Ripeto, Pirlo tutta la vita.
Xavi fino all'arrivo di Guardiola in panchina era un calciatore forte e nulla più che solo quando si è ritrovato nel contesto più congeniale alle sue caratteristiche è riuscito a esprimersi a livelli paragonabili a quelli di un fenomeno assoluto. Al contrario Pirlo già dal secondo anno al Milan, all'età di 23 anni se non sbaglio, messo davanti alla difesa a fare il playmaker o nel 4-3-1-2 o nel 4-3-2-1 faceva la differenza in maniera assurda, facendo l'anno successivo incetta di titoli, complice sicuramente la grandissima squadra del Milan, fortissima ma nella quale Pirlo riuscì ad imporsi tranquillamente. La differenza sostanziale, a mio modo di vedere, è che Xavi pur possedendo ritmi più alti riesce a sfruttarli solo nel contesto a lui più congeniale, mentre Pirlo i ritmi li detta lui a suo piacimento. E' un calciatore universale, un fenomeno assoluto che rappresenta nel suo ruolo forse il meglio degli ultimi 15-20 anni e noi italiani, aldilà del tifo, dovremmo essere fieri di vedere giocare nel nostro campionato e nella nostra nazionale un calciatore di questo livello nella munnezza varia dei Paletta, dei Nocerino e dei Giaccherini. Ma quale provincialotti.