Autore Topic: Hemlock Grove  (Letto 1174 volte)

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Alemao

Hemlock Grove
« il: 04 Settembre, 2013, 14:32:34 pm »


Serie horror basata sull'omonimo romanzo di  McGreevy, 13 puntate, prima stagione, trasmessa lo scorso aprile sul canale streaming Netflix (House of Cards, Arrested Development). Nella tranquilla cittadina di Hemlock Grove, non appena fa ritorno la famiglia Rumancek (madre Linda e figlio Peter di origini zingare) si verifica un brutale omicidio di una ragazza, dilaniata da un animale non meglio identificato, forse un puma, affermano le autorità locali. L'inserimento di Peter nella comunità è difficile. Lega con pochissime persone e viene accusato da una ragazzina  molto suggestionabile (Christina Wendall), di essere un licantropo. L'unico legame di amicizia che riesce a stringere è con il rampollo di una famiglia che possedeva le acciaierie locali, ora dismesse, erede peraltro di un'azienda farmaceutica legata alla sperimentazione genetica e situata nell'unico grattacielo della cittadina: il suo nome è Roman Godfrey. Vive nella sfarzosa tenuta di famiglia assieme alla madre Olivia, la bellissima Famke Janssen (Nip and Tuck) e alla sorella deforme e abnorme Letha, resa oggetto di discriminazioni e scherno all'interno del college, mentre il padre dei due ragazzi è morto in circostanze misteriose, in cui Olivia, pare essere la principale sospettata. I due ragazzi, Peter e Roman, decidono di indagare sull'efferato delitto, a cui ne seguono altri analoghi e cruenti. Peter Rumancek è un licantropo. Deve cercare la sua nemesi, per mettere fine agli omicidi e non attirare su di sé l'attenzione, mentre la natura di Roman, benché intuibile, viene celata fino alla fine, perché il ragazzo non ne è ancora consapevole.

La differenza sostanziale tra questa serie a sfondo horror rispetto ad altre sta proprio nel non dare in pasto nulla allo spettatore nell'immediato. Il ritmo della narrazione è volutamente lento e lascia spazio a un'indagine della natura del Male, che un'unica serie in passato è riuscita a cogliere con grande lucidità: Millennium. Il Male con la sua personificazione e manifestazione nelle figure dei protagonisti principali e secondari è reso in maniera molto intelligente e raffinato, in un crescendo di violenza e inquietudine che culmina nelle scene finali con cui si chiude questa prima stagione, un bel pugno nello stomaco per una serie molto particolare e sicuramente originale nel modo di proporsi rispetto al genere e al modo di rappresentarlo di serie a sfondo sovrannaturale e horror del presente e passato. Da seguire.
« Ultima modifica: 04 Settembre, 2013, 14:44:36 pm da Alemao »