È una serie Netflix tratta dal libro omonimo che si basa sulle prime esperienze di profilazione dei serial killer di John Edward Douglas, agente dell Fbi. È prodotta da David Fincher, che dopo "Seven" e "Zodiac" torna a indagare il mondo inquietante degli assassini seriali. Mindhunter è alla seconda stagione e non è da confondere con "Mindhunt Unabomber", che è un'altra serie. Due agenti dell'Fbi, Holden Ford e Bill Tench collaborano alla ricerca di elementi distintivi e ricorrenti per cercare di comprendere il modus operandi dei serial Killer. Affiancati da Wendy Kerr, docente universitaria, tra lo scetticismo iniziale del bureau partono con questa ricerca che li porterà a indagare nella psiche dei più terribili assassini seriali della storia americana. I fatti narrati sono reali e i personaggi anche, compresi i serial killer. I due si recano in California per avere colloqui con Ed Kemper, uno degli assassini più efferati degli Stati Uniti. Da qui cominciano un lavoro certosino di raccolta dati per catalogare i tratti distintivi delle varie tipologie di killer intervistati per cercare di anticipare le mosse di quelli in cui si imbatteranno, capire come ragionano, quali siano le cause scatenanti della furia omicida e naturalmente per arrestarli prima che mietano altre vittime innocenti. C'è un equilibrio notevole tra i fatti reali di cui parla il libro e la parte ovviamente romanzata. È una serie inquietante e sceneggiata benissimo. Jonathan Groff, Holt McCallany e Anna Torv (Fringe) reggono bene, sono credibili e perfettamente calati nella parte del team dell'Fbi, per non parlare di Cameron Britton, che, oltre ad assomigliare molto all'assassino che interpreta, offre una notevole interpretazione, rubando la scena agli stessi agenti. Nella seconda stagione i 3 passano invece alla fase di ricerca di un assassino di 28 bambini di Atlanta, Wayne Williams, anche questo realmente esistito. La seconda stagione è all'altezza della prima, persino migliore nel coinvolgimento che offre allo spettatore. In sostanza questa è senza ombra di dubbio la migliore serie crime attualmente in circolazione, nonché la migliore serie Netflix del catalogo. È superiore anche a True Detective e mi riferisco alla celebrata prima stagione, perché se parliamo di crime, qui la parte romanzata non è soverchiante rispetto a ciò che la serie vuole raccontare e offrire allo spettatore, anche se, certo, l'impostazione delle due serie è ben diversa. True Detective privilegia la psicologia dei detective. Qui invece è il lavoro degli agenti il vero cuore della narrazione ed è reso in modo convincente e soprattutto realistico. Mindhunter è una serie eccellente che merita di essere vista. Seguitela sottotitolata.