai fatto il tuo dovere di essere umano, se poi fai fare una buona vecchiaia ai tuoi genitori sei ancora più forte.
Ma poi Carmine, parlassimo di Napoli, ancora ancora, ma l'area a nord di cui stiamo ragionando non tiene manco quell'identità, la storia, gli esempi. È una terra di mostri ecologici e culturali che non ha mai avuto niente da offrire. Foss a maronna si desertificasse.

Offline djcarmine

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Re:Un napoletano a Philly
« Risposta #457 il: 09 Agosto, 2015, 18:21:05 pm »
Ma infatti quello che dici tu è giusto, viviamo in un mondo che si avvia all'esaurimento energetico, con il benessere che si restringe anche geograficamente e con le sperequazioni che aumentano a ogni livello.
Proprio per questo se te ne vai e non metti a crescere un carminiello junior nel comune di Melito hai fatto il tuo dovere di essere umano, se poi fai fare una buona vecchiaia ai tuoi genitori sei ancora più forte.
Ma poi Carmine, parlassimo di Napoli, ancora ancora, ma l'area a nord di cui stiamo ragionando non tiene manco quell'identità, la storia, gli esempi. È una terra di mostri ecologici e culturali che non ha mai avuto niente da offrire. Foss a maronna si desertificasse.

nono fiorè, ma quale area nord e area nord........io parlo di napoli.......e in ogni caso, semmai fosse anche minimamente ipotizzabile un cambiamento, melito o qualiano potrebbe esserne investita, ma di certo non può originarlo perchè la speranza lì è ormai bella che andata
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Offline Genny Fenny

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Un napoletano a Philly
« Risposta #458 il: 09 Agosto, 2015, 18:24:56 pm »
Il pensiero del Carminiello junior che ascolterà gli Eiffel 65 del 2030 non mi farà dormire stanotte.

Offline djcarmine

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Re:Un napoletano a Philly
« Risposta #459 il: 09 Agosto, 2015, 18:48:02 pm »
Il pensiero del Carminiello junior che ascolterà gli Eiffel 65 del 2030 non mi farà dormire stanotte.

a 3 anni gli regalerò una 500 abarth giocatolo con tanto di subwoofer di 800w  :love2:
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