i conti si fanno facilmente. Le motivazioni sono semplici, basta considerare i numeri: la capacità di trattamento dell'inceneritore di Acerra è di 600 mila tonnellate annue. La sola provincia di Napoli produce 1.200 mila tonnellate di rifiuti all'anno. oggi napoli e provincia sono in media sul 20% di RD: se arrivassimo a rispettare le norme UE al 65% significherebbe avere 780 tonnellate di rifiuti differenziati e 420 da incenerire. È facilmente intuibile che la capacità di smaltimento dell'inceneritore di Acerra è sufficiente per tutti gli scarti di Napoli e provincia risultando addirittura essere sovradimensionato rispettoo agli obiettivi.
Faremmo la fine degli olandesi per i quali è diventata una necessità importare rifiuti dall'estero. D'altronde è ciò che succede quando si costruiscono inceneritori senza fare le giuste considerazioni su quanto deve impattare la raccolta differenziata sull'utilizzo stesso degli inceneritori.
La provincia di Napoli è più o meno su quelle cifre, ma tutta la Regione produce 2.500.000.
Anche facendo il calcolo sul 65% a livello regionale, che secondo me non è un obiettivo realistico nell'immediato, restano comunque 300 mila tonnellate, qundi serve almeno un altro termovalorizzatore più piccolo. Senza contare le ecoballe stoccate sul territorio che vanno smaltite,
e senza contare il differenziato che torna indietro perché non si riesce a riciclare, del quale non si parla mai.
Soltanto da noi c'è questa fissa delle percentuali di raccolta differenziata, ovvero un dato del tutto inutile. Quando leggo statistiche estere, trovo la percentuale di
riciclo, che è quella che conta.
Sinceramente ho il sospetto che, da noi, una industria del riciclo in grado di assorbire altissime percentuali di differenziata non esista ancora.