
Dopo la fine del suo matrimonio, Jasmine lascia New York e si trasferisce a casa della sorella.
Il ritorno al dramma puro dello specchiato dopo un decennio di farse, commedie romantiche e altre cacate. La prospettiva è sempre quella alto-borghese, addirittura aristocratica. La proverbiale ironia è ridotta ai minimi termini, almeno nei dialoghi. Rimane più il sarcasmo, come filtro davanti alla macchina da presa.
La Blanchett è straordinaria, da oscar, nel portare sullo schermo il naufragio di una vita e della ragione di un essere umano.
In definitiva, trascurabile se rapportato a 40 anni di carriera ma anche un apprezzabile sussulto di un autore dato per finito.
Voto: ***