Ti dirò .... gli 883 a confronto alla merda che sta uscendo adesso, prodotta a valanga da quei chiavici ed immondi xfactor, thevoice ecc.ecc. era assolutamente buona musica.
Alle loro spalle c'era Cecchetto, oggi il mercato italiano è sugar, mediaset e sony.
La sugar, bene o male, investe sui suoi artisti e li fa crescere, con ottimi ricavi, vedi Elisa, Negramaro, Raphael Gualazzi. Gli fanno fare un disco, li fanno vincere a sanremo e il loro pubblico se lo sono conquistati. Tralaltro il livello delle produzioni è decisamente alto.
Mediaset fa una politica alla de laurentis: investe pochissimo (anzi ricava) perché pesca da amici cantanti nuovi ogni anno a costo zero, li fa produrre da team interni loro (abitudine che hanno dagli anni 80 quando si autoproducevano le sigle italiane dei cartoni animati di cui compravano i diritti e solo coi diritti delle sigle rientravano della spesa per l'acquisto dei cartoni), stampano 30mila copie che i ragazzini che seguono amici esauriscono in 4 giorni, gli fanno fare un tour estivo sold out e l'anno dopo ne pescano di nuovi. Qualcuno un po più dotato rimane nei giri mediaset facendo più il personaggio televisivo che il cantante.
La sony tutela il suo repertorio mettendo sotto contratto tutti gli artisti simili a quelli che vogliono far uscire per ammazzare la concorrenza: fai un contratto con loro e, per 5 anni, ti danno 1000 euro al mese per non fare un cazzo e, se vuoi arrotondare con qualche serata nei pub, devi pure uscire col nome falso.
Questa è l'itaglia musicale major.
Poi ci sono gli indie che, quasi tutti, non campano di musica e fanno un po il cazzo che gli pare, troppo spesso con budget striminziti che li limitano troppo.