Resto convinto che il problema dei partiti di sinistra in italia non sia di composizione o di programma, ma proprio di struttura.
Bisogna ripartire da Labriola o, se si preferisce essere più moderni dalle intuizioni del da me odiatissimo Beppe Grillo......nel senso che bisogna innanzitutto lavorare per creare una struttura radicata nei territori, nelle lotte di base, nei pochi luoghi di lavoro rimasti, nelle scuole, nelle università, nei movimenti di resistenza....una struttura che venga a prendere un ruolo fondamentale dove ci sono sane e bellissime esplosioni di odio e di rabbia; poi ne conseguirà naturalemnte la nascita di un partito serio e non di una accozzaglia di dirigenti politici che si unisce e disunisce come un blob informe ed inutile.
I partiti di sinistra sono sempre nati, in ogni fase storica, dalle esigenze delle basi e non per intercettare queste esigenze....così nasce il PSI delle origini, così nasce l'allora PCdI e poi PCI, ma così nascono anche il PDUP o (in parte e in maniera parassitica dai nostri movimenti) RifCom e i suoi epigoni.
Se i partiti volgiono esistere solo su inutili programmi, peraltro evidentemente di minoranza, e non sulla lotta delle genti allora continueranno ad essere inutili e marginali e, francamente, non me ne dispiace manco un poco.
Solo la lotta paga.