le parti che interessano a noi della sua intervista:
Perché ha detto no al rinnovo con il Napoli? «E' stata una scelta dettata dalle motivazioni. Di certo, posso ribadire che non avevo assunto, in nessun modo, alcun accordo prima della fine della stagione con il Napoli. Anzi, come spesso detto, avrei potuto decidere anche di fermarmi un periodo, se non fosse arrivata una proposta da me ritenuta, magari istintivamente, stimolante».
Napoli è viscerale e soffre la fine dei grandi amori. E' passato da eroe a traditore in un batter d'occhio. Dispiaciuto? «Posso comprendere e rispettare, ma il rispetto deve essere sempre reciproco. Credo che un allenatore debba essere valutato per quello che dà alla causa dal momento in cui accetta il mandato fino al termine dello stesso. Ed io ho sempre dato tutto me stesso, con coerenza, lealtà e rispetto. Lo stesso che, a mio avviso, meriterebbe un professionista che fa una scelta diversa, legata alla sfera privata oltre che professionale».
Higuain le piace? «Certo che mi piace... E' un campione di livello internazionale».
Sorride o prova un pizzico di invidia se ripensa agli investimenti sul mercato del Napoli attuale e li paragona con quelli delle sue quattro stagioni sotto il Vesuvio? «Sorrido».