Ho cambiato diverse città, muovendomi in Italia soprattutto al nord.
Vivo da un pò a roma, che fa da base ormai da tempo. E' una città invivibile, soprattutto in periferia dove manca qualsiasi forma di servizio utile alla sopravvivenza in una città di tale dimensioni. Ha perso quel fascino che aveva un tempo, spingendo molto verso una deromanizzazione delle zone più storiche della città. Intere generazioni di famiglie romane costrette a lasciare quartieri tradizionali come Trastevere, Testaccio, Quadraro, Tuscolano in nome di una ristrutturazione urbanistica che ha come finalità il turismo.
I trasporti pubblici sono impresentabili, soprattutto se ti allontani dal centro. Il traffico è di gran lunga il più caotico che abbia mai visto. Finita la stagione dei centri sociali che offrivano cultura di qualità a prezzi accessibili, oggi la capitale vive un medioevo culturale e artistico inaspettato. I teatri faticano ad offrire cartelloni di livello, mentre le proposte musicale si limitano a qualche evento di gran richiamo, spesso costosissimo. Piccole associazioni o locali storici tra tante difficoltà provano ad offrire qualcosa di alternativo, ma noto che i romani e non solo si stanno disabituando a vivere la propria città, lasciandolo ai turisti.
Napoli ha tanti problemi, ma almeno ha mantenuto una sua identità. Roma la sta perdendo,e lo si avverte camminando sia per i quartieri storici che nelle periferie. Il potere è in mano agli imprenditori edili che costruiscono zone dormitorio ai limiti della cinta urbana, dove i romani o i neo residenti prendono casa. Si tratta di veri e propri quartieri dormitorio, senza servizi, senza nessun punto di riferimento atto alla socializzazione, allo sviluppo della cultura. Resta la roma da cartolina del centro, quella che va da Porta Pia fino al pincio ad uso e consumo del turismo spesso mordi e fuggi.
Per questo ho scelto di trovare casa a 30 minuti dalla capitale e andarci solo per lavoro o necessità.
Può sembrare strano ma Milano o la stessa Bologna hanno un'organizzazione diversa e le reputo molto più vivibili. Conservano entrambe, forse più Bologna, di spazi di socialità e cultura condivisa. Puntano spesso alla qualità dell'offerta artistica, musicale, culturale in genere che all'evento fantasmagorico una tantum ad uso e consumo di chi può permetterselo.