La cosa migliore che si possa fare in Italia è vivere in provincia. Anche l'offerta culturale, in barba ai luoghi comuni, è spesso di spessore. Giusto per dire, l'offerta musicale che si trova in provincia (dal jazz alla world music in generale) è di pari (e a volte superiore) livello rispetto a ciò che si trova in una città. E poi, se proprio si vuole raggiungere la metropoli per una rappresentazione teatrale o un concerto, lo si può fare sempre di sera con un mezzo proprio evitando il traffico, il caos e gli sbattimenti che la vita quotidiana di Roma, Milano e Napoli ti impongono.
Però una domanda ve la voglio fare: quali diavolo sono i vostri elementi per giudicare la qualità della vita di un posto? Spesso sento tanto disprezzo per la provincia, ma vi assicuro che avere la possibilità di muoversi in bici o a piedi senza particolari pericoli, crescere i figli in ambienti tranquilli, avere la possibilità di vivere in piccole e medie comunità o di usufruire di spazi molto più ampi rende spesso la qualità della vita migliore rispetto alle metropoli dove, al di là dei possibili paragoni tra le città, si vive comunque male.
Io sono sempre più convinto che l'essere umano abbia bisogno di grandi spazi per vivere, crescere, respirare, lavorare e morire.