Se parli di credibilità caschi malissimo, perché seguendo il tuo ragionamento potrei dire le stesse cose su Breaking Bad e Heisenberg, che dal nulla mette su un impero del crimine, sopravvive ad attentati, a pazzi sanguinari e riesce a eliminarli uno per uno, beffando il suocero e la Polizia e sarebbe sbagliato da parte mia fare un ragionamento simile al tuo, perché una serie tv così come un film non va giudicata in questo modo. Di Breaking Bad è grandiosa la trasformazione di Walter White in Heisenberg in una sorta di riproposizione del Dottor Jekyll e Mister Hyde in versione moderna, non certo l'attinenza alla veridicità delle situazioni. È sbagliato il presupposto da cui parti: la credibilità intesa come stretta attinenza alla realtà di tutti i giorni. Alla base di vicende più o meno veritiere ci sta il racconto di queste in forma romanzata per fare presa sul pubblico. È ben altro che rende grande una serie: come è strutturata, recitata, sceneggiata, con quale cura vengono indagati i personaggi. È paradossale poi che, quando parli di Spacey come mattatore, ti dimentichi che pure Cranston lo è stato in Breaking Bad.
Alla fine si riduce, come è giusto che sia, a quello che più ti piace. A me Breaking Bad è piaciuta assai, ma non la ritengo la migliore serie che ho visto.
Presumo tu abbia visto entrambe le serie interamente, quindi è probabile che ci sia qualche spoiler d'ora in avanti nelle mie parole
La differenza tra attinenza al reale e credibilità, per come la vedo io, è sottilissima ma c'è.
Quando parlo di credibilità mi riferisco al modo che ha Underwood di manipolare chiunque sia attorno a lui: per me la credibilità di una serie si vede nei rapporti che hanno i personaggi e nelle loro reazioni anche quando si confrontano col protagonista. Ecco perché avevo già portato avanti l'esempio dell'incidente aereo: per quanto possa essere altamente improbabile nella realtà, è un evento che non tocca la credibilità della serie, perché è una cosa che semplicemente accade. Gli sceneggiatori, a mio avviso, possono prendere con assoluta libertà la decisione di far accadere eventi improbabili, ma fanno risultare una serie forzata nel momento in cui un personaggio agisce in maniera diversa da quello che dovrebbe essere il suo modo di comportarsi (per me il modo in cui Walker preferisca Underwood a Tusk non è affatto "naturale" e alla base del perché questo accade vi è semplicemente la superiorità del personaggio di Spacey rispetto agli altri).
Non c'è alcun paradosso poi, perché Cranston è stato anche mattatore, ma ha avuto i suoi momenti di crisi ed è stato capace di fare numerosi sbagli, è stato frenato dall'affetto che prova per la sua famiglia e per le persone attorno a lui. Heisenberg ha trionfato, ma ha trionfato dopo aver superato numerose prove, Underwood è invece già un vincente, è il classico superuomo televisivo incapace di sbagliare un colpo (vedasi Sherlock): durante la serie non commette errori e ogni cosa che fa la fa perché sa già che alla lunga, per quanto possa trovarsi sull'orlo di un precipizio, la sua sarà una mossa vincente. Il giorno in cui Underwood cadrà pesantemente e si rimetterà in discussione sarà un grande giorno per questa serie.
Concordo con il corvo: House of Cards è superiore nell'idea di base, la storia di Breaking Bad, per quanto apprezzi il modo in cui è stata trattata è parecchio più banale (e i personaggi sono anche piuttosto stereotipati). Mai mi sarei aspettato invece che una serie che parla in politichese risultasse così buona e così poco noiosa.
Alla fine si riduce, come è giusto che sia, a quello che più ti piace. A me Breaking Bad è piaciuta assai, ma non la ritengo la migliore serie che ho visto.
Certo, ci mancherebbe pure. Io I Soprano, the Wire e Mad Men non le ho viste ancora e al momento proprio breaking Bad è quella che ritengo la miglior serie che ho visto: House of Cards pure mi sta piacendo parecchio ma la ritengo ancora inferiore.