Non ho capito bene cosa hai voluto dire.
A me è piaciuto.
Tuttavia però, tiene il difetto tipicamente italiano di spiegare le cose.
Quindi cala vistosamente quando la finzione si sposta al racconto della vita di carcere, perché è una finzione palpabile e goffamente retorica (praticamente sempre, dalla scena finale - "Da quanno aggia canusciuto l'arte questa cella me pare na prigione" -, ai ricordi dell'attore che impersona Bruto, passando dalla finta appiccica tra l'attore che fa Cesare e l'argentino tale e quale ad Almiron).