Tornando alle argomentazioni, il Napoli a fine stagione avrà giocato dalle 55 alle 60 partite, in un periodo che va da agosto (preliminari) e maggio circa. In 280 giorni quindi fa una partita ogni 4, 5 giorni per tutta la stagione, senza contare che molti giocatori nelle pause vanno a giocare con le loro nazionali. Siamo attrezzati per questo? Numericamente sì, ma ovviamente la qualità dei giocatori è variegata, alcuni giocatori pagano lo sforzo, altri sono oggettivamente rincalzi. Finora abbiamo avuto pochissimi infortuni muscolari, segno che il turnover non li spinge all'estremo e che c'è una buona preparazione di base, ma è innegabile che rimangono dei ritmi assai intensi che possono portare a delle flessioni (anche mentali, viste le pressioni a cui sono sottoposti).
Questo non significa che saremmo contenti anche di un quarto quinto posto, sarebbe oggettivamente un fallimento, ma significa che dei risultati altalenanti (che comprendono anche sconfitte a Torino o pareggi in casa con l'Empoli) non vanno presi singolarmente ma inseriti nel contesto stagionale.
Attualmente, sono ateo e quindi non scaramantico, siamo con un piede e un pezzettino in finale di coppa italia, ce la giochiamo per arrivare ai quarti di EL (i russi sono freschi dopo la pausa e lì farà freddissimo, ma sono oggettivamente alla nostra portata) e lottiamo in campionato per una posizione che va dal secondo al quinto posto.
Questo con una rosa che ha delle punte, ma anche tanti difetti, e che quest'anno è venuta a mancare, a volte inspiegabilmente, in un certo numero di elementi su cui si contava senza tante discussioni (callejon per 30 delle 40 partite giocate, Albiol altrettanto, insigne per l'infortunio, zuniga che ci ha costretto a tante partite con britos terzino, Jorginho che prometteva molto di più l'anno scorso, Inler che forse sta riemergendo solo ora dal momento più basso della sua già mediocre resa napoletana, mertens che l'anno scorso ci ha regalato tanti punti e mettiamoci anche Rafael che di sicuro non ha avuto la resa del rimpianto Reina, ma neanche quella che prometteva lui stesso l'anno scorso).
L'allenatore anche ha i suoi difetti, primo tra tutti una mancanza di elasticità tattica, una certa monotonia nel leggere le partite, a cui non sa dare una sferzata (il Napoli raramente cambia ritmo, anche quando deve recuperare non si vedono sfuriate) e in certi casi un gioco un po' opportunista (ma figlio questo anche della qualità innegabilmente modesta del centrocampo).
Il bilancio si fa alla fine, per il momento siamo in un limbo, perché se fossimo buttati fuori dai russi, perdessimo con la lazio e finissimo dopo il terzo posto si parlerebbe sicuramente di una stagione non positiva. Se vincessimo di nuovo la CI, facessimo almeno i quarti in EL e finissimo dal terzo in su sarebbe una stagione dal buona all'ottima. Le vie di mezzo lascerebbero il giudizio aperto.
Giudizio aperto per la squadre E per l'allenatore, perché alla fine in campo ci vanno i giocatori e la maggior parte dei gol presi e dei punti persi nascono da puttanate del tutto individuali (come anche spesso i gol nascono da prodigi personali, ci mancherebbe), che a mio avviso poco hanno a che vedere con schemi, moduli e organizzazione tattica. Ricordo il gol dell'Atalanta, con Albiol a farfalle, il gol di Palermo assurdo, il gol di Torino, il recente pareggio dell'Inter (anche se lì causato dalla mancanza di lucidità di un Henrique da sostituire), il gol del Chievo con Albiol che passeggiava, il gol della juve in fuorigioco, i gol del Cagliari con la leggerezza di Koulibaly etc.
Le partite veramente sbagliate per me, in cui il Napoli sembrava mal organizzato, sono state Empoli e Milan, e forse anche il Palermo. In Europa male il preliminare, con la squadra ancora da assestare, e in Svizzera (davanti ai miei occhi, mannaggia).