
Paese Finlandia/Svezia
Anno 1989
Durata 68 min
Genere drammatico
Regia Aki Kaurismà¤ki
Terza parte di una trilogia proletaria, è il ritratto di Iris che passa la vita tra la fabbrica di fiammiferi dove lavora, genitori incolori e taciturni, disinganni nei rapporti amorosi (un amore finito, un aborto). Conquistata l'indifferenza di cui è vittima, compra un topicida, consuma alcuni quieti delitti e aspetta l'arrivo dei poliziotti. Dialoghi ridotti al minimo, assenza di psicologia, attori gelidi, è un film sotto il segno di una radicale antiretorica e di un ascetismo figurativo che ricorda Bresson. Cinema disperato della sottrazione. Pochi titoli su sfondo nero e il film parte: Clangori industriali e tutta la catena dal tronco al cerino. Alla fine c’è lei che controlla le confezioni. Poi tram, ritorno a casa, madre fumante e patrigno, lei cucina e si cena, tutto in un silenzio tombale.
TV, la prima voce, notizie di Tienanmen.
Poi di nuovo rumore musica silenzio.
La prima parola ‘umana’ dopo circa 20 minuti: Puttana del patrigno, con pacchero.
Kaurismaki è regista degli emarginati, i perdenti che hanno l’innocenza negli occhi, del silenzio e il gelo dei rapporti interpersonali, regia fatta di primi piani su volti quasi inespressivi, maschere, fermo immagine prolungati sui dettagli, fotografia (ottima) tendente al blu.
In un film così tetro non manca la tipica ironia espressa negli accostamenti grotteschi, il rockabilly finlandese che parla di sorrisi e amori mentre la sconsolata mangia un triste gelato in solitudine, lo stesso gelato offertole nella cena romantica con tanto di sottofondo piano jazz e candela che si risolve velocemente con le poche, trucidissime, parole di lui, che è un borghese avventuriero. Bello il finale da 'prigione' a prigione su una trashissima ballata.
Se vi deprime troppo ma lo stile dell’autore vi piace allora potete vedere ‘Leningrad Cowboys go to America’ On the road musicale leggero e divertente.
Da approfondire poi con ‘Nuvole in Viaggio’, che presenta quadretti tipo Jarmush e
‘L’Uomo senza passato’ il suo film più completo e conosciuto.
Un gradino sotto, ma comunque buoni, ‘Le Luci della Sera’ e ‘Vita da Boheme’.
Mi manca ‘Ariel’.
