Grazie Alfredo, bel post.
Condivido l'analisi; solo non mi è chiaro nel finale quale sia il tuo punto di vista sulle iniziative popolari.
Cioè non capisco se tu avresti preferito, e in quel caso approvato, una sollevazione popolare di piazza, magari anche violenta, a questo referendum pagliacciata, propagandistico ma illegale come potrebbe esserlo anche uno fatto in Veneto (ne parlano oggi).
Io vedo uno strumento democratico, il referendum, usato in maniera impropria e strumentale da una parte politico-sociale-economica, ma anche una sollevazione popolare non potrebbe piacermi, dati i motivi alla base di questa protesta (cioè in questo caso specifico, non in generale).
Tu come la vedi?
Bruno, io penso che questa dei referendum sia l'ennesima pagliacciata di questa epoca di ignavi e paraculo, una potente deviazione dall'idea stessa di democrazia che, come ho detto prima, non può e non deve esaurirsi nella regola di maggioranza: pena la possibilità di compiere danni veramente seri a livello mondiale, traducendosi in una tirannia dei più sui meno e spingendo determinate politiche populiste e cialtrone. Per non parlare della frangia della popolazione che non può votare, magari ragazzi adolescenti i quali saranno poi quelli a "subire" la decisione.
Oggi leggo che, secondo i dati dei separatisti, a votare sarebbero andati circa due milioni di persone con il 90% a favore: sono numeri ridicoli. La Catalogna ha pressappoco otto milioni di abitanti, quindi per quanto emerso dalle urne siamo ad un nemmeno 25% a favore, parliamo di un catalano su cinque. Ditemi voi se si può tirare fuori una volontà univoca verso l'indipendenza, ma pure con il quorum al 50% non sarebbe cambiato molto, se su quattro milioni di votanti due e piu si fossero espressi a favore parleremmo sempre di due milioni di persone che hanno deciso per otto, ma che roba è, siamo seri.
Io credo, come ho scritto prima, nella genuinità delle idee che provocano la sommossa popolare come grande motore della storia e conflitto in cui ognuno si ritrova a dire la sua in qualche modo, indipendentemente dall'età, e se l'idea è abbastanza buona per 1) far rischiare la vita di chi la sostiene e 2) affermarsi contro lo status quo, allora significa che la sollevazione andava fatta.
Poi sarò coglione io, ma vedo un gigantesco tranello dietro questo separatismo spicciolo, nel riferirsi di nuovo a popoli ed etnie, soprattutto da parte della fetta più ricca di una nazione e temo molto la rivoluzione fatta a colpi di matita da parte di una maggioranza relativa.
Credo che si stia commettendo un gigantesco errore di valutazione e ci saranno, per i posteri, episodi per cui indignarsi decisamente maggiori che questo dei separatisti catalani.
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