Captie', la realtà, cruda e infame realtà è che ti hanno venduto un sogno. E male, malissimo hanno fatto a Roma a lasciare campo a questa narrazione di Milano fighetta e sempre in movimento. Stai di casa in una città dove all'ordine del giorno ci stanno i gay pride, i limiti a 30 orari e costruire i palazzi da mezzo milione ad appartamento con gli alberi sopra. Il problema è non aver capito di che pasta fosse fatta la borghesia milanese, una borghesia che non ha la più pallida idea di come si crei veramente ricchezza, percepisce di essere il pelo della uallera non tanto di Parigi e Londra ma di qualunque città tedesca random e ora pure di quelle spagnole. Milano è morta, Madrid, Barcellona, Vienna, Copenaghen sono vive. Se tieni 20 anni e non vuoi buttarti nel tritacarne delle grandi megalopoli sono queste le città a cui puntare. Le sopracitate sono dove sta l'innovazione in Europa, Milano gli può fare sul nu grande bucchino, e le start-up milanesi non superano mai i confini. L'unica cosa che sanno fare i cotonati milanesi è la sanguisuga, questi appena decaduto il PCI negli anni 80 si sono messi a votare leghisti, forzisti e ora il PD per costruire solo ed esclusivamente rendite di posizione, cosa che gli era stata impedita in 40 anni. Craxi, Berlusconi e Salvini sono stati il prodotto politico che l'illuminata Milano ha dato alla nazione. Na cosa a fa vni e male e stomaco. A riportarli in riga ci penseranno gli altri lombardi, non saranno certo gli italiani comunque. Le elezioni regionali ormai dicono chiaramente che la regione è spaccata, da una parte quelli che faticano, dall'altra quelli che mentre ti parlano italiani ce vottane l'inglesismo dentro e te fann pava o cafe 2 euro.