diobrando esci da questo corpo
Che c'azzecca? Allora non abbiamo mai giocato in serie A e qui che ci stiamo a fare?
Personalmente non è una merda, ma se permetti nella mia vita mi sono sono fatto una pancia così di film (e nemmeno roba per scoppiati di cervello) tanto da poter dire se un film è un capolavoro (è quella roba che ti entra in corpo e la senti per giorni), un film normale (diciamo questo) o na schifezza.
Io sono, da sempre, un appassionato del cinema e ho lavorato su qualche set come fonico e ti posso assicurare che, dopo che lavori a un film, poi cominci a guardarli con un occhio diverso.
Personalmente quando in un film vedo un capello fuori posto o una sigaretta che magicamente è tornata ad essere consumata giusto tre quattro tiri indietro da un inquadratura all'altra di cui si sono accorti in montaggio e, smadonnando il fatto di non avere fatto un ciack in più (vuoi per mancanza di budget vuoi perché la segretaria di edizione fa i pompini al produttore e non la potevi mandare affanculo nonostante fosse un'improvvisata), ti autoconvinci che tanto non lo noterà nessuno, a me evapora la magia e mi sembra di vedere una cacata.
In un film di sorrentino, compreso questo, non ho mai visto niente del genere e vi assicuro che non è roba di poco conto.
Fotografia, ritmo, montaggio, colonna sonora e interpreti sono, IMHO, come penso che sorrentino volesse che fossero e d'altronde, confrontandoli con la sua filmografia, sono palesi i fili conduttori con tutto il suo lavoro.
In particolare la trama è tipica di sorrentino: narrare il percorso di vita e i cambiamenti di un personaggio alla maniera apparente di un bozzetto, dove i particolari chiave ci sono tutti ma manca quel giusto numero di particolari che ti permettono di evitare di cadere nel puro (e palloso) descrittivismo lasciando spazio all'affresco del dove ambienta la storia che diventa protagonista senza sgomitare per mettersi in prima fila sul proscenio.
Un'altra nota di merito, che comprende una critica al disastroso cinema italiano, è vedere come attori solitamente ingabbiati da contesti mediocri e ruoli stereotipati (verdone, la ferilli, buccirosso etc) abbiano reso in maniera totalmente diversa sotto la guida di un regista vero e di una produzione decisamente danarosa e meticolosa.
Poi ci sarebbe il discorso delle citazioni, talmente palesi da essere, secondo me (che comunque nun song nisciun
) un divertissement; e comunque non dimentichiamoci che, tanto per citarne uno, tarantino l'ha fatto diventare una cifra stilistica.
L'importante è, parafrasando freddy mercury, farlo con stile.
Infine ci sarebbe il discorso del cinema come arte ma già ho scritto un papiello troppo lungo.