La serrata contro la Ztl: forti le pressioni camorristiche
SpoilerDI ILARIA PUGLIA E DIEGO DAVIDE
Al via da piazza Carità la manifestazione che accompagna la serrata di protesta contro la Ztl. I negozi hanno aderito quasi in massa. Quasi tutti chiusi alla Pignasecca e in via Guantai Nuovi, serrata totale in via Egiziaca a Pizzofalcone, via Gennaro Serra conta solo tre attività commerciali aperte, via Chiaia, lato piazza Carolina tutti chiusi tranne in due. In via Giordano Bruno rimangono aperti solo 5 negozi.Ma l’adesione in alcuni casi non è libera. Diversi sono i commercianti che si lamentano di essere stati “costretti” a chiudere per pressioni malavitose. La camorra, con la presenza della Ztl, dicono, non lavora più e sta strumentalizzando la manifestazione dei commercianti. Su via Crispi, piazza Amedeo e alla Pignasecca ad alcuni commercianti è stato “consigliato” di tenere le saracinesche abbassate per paura di ritorsioni camorristiche.
Lungo il percorso seguito dalla manifestazione sono affissi manifesti del Pdl (Luciano Schifone) che recitano: “Basta ztl, la città soffocata dalla crisi messa in ginocchio dall’assurda ztl”.
A piazza Carità l’affluenza è buona, mentre sul web circolano foto di commercianti in arrivo anche da altre zone della città.
La gente urla: “I politici ci devono rispettare, noi gli abbiamo dato i voti e noi glieli togliamo, le biciclette non ci interessano”, “Sindaco vattene”. Un cartellone recita: “Siamo pentiti di averti votato”. Si alza una voce isolata nella folla: “Siamo arrabbiati ed è pericoloso!”. I manifestanti applaudono.
Altro cartellone no ztrl ai quartieri spagnoli siamo stanchi. Una voce isolata siamo arrabbiati ed è pericoloso, gli altri applaudono
Capannelli anche in piazza Municipio, davanti al Comune: si tratta dei disoccupati. Si presume che si uniranno ai commercianti una volta giunti in piazza.
Numerose le croci nere di legno con sopra la foto del sindaco e la scritta “E ora basta”.
I commercianti di Chiaia si uniscono in questo momento agli altri del centro e procedono insieme verso piazza Matteotti: sono tantissimi. Il gruppo più corposo proviene da Chiaia.
Alla Carrefour di via Lomonaco il direttore voleva aderire ma la Carrefour ha detto di no. Per questo motivo in manifestanti hanno fatto un cordone umano per non far accedere le persone al supermercato.
Al mercatino di Chaia hanno aderito tutti al corteo.
Alcuni striscioni: “Lungomare liberato, tutto il resto devastato”, “Napoli è mia, sindaco vai via”, “Ztl: zompa tutta l’economia”.
Moltissime le bandiere Confcommercio.
Il corteo intona cori da stadio: “Napoli siamo noi, chi non salta de Magistris è”.
Su via Toledo tutti i commercianti hanno le saracinesche abbassate. La strada è gremita.
Una commerciante: “La situazione non è più sostenibile. La Ztl noi la vogliamo, ma non nei termini in cui è stata pensata dal sindaco. Per sostenere una zona a traffico limitato c’è bisogno di infrastrutture, parcheggi e potenziali servizi pubblici. Una ztl non si crea dalla sera alla mattina”.
All’altezza della Questura il corteo cerca di bloccare tutti e due i sensi di marcia. Interviene la polizia in borghese a spostarli su una sola corsia per non fermare la circolazione. La folla prova di nuovo a occupare entrambe le corsie. Il traffico è in tilt tra Eldo e piazza Municipio.
Una commerciante: “Questa volta se ne va, questa volta se ne va”, si riferisce al sindaco.
Su via Medina i manifestanti fanno scoppiare un grosso petardo. Diversi i petardi, molto grossi.
A piazza Municipio una cinquantina di poliziotti in completa tenuta antisommossa, con scudi e con manganelli già in mano.
Il titolare del ristorante pizzeria Marino, che fa parte del comitato commercianti abitanti e residenti ai Quartieri Spagnoli, spontaneo, che presto aderirà all’Ascom, protestano per la rimozione totale della Ztl perché sostengono la necessità di creare le infrastrutture adeguate ad una zona a traffico limitato.
Altro cartello: “Sindaco arrogante, fazioso e presuntuoso. Ti ho votato e me ne pento”.
I commercianti distribuiscono e innalzano cartelli con su scritto VENDESI. Siamo sotto a Palazzo San Giacomo.
I manifestanti chiedono a gran voce che il sindaco si affacci. Ai balconi sbarrati urlano “buffone”. Il rumore dei fischietti è assordante. La piazza è piena.
Il titolare di un bar tabacchi su via Epomeo: “Da quando hanno aperto la Ztl di via Epomeo il mio bar tabacchi ha registrato una diminuzione delle vendite di circa il 50%. Avevo 9 dipendenti, dopo 4 mesi ne ho dovuti licenziare 3 con mio grande rammarico, poiché uno di questi è anche un padre di famiglia. La ztl si fa con altri presupposti. Bastava immaginare anche un piccolo pullmino lungo via Epomeo. Se le persone non possono arrivare sul posto non possiamo lavorare”.
Uno dei manifestanti urla al megafono: “Ti abbiamo consegnato le nostre chiavi, tu restituiscici quelle della città. Vattene”.
I manifestanti fanno esplodere dei petardi proprio sotto il portone di Palazzo San Giacomo. Fuggi fuggi generale tra la folla. Lancio di petardi dappertutto. I poliziotti abbassano i caschi sul volto.
Un commerciante di largo San Giovanni Maggiore Pignatelli: “I nostri fornitori non riescono a raggiungere il negozio. Non riescono ad avere i permessi per entrare nella ztl e non riusciamo a tenere fede ai nostri impegni per i tempi delle consegne che si allungano”.
L’aria inizia a farsi irrespirabile per la puzza dei petardi. La situazione è molto concitata.
Alcuni manifestanti contestano Taglialatela, presente in piazza perché, dice, “sto cercando di capire la gente cosa veramente vuole”. Gli altri presenti placano gli animi.
Nello speakers corner posto in piazza, si alternano gli sfollati di Chiaia e i commercianti. Roberto Russo, rappresentante dei commercianti sfollati in seguito al crollo del palazzo, dichiara che l’unico ad aver aiutato un po’ i commercianti di Chiaia è stato l’assessore Marco Esposito: “Il sindaco ha solo istituito un conto corrente per le donazioni a favore dei negozi sgomberati, la cui unica forma di pubblicità è stata su dei volantini distribuiti la sera negli alberghi dove alloggiano gli sfollati. Come se gli sfollati fossero in condizione di aiutarci..”.
A conferma delle voci raccolte circa le minacce della camorra ad alcuni negozi affinché abbassassero le saracinesche, sono intervenuti anche i Verdi Ecologisti con il seguente comunicato: “Stamattina alla Pignasecca dei brutti ceffi intimavano ai commercianti di chiudere i negozi. La destra e certi apparati criminali stanno strumentalizzando la protesta per la modifica delle ztl”. “Stamattina ho accompagnato mio marito all’ Ospedale Vecchio Pellegrini alla Pignasecca e ho assistito personalmente all’arrivo di un gruppo di persone – denuncia il capogruppo dei Verdi Ecologisti alla I Municipalità Diana Pezza Borrelli – che giravano per le strade con fare minaccioso intimando ai commercianti aperti tra cui un tabaccaio proprio di fronte all’Ospedale ed a un negozio di scarpe a fianco di chiudere subito i loro negozi. Urlavano: ” mo’ ata chiuder o’ negozio” ( adesso dovete chiudere i vostro locale )”. “I negozianti impauriti – continua Pezza Borrelli – hanno subito obbedito. Non credo che queste persone che avevano proprio delle brutte facce abbiano a che fare con le associazioni di commercianti e si muovevano con atteggiamenti e minacce tipiche della camorra. A poca distanza da questi soggetti ne giravano altri che affiggevano dei manifesti su spazi abusivi dell’ On. del Pdl Luciano Schifone nei quali invita il quartiere ad aderire alla serrata”. “La protesta contro la ztl – continua il segretario cittadino del Sole che Ride Vincenzo Peretti – sta assumendo delle caratteristiche che non ci piacciono. Pur essendo stati tra i primi a criticare le posizioni talebane dell’ assessore Anna Donati non possiamo partecipare ad iniziative targate Pdl o essere strumentalizzati da una certa destra estremista e mazziera. Una cosa è la giusta protesta per le modifiche della Ztl che condividiamo appieno un’ altra è la strumentalizzazione politica della destra o peggio di apparati criminali”.
Molto probabile che il comunicato finisca all’attenzione di polizia e carabinieri.
In piazza l’atmosfera diventa più rilassata. I manifestanti non accennano a interrompere la protesta.
Lucio Mauro pubblica sulla bacheca del gruppo Facebook Cittadinanza attiva in difesa di Napoli il seguente annuncio: “Cittadinanza Attiva in difesa di Napoli si dissocia profondamente da qualsiasi tentativo di strumentalizzazione della manifestazione da parte di persone che NON fanno parte della città civile. Condanniamo con fermezza e senza esitazioni l’uso di petardi che delegittimano la protesta e la cui provenienza siamo certi non essere né di nostri associati, né di nostri simpatizzanti”.
Un commerciante ha ricevuto colpi di manganello alla schiena. Soccorso da un’ambulanza, sembra stare bene.
Le denunce di pressioni da parte di alcuni personaggi non chiaramente individuati a chiudere i negozi arrivano da gran parte del centro storico. A denunciarlo, anche Pino De Stasio sulla sua bacheca Facebook, che spiega anche che la Confesercenti sta al momento raccogliendo tutte le segnalazioni per procedere poi alle opportune denunce.
Dallo speakers corner si chiede ai manifestanti di spostarsi su via Caracciolo e si invita la gente a mantenere la calma.
Un manifestante si avvicina a Taglialatela, presente in piazza, e lo contesta. Gli chiede ripetutamente a che titolo è lì. Lui risponde che è lì “per vedere cosa i napoletani vogliono davvero”. Gli animi tornano calmi grazie all’intervento di altri commercianti.
L’agenzia di stampa AGI riporta che “Una giornalista del quotidiano ‘La Repubblica’ di Napoli e’ stata colpita ad un ginocchio da uno dei petardi lanciati dai manifestanti durante la protesta” e che ”la giovane donna e’ stata portata in ospedale” (AGI).
Borrelli e Attanasio, dei Verdi, dichiarano anche che al Caffè Gambrinus “un gruppo di brutti personaggi provenienti dal pallonetto di Santa Lucia si sono presentati nel locale pretendendone l’immediata chiusura. Il titolare Antonio Sergio si è ribellato ed ha chiamato le forze dell’ordine. Il locale ha chiuso secondo gli orari previsti dalla manifestazione e non da questi criminali”.
‘In tutte le manifestazioni di piazza c’e’ il pericolo di infiltrati. Nessuna allusione, ma l’evidenza ha dimostrato che c’erano”: lo ha detto Edvige Nastri, vicepresidente di Cittadinanza Attiva, associazione che raggruppa i cittadini di Chiaia che stanno partecipando, a
Napoli, alla manifestazione contro la Ztl, facendo riferimento ai momenti di tensione che si sono registrati davanti alla sede
del Municipio di Napoli. ”Puo’ darsi che ci siano manifestanti aggressivi – ha affermato Nastri – in piazza ci sono Commercianti e Bros e
insieme diventa difficoltoso”. I disoccupati organizzati, ha raccontato Nastri, ”erano qui anche ieri e a mia domanda hanno risposto che ci sarebbero stati anche oggi. Quando siamo arrivati – ha concluso – la piazza era gia’ mezza piena” (ANSA).
Il titolare del bar Tre Nani di Piazza Dante, Armando Bianco, dichiara: “Questa mattina sono stato vittima di un’aggressione nei pressi del mio locale, oggi tutti i commercianti napoletani soprattutto di Piazza Dante e dintorni avevano organizzato una serrata dalle 9 della mattina alle 13 (non chiedetemi che serrata sia), io non mi sono sentito nè considerato nè spinto da uno spirito di ribellione per fare questa, secondo me, inutile protesta. Quindi di mia spontanea volontà avevo deciso di non aderire e quindi di non chiudere. Ora 9,05 un grupo di commercianti della zona si dirigono verso il mio bar e con aria minacciosa mi intimano di chiudere altrimenti mi sarebbe capitato qualcosa di brutto, addirittura uno di loro ha detto che mi aspetta stasera per parlare a 4 occhi. Allora sono stato costretto a chiudere altrimenti avrei scatenato una rissa che non è proprio nelle mie corde!!!”. Questo commento è riportato nel gruppo Facebook Cittadinanza Attiva in difesa di Napoli.
Il Presidente della II municipalità, Francesco Chirico, insieme agli assessori Francesco Minisci e Federico Arienzo, hanno diramato un comunicato stampa in cui “esprimono viva preoccupazione per quanto verificatosi stamane durante la protesta contro la ztl.
Pur essendo numerosi gli esercizi chiusi per la protesta, abbiamo assistito a veri e propri atti di intimidazione che vanno condannati.
Esprimiamo solidarietà nei confronti dei commercianti obbligati alla chiusura. Legittima è la protesta e condivisibili le difficoltà che vivono le attività del territorio, altro è la strumentalizzazione dell’iniziativa da parte di forze politiche di centro destra che sottovalutano le presenze e le infiltrazioni criminali”.
La Confcommercio della Provincia di Napoli si dissocia “da qualsiasi provocazione e atto violento avvenuto a Piazza Municipio”. Lo dichiara Pietro Russo, presidente Confcommercio Napoli: “la nostra era una manifestazione pacifica, che si era regolarmente conclusa con la consegna delle chiavi degli esercizi commerciali di fronte Palazzo San Giacomo. La delegazione di Confcommercio stava tornando verso la sede dell’associazione quando ha sentito le esplosioni e le voci che parlavano di una carica della polizia”. “Siamo stati costretti, nostro malgrado, a scendere in strada dopo oltre trent’anni per gridare il dolore dei nostri associati”, ha aggiunto.
6 Comments For This Post
giovanni Says:
aprile 10th, 2013 at 8:32 am
“Diversi sono i commercianti che si lamentano di essere stati “costretti” a chiudere per pressioni malavitose.”
questo se fosse vero sarebbe di una gravità inaudita. ma le fonti sono attendibili? è stato presentato un esposto alla procura? è stata presentata querela?
è la camorra che ha “costretto” perchè “non lavora”? chi ha “consigliato” è stato denunciato?
è stata allertata almeno la prefettura/questura di ciò?
Segnalo pure varie realtà neofasciste che partecipavano a sta cosa stamattina, ma niente di nuovo insomma.