Autore Topic: Napoli, la nostra città  (Letto 422659 volte)  Share 

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Offline Genny Fenny

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R: Napoli, la nostra città
« Risposta #60 il: 12 Dicembre, 2012, 09:29:49 am »
Gesù.


Offline calvin

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Re:Napoli, la nostra città
« Risposta #61 il: 12 Dicembre, 2012, 10:10:05 am »
Sul concerto di Bruce permettetemi un paio di considerazioni...
Verissimo che il prezzo è alto ma i prezzi delle date italiane sono quelle più economiche in europa,poi fa ridere chi afferma che il cantante fa canzoni che non "rispecchierebbero" la realtà dei giorni nostri,che colpa c'ha in tutto questo?piuttosto me la prenderei con il promoter italiano,Claudio Trotta,della barley arts,se uno veramente ci tiene,rinuncia alle uscite da 20-25 euro di sabato sera,fallo per 3 serate ed il gioco è fatto,anche perchè un cantante del genere a Napoli è dai tempi dei Rolling Stones nell'82 che non accade un evento simile,e non venitemi a parlare di Sting,Santana e via dicendo,che con il tutto rispetto parlando.....
ma tanto s'è già capito l'andazzo,anzi,da fan,era meglio che la data di Napoli non l'avesse proprio inserita,visto che dal punto di vista musicale,quì,il ROCK è sparito da anni,anzi già me lo immagino scugnizzi dire E CHI è STO BRUS SPRINSTIN?da una parte mi fa piacere che viene a napoli ma dall'altra no,anche perchè sicuramente non sarà pieno e ci saranno migliaia di portoghesi,ed è un peccato perchè un evento simile dalle nostre parti non accadrà più,contavo di sperare su NAPOLI ma già immagino le polemiche ed altro


Vabbuò, ma mi sa che esageri il valore di Sprinstin  :sisi: :sisi:

Sarà che non l'ho mai amato particolarmente, ma io credo che negli anni a napoli son venuti genti assai migliori, magari meno mainstream, ma migliori.
Il concerto di Sting (per dirne uno che hai citato tu) a Cava dei Tirreni, per esempio, fu una cosa impressionantemente bella e, ancor dippiù, per esempio, ricordo un concerto dei King Crimson per il tour di Trhak che mi ha lasciato attaccato alle pareti per mesi o BBKing al teatro mediterraneo che ci estasiò......se poi parliamo di Jazz negli ultimi anni son venuti Zawinul, McCoy Tyner, Dave Holland e tanti altri.

Francamente parliamo di un canzonettaro tamarro americano e se devo spendere un  sacco di carte (l'ho fatto varie volte) capisco di farlo per la Wiener Filarmonica o per i Berliner che scendono in 150 e non per questo rocckettaro.


Gesù.

Coi tempi che corrono questo per una moltiplicazione dei pani e dei pesci o per un acqua in vino a Piazza Plebiscito si prendeva almeno 80-90 euri per i posti seduti.
« Ultima modifica: 12 Dicembre, 2012, 10:12:19 am da calvin »
fare sesso con le proprie opinioni rende più ciechi che farsi le seghe!

Offline gigs

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Re:Napoli, la nostra città
« Risposta #62 il: 12 Dicembre, 2012, 10:20:11 am »
Non esagero tranquillo,so quello che dico,buone cose :ok:

Offline calvin

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Re:Napoli, la nostra città
« Risposta #63 il: 12 Dicembre, 2012, 10:26:29 am »
Non esagero tranquillo,so quello che dico,buone cose :ok:

Non volgio polemizzare, te lo giuro, ma per te a livello di importanza musicale e non di dischi venduti Spinsting sta al pari del pianista del BeBop (McCoy Tyner) o degli autori di 21st century schizoid man?

Per me magari ha venduto più dischi, come Spilberg ha staccato più tagliandui di Fellini DeSica Rossellini Monicelli e compagnia cantando tutti assieme, ma a livello di importanza musicale rimane pur sempre poco pioù di un canzonettista.
fare sesso con le proprie opinioni rende più ciechi che farsi le seghe!

Offline Vino a Tavola

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Re:Napoli, la nostra città
« Risposta #64 il: 12 Dicembre, 2012, 10:35:25 am »
bello lo spin-off di bruscolotti sul ruolo dell'intellettuale. giusto una decina di gg fa il mio amico Sergio usciva con questo post (come al solito lunghetto ma di grande scorrevolezza).

http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it/2012/11/ma-gli-intellettuali-esistono-che-cosa.html

chiedo a bruce ed alemao che ne pensano

Alemao

Re:Napoli, la nostra città
« Risposta #65 il: 12 Dicembre, 2012, 12:38:13 pm »
bello lo spin-off di bruscolotti sul ruolo dell'intellettuale. giusto una decina di gg fa il mio amico Sergio usciva con questo post (come al solito lunghetto ma di grande scorrevolezza).

http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it/2012/11/ma-gli-intellettuali-esistono-che-cosa.html

chiedo a bruce ed alemao che ne pensano


Lo condivido in linea di massima e mi è piaciuto moltissimo che abbia preso come paradigma il romanzo di Dallas Mc Cord Reynolds, autore che in pochi conoscono, che assieme al più conosciuto Farenheit 451 di Bradbury offre una visione precisa e circostanziata sui rischi in cui incorre la società moderna se si priva del libero pensiero. Per quanto mi riguarda credo che il ruolo dell'intellettuale vada sempre contestualizzato e non decontestualizzato rispetto al periodo storico in cui ha vissuto/vive. Se ne può dare una definizione generica, ma questa spesso deve scendere a patti con la realtà che viviamo. Indendiamoci: la verità, la missione di cui è portatore l'intellettuale non può che essere quella descritta nell'articolo, ma il pericolo stesso che in molti degli intellettuali del passato hanno corso è stato quello di legarsi, sposarsi a un'idea, diventarne schiavi, dimenticandosi del contesto in cui vivevano, dal fatto che l'idea stessa è frutto di cambiamento, conseguenza naturale dell'attenta osservazione della quotidianità, risultato di un'attenta riflessione sulla stessa e così come la realtà sociale muta, è soggetta a cambiamenti, allo stesso tempo il rischio e pericolo che l'intellettuale non deve correre è quello di fare dell'idea un mero esercizio retorico, rendendola un feticcio immutabile e scollegato dai cambiamenti epocali, dalle conquiste sociali, dalle nuove rivoluzioni che sono avvenute (quella informatica ad esempio) che si verificano anno dopo anno, esibendola alle masse come una sorta di autocelebrazione. Per questo ad esempio apprezzo molto di più Camus rispetto a Sartre, del cui pensiero condivido poco o nulla.

L'intellettuale a mio avviso prima di essere portatore di verità deve essere attento osservatore, una sorta di cronista. Se perde di vista questo compito, questa missione, perde il suo ruolo, diventa altro. Nello specifico, riferendomi a Napoli, Francesco Rosi lo è stato con le "Mani sulla Città" più di certo revisionismo storico campano mosso da una rivalsa pretestuosa contro l'Unità d'Italia, pretestuosa perché incapace di rapportarsi con la realtà storica di allora prendendola a paradigma per spiegare le storture di quella attuale. A Napoli ce ne sono ben pochi che apprezzo. Chi sa descrivere, sa cogliere e interpretare la realtà, senza scadere nell'idealismo, senza diventarne schiavo, può dirsi per me intellettuale. Lo è molto di più Ermanno Rea, quando in "La Dismissione" racconta di un pezzo di città che viene smantellato che i libri di questi novelli Masanielli dell'orgoglio partenopeo o dello stesso De Luca.
« Ultima modifica: 12 Dicembre, 2012, 15:00:02 pm da Alemao »

Starfred

Re:Napoli, la nostra città
« Risposta #66 il: 12 Dicembre, 2012, 12:42:02 pm »
Sting mangia in testa a Springsteen. :look:

Offline Genny Fenny

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Re:Napoli, la nostra città
« Risposta #67 il: 12 Dicembre, 2012, 12:51:53 pm »
Sting mangia in testa a Springsteen. :look:

 :no:

Offline vechabla

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Re:Napoli, la nostra città
« Risposta #68 il: 12 Dicembre, 2012, 12:53:33 pm »

Vabbuò, ma mi sa che esageri il valore di Sprinstin  :sisi: :sisi:

Sarà che non l'ho mai amato particolarmente, ma io credo che negli anni a napoli son venuti genti assai migliori, magari meno mainstream, ma migliori.
Il concerto di Sting (per dirne uno che hai citato tu) a Cava dei Tirreni, per esempio, fu una cosa impressionantemente bella e, ancor dippiù, per esempio, ricordo un concerto dei King Crimson per il tour di Trhak che mi ha lasciato attaccato alle pareti per mesi o BBKing al teatro mediterraneo che ci estasiò......se poi parliamo di Jazz negli ultimi anni son venuti Zawinul, McCoy Tyner, Dave Holland e tanti altri.

Francamente parliamo di un canzonettaro tamarro americano e se devo spendere un  sacco di carte (l'ho fatto varie volte) capisco di farlo per la Wiener Filarmonica o per i Berliner che scendono in 150 e non per questo rocckettaro.


Coi tempi che corrono questo per una moltiplicazione dei pani e dei pesci o per un acqua in vino a Piazza Plebiscito si prendeva almeno 80-90 euri per i posti seduti.
Ci aggiungerei pure i Dire Straits(senza Knopfler :look: ) a Siano* :compagni:

Spoiler
*il concerto però venne annullato perchè vendettero circa 50 biglietti :maronn:

Bruce>>>Sting :look: :sisi:

Ma come? E dove?» gli si chiede increduli. Non la Luna, pallido sasso rivoltante di romanticherie per lagrimosi e pagliazzi sodomiti; ma Marte, per Dio! Marte che, da rossa, ha da si far nera.

Starfred

Re:Napoli, la nostra città
« Risposta #69 il: 12 Dicembre, 2012, 13:12:48 pm »
Mark Knopfler che andrò a vedere a Napoli mangia in testa a Springsteen.
:look:


a me non ha mai preso più di tanto, ma sono gusti. Sebbene lo ritenga un'artista rilevante, non mi piace.

Offline vechabla

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Re:Napoli, la nostra città
« Risposta #70 il: 12 Dicembre, 2012, 13:21:36 pm »
Mark Knopfler che andrò a vedere a Napoli mangia in testa a Springsteen.
:look:
quando?

Ma come? E dove?» gli si chiede increduli. Non la Luna, pallido sasso rivoltante di romanticherie per lagrimosi e pagliazzi sodomiti; ma Marte, per Dio! Marte che, da rossa, ha da si far nera.


Online tonysea7

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Napoli, la nostra città
« Risposta #72 il: 12 Dicembre, 2012, 14:28:14 pm »
Mark Knopfler che andrò a vedere a Napoli mangia in testa a Springsteen.
:look:


a me non ha mai preso più di tanto, ma sono gusti. Sebbene lo ritenga un'artista rilevante, non mi piace.


:alla:

Offline Bruce Colotti

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Re:Napoli, la nostra città
« Risposta #73 il: 12 Dicembre, 2012, 14:30:02 pm »
bello lo spin-off di bruscolotti sul ruolo dell'intellettuale. giusto una decina di gg fa il mio amico Sergio usciva con questo post (come al solito lunghetto ma di grande scorrevolezza).

http://sergiodicorimodiglianji.blogspot.it/2012/11/ma-gli-intellettuali-esistono-che-cosa.html

chiedo a bruce ed alemao che ne pensano

ho letto il post da te consigliato. Lo trovo abbastanza incompleto. L'argomento è molto complesso e spesso ambiguo.
Mi soffermerei sul concetto di verità da cui parte l'autore, la verità dell'intellettuale, come viene da lui definita. Anche se comprendo la necessità di un postulato sul quale strutturare la sua speculazione su una figura così particolare, non ne condivido la scelta. Io sarei partito dal concetto di critica o meglio di prospettiva critica attraverso la quale l'intellettuale si rapporta al reale. La domanda, la forma della domanda e la verità personale sono per me al massimo i punti successivi, ma non necessari, nè fondamentali nel definire la figura dell'intellettuale. La critica spinge ad osservare la realtà, le sue forme, la sua simbologia,il suo farsi evidenza. E' lo strumento attraverso cui è possibile discernere i diversi livelli della realtà sia esso il vissuto, l'esistente, inteso anche come l'essere in comune. Per questo fondamentale è lo sguardo dell'intellettuale,il suo punto di osservazione e la sua modalità di vedere attraverso. Quello che fa Ricoeur quando dice che la poesia è lo strumento critico per antonomasia della realtà perchè si riferisce ad essa attraverso una referenzialità più profonda della semplice parola o della prosa. Lo stesso Benjamin usa Klee e la sua opera, L'Angelus Novus, come lente attraverso cui iniziare ad avere una prospettiva del reale, prospettiva critica da cui eventualmente scaturisce un'abbozzo di domanda e di verità.
L'altra cosa che non condivido del post è la liquidazione troppo veloce e semplicistica del rapporto di dipendenza tra politica, dunque potere, e intellettuale. Cita Socrate, avverso ad un potere che cerca di condizionarne le idee, ma c'è Platone che usa il potere per concretizzare la sua idea di polis. Aristotele è parte integrante del potere politico, così come lo sarà Hegel con il suo concetto di Pangermanesimo. Non dimenticherei il rapporto tra intellettuale e potere politico inteso come mecenatismo. L'epoca del risveglio del pensiero libero, il rinascimento, è anche prodotto dello stretto legame, spesso di dipendenza a favore del potere, tra quest'ultimo e gli intellettuali dell'epoca. Questo solo per dire che ci sono alcuni spunti interessanti nel post, ma un approccio troppo semplicistico nel dirimere le profonde ambiguità e problematicità dell'argomento.
« Ultima modifica: 12 Dicembre, 2012, 14:36:57 pm da Bruce Colotti »

Offline Vino a Tavola

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Re:Napoli, la nostra città
« Risposta #74 il: 12 Dicembre, 2012, 14:56:37 pm »
ho apprezzato molto i vostri commenti, davvero interessanti. Le vostre critiche hanno senso (non scrivo "le condivido" perchè non penso di avere gli strumenti per farlo) e penso che i limiti della trattazione di Sergio stiano proprio nel fatto che il suo scritto non voglia essere un trattato o una tesi, ma abbia come scopo quello di fornire spunti e impressioni, che mi fa piacere avere condiviso con voi.

Grazie e alla prossima :) :look:

Offline ziumberto

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Re:Napoli, la nostra città
« Risposta #75 il: 12 Dicembre, 2012, 17:18:49 pm »
Ma pecchè Lanzetta fuss nintelettual? Co e romanz e sfaccimme ca scriv? Oppur fuss il distacco picchiacco del DeLUca.

Mo...Springsteen è pur nu simpaticon, schietto e carnal, ma i fans …oh, so utt muntat grezz e gnurant.
Sting me stat semp ncopp eppall ma è altro livello rispetto al Borntorun, si ravvedano sia Bender e o Sunator che o zi e vobbèn!

Knopfler pure abbuffa però.

Offline pappasouth

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Re:Napoli, la nostra città
« Risposta #76 il: 12 Dicembre, 2012, 17:25:28 pm »
per me il top fu quando vidi Alessio, Raffaello e Rosario Miraggio esibirsi tutti assieme in un grandissimo concertone a Piazza Mercato :compagni:

Alemao

Re:Napoli, la nostra città
« Risposta #77 il: 12 Dicembre, 2012, 17:29:30 pm »
Non mi sovviene da dove esce il nome di Lanzetta. Che c'entra Lanzetta mo'? Mah.

Offline Bruce Colotti

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Re:Napoli, la nostra città
« Risposta #78 il: 12 Dicembre, 2012, 17:43:43 pm »
per me il top fu quando vidi Alessio, Raffaello e Rosario Miraggio esibirsi tutti assieme in un grandissimo concertone a Piazza Mercato :compagni:
ma che è?la versione partenopeo delle tartarughe ninja???

Alemao

Re:Napoli, la nostra città
« Risposta #79 il: 12 Dicembre, 2012, 17:46:30 pm »
per me il top fu quando vidi Alessio, Raffaello e Rosario Miraggio esibirsi tutti assieme in un grandissimo concertone a Piazza Mercato :compagni:

No, è stato il salto della quaglia di Sal Da Vinci in Piazza Plebiscito, quando è stato arruolato da Berlusconi.