Sì, ma primo non credo.
Comunque stu fatt di Renzi berlusconiano è checazz assaje. Soprattutto dopo la manovra più di sinistra degli ultimi 35 anni (tassa sulle rendite finanziarie per 80 euro mensili sulle buste paga degli stipendi medio bassi) e dopo la riduzione di Forza Italia a un 15-18 per cento.
Ma guarda che il decreto Poletti e le proposte di Madia e Giannini sono talmente di natura liberista che manco Oscar Giannino se lo sarebbe sognato si avverasse. Le tasse sulle rendite finanziarie peraltro colpiscono anche i piccoli investitori, quelli che vedi presi per i fondelli da Di Caprio in Wolf of Wall Street, e sono serviti per coprire lo sgravio del 10% sull'IRAP, non per gli 80 euro. A sua volta, essendo un sgravio non graduale, ovvero basato sul fatturato, questo favorisce solo le grandi aziende. Perché se io guadagno mille e mi sgravi il 10% come a chi guadagna un milione, in parole povere, mi cambi davvero poco.
Quindi che Renzi sia sostanzialmente un liberista, che propone di vendere RaiWay, ovvero il servizio di telecomunicazione della RAI, invece di rinunciare ai canali, per sparagnare, è proprio incontrovertibile per ora. Berlusconi e altri stanno con la bava alla bocca pensando all'acquisizione di una rete che permette anche di appoggiare la telefonia di ultima generazione, grazie ai recenti investimenti in tecnologia fatti da RaiWay. E se sta al 18 non è certo merito di Renzi, visto che Alfano e company se li è portati dietro Letta. Anzi, se il cavaliere invece che in galera sta di nuovo a fare il gallo sulle riforme, lo dobbiamo solo al Renzi.