Mi riesce difficile parlarne. E' forse la cosa più potente che abbia mai visto in ambito escatologico e gnoseologico: nelle premesse, nell'intreccio, nella conclusione. Mo, senza voler usare paroloni che purtroppo ho già messo in mezzo, credo che sia semplicemente un film obbligatorio per ognuno su questa faccia della Terra.
La ricerca di se stessi, la ricerca di un fine ultimo, la ricerca di Dio. E' effettivamente una necessità psicologica dovuta al fatto di non voler essere miserabili -e l'assenza mostra la presenza, c'è poco da fare- ed ultimi quali siamo, o un cammino verso qualcosa di più grande ?
E' spiritualità o routine ?
Per me batte
come in uno specchio, aspettando di poter concludere la trilogia con
il silenzio. Ma veritavelle, veramente.