Autore Topic: Napoli, la nostra città  (Letto 430079 volte)  Share 

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nosocomio

Re:Napoli, la nostra città
« Risposta #2920 il: 02 Novembre, 2020, 01:01:41 am »
Anche perchè in questo modo fallisci sia dal punto di vista economico e sociale che da quello medico. Fosse per me il quesito non si porrebbe nemmeno, perchè qui si stanno martirizzando due generazioni, la nostra e quella a venire, che già vivevano tempi più che difficili prima del Covid, figuriamoci adesso. Basta, basta cazzo.

la nostra generazione è proprio morta.

Online ferro

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Re:Napoli, la nostra città
« Risposta #2921 il: 02 Novembre, 2020, 10:04:54 am »
Ma guarda che è tutto il contrario di quello che dici te. Far restare i vecchi a casa li tutela quanto e più di un lockdown generalizzato. E se qualcuno 'vive con gente giovane', 'non è autonomo' non fa nulla, meglio un 30% che rimane a rischio piuttosto che il 100%. Qua a Milano veramente c'è na quantità di viecchi disumana e durante il primo confinamento si vedevano sul llor miezz a via con esercenti e guardie che li cazziavano perché andavano dieci volte al giorno o supermercato, perché stevene una continuazione miezz a via. Se è per loro che abbiamo fatto e continuiamo a fare sacrifici è giustissimo che siano i primi a cioncarsi in casa. Ma nessuno dice che debbano morire, semplicemente sono una parte sacrificabile (in termini di libertà per qualche mese) del paese perché se 'o nonno se ne sta a casa a maniarsi la pellecchia guardandosi la Palombelli ngopp a rete 4 piuttosto che for o bbar poco cambia, se io sto a casa significa che altre centinaia di colleghi miei mi seguono a ruota, di conseguenza milioni di persone come noi che non producono, guadagnano, spendono. Così 'o nonn si trova l'accredito ngopp 'a libbretta puntuale, mentre io me moro e famme e la pensione sua ma sonno a notte in via definitiva.
Quello che me fa asci e capa è che sta cosa mi pare così elementare ma a sentire i pareri in giro assume dei contorni di una complessità inquietante e c'è sempre un elemento per rimanere nel pantano delle negligenze a 5 stelle.
Esatto, avesse detto 'tuteliamo gli anziani al sicuro nelle proprie case con assistenza e collaborazione, e chiediamo uno sforzo ai lavoratori che continueranno ad esporsi al rischio di un contagio per reggere l'economia nazionale' avrebbe avuto lo stesso significato ma in una forma di d'Annunziana memoria che tanto piace ai nostri connazionali.


Questa strategia di far restare "i vecchi" a casa perchè "i giovani" vanno a lavorare e serve che escano è una scemenza impraticabile nella realtà perchè presuppone una semplificazione falsificante, cioè che esiste una età massima di lavoro. Ci sono intere categorie di lavoratori per cui lavorare fin oltre i 70 anni è la prassi (professionisti come avvocati, ingegneri, medici, professori, architetti ecc) e viceversa ci sono molti under 65 che non lavorano. Disoccupati, studenti, inabili al lavoro per vari motivi, donne. Il lavoro a nero come lo inquadri in questa strategia?

Inapplicabile nella pratica e aberrante nella teoria, imho.
« "[..] se tra voi c'è qualche fuori-classe lo sopporterò, altrimenti per fare una grande squadra mi accontenterò soltanto dei.. grandi giocatori, cioè di quei giocatori che hanno il coraggio grande, il cuore grande. Chi non ha queste virtù non è un grande giocatore, e neanche un mediocre giocatore. È soltanto nulla, quindi può vestirsi ed andarsene subito." » [W. Garbutt ]

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Re:Napoli, la nostra città
« Risposta #2922 il: 02 Novembre, 2020, 10:33:16 am »
comunque io non sono d'accordo nemmeno sul fatto che essere pro lockdown ti metta nella categoria dei no eutanasia e no aborto
i no eutanasia e no aborto vogliono impedire che un terzo, a loro sconosciuto, possa decidere di uccidersi o non avere un figlio
(e già sono due fattispecie molto differenti tra loro, visto che nel caso dell'aborto la scelta ricade anche sul nascituro mentre l'eutanasia sul singolo che esercita l'atto di volontà)
i pro lockdown vogliono controllare una pandemia
i primi agiscono sulle scelte soggettive nella propria disponibilità, i secondi desiderano bloccare una situazione oggettiva ma che non è nella disponibilità nel terzo
sarebbe lo stesso se lo stato obbligasse al lockdown ma permettesse di svincolarsi da tali obblighi con una manleva per cui se ci si ammalasse non ci si potrebbe avvalere delle cure, cosa che non accade.

il lockdown è semplicemente un'imposizione che si segue pedissequamente, ed è per questo che la "gente ha bisogno di vedere i letti pieni" per attuarlo: essendo di fatto incoercibile (nessuno stato democratico ha la forza effettiva per costringere le persone a murarsi in casa) deve essere condiviso dal basso, con un atto di coscienza collettiva.

Per me sottendono tutti al dilemma etico sul valore della vita. Cioè se sei disposto a pensare che esistano delle condizioni alle quali può non valere più il principio di conservazione della vita a tutti i costi allora puoi pensare anche che proteggere la vita delle persone, degli altri o la tua, possa smettere di essere la priorità assoluta invece se credi che sia sempre più importante, per motivi religiosi, culturali e quelli che ti pare, allora sei disposto ad pagare il costo della regressione sociale ed economica, finanche arrivando alla sua distruzione.

L'eutanasia non è uccidersi, quello è il suicidio e nessuno te lo può impedire. L'eutanasia è un percorso medico, significa scegliere di mettere fine alla propria vita in maniera dignitosa, senza essere condannati moralmente dalla società e senza essere costretti a metodi violenti e spaventevoli.
Discorso simile per l'aborto, esistono decine di metodi "tradizionali" per l'aborto più o meno pericolosi. Ma l'aborto come percorso medico è una richiesta di dignità.
Se una comunità considera la dignità e le condizioni in cui una vita si svolge conditio sine qua non per la vita stessa allora il lockdown,con annessi e connessi, può rientrare in quel contesto critico in cui non vale la pena continuare a campare, sia per la qualità della vita rinchiusi in casa sia per le conseguenze economiche e sociali che porterebbe fermare tutto.
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nosocomio

Re:Napoli, la nostra città
« Risposta #2923 il: 02 Novembre, 2020, 11:01:22 am »
Per me sottendono tutti al dilemma etico sul valore della vita. Cioè se sei disposto a pensare che esistano delle condizioni alle quali può non valere più il principio di conservazione della vita a tutti i costi allora puoi pensare anche che proteggere la vita delle persone, degli altri o la tua, possa smettere di essere la priorità assoluta invece se credi che sia sempre più importante, per motivi religiosi, culturali e quelli che ti pare, allora sei disposto ad pagare il costo della regressione sociale ed economica, finanche arrivando alla sua distruzione.

L'eutanasia non è uccidersi, quello è il suicidio e nessuno te lo può impedire. L'eutanasia è un percorso medico, significa scegliere di mettere fine alla propria vita in maniera dignitosa, senza essere condannati moralmente dalla società e senza essere costretti a metodi violenti e spaventevoli.
Discorso simile per l'aborto, esistono decine di metodi "tradizionali" per l'aborto più o meno pericolosi. Ma l'aborto come percorso medico è una richiesta di dignità.
Se una comunità considera la dignità e le condizioni in cui una vita si svolge conditio sine qua non per la vita stessa allora il lockdown,con annessi e connessi, può rientrare in quel contesto critico in cui non vale la pena continuare a campare, sia per la qualità della vita rinchiusi in casa sia per le conseguenze economiche e sociali che porterebbe fermare tutto.
Ma tutto quello che vuoi, però rimane che legalmente l'eutanasia e l'aborto sono nella disponibilità del singolo, e chi li avversa non vuole che lo siano. Evitare un lockdown, no. Non è nella disponibilità del singolo perché le conseguenze non ricadono solo su chi si infetta ma anche su chi è infettato.

(di fatto l'eutanasia è un diritto al suicidio per chi è materialmente impossibilitato a farlo)

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Re:Napoli, la nostra città
« Risposta #2924 il: 02 Novembre, 2020, 11:08:45 am »

Questa strategia di far restare "i vecchi" a casa perchè "i giovani" vanno a lavorare e serve che escano è una scemenza impraticabile nella realtà perchè presuppone una semplificazione falsificante, cioè che esiste una età massima di lavoro. Ci sono intere categorie di lavoratori per cui lavorare fin oltre i 70 anni è la prassi (professionisti come avvocati, ingegneri, medici, professori, architetti ecc) e viceversa ci sono molti under 65 che non lavorano. Disoccupati, studenti, inabili al lavoro per vari motivi, donne. Il lavoro a nero come lo inquadri in questa strategia?

Inapplicabile nella pratica e aberrante nella teoria, imho.
Il 90% delle categorie succitate ha come alternativa lo smartworking, altri milioni di giovani ed imprenditori hanno come alternativa l'arresto dell'attività e del guadagno.
Qua si continuano a fare delle riflessioni idealistiche, astratte, come se niente fosse successo ed ignorando la praticità di una doppia forbice sanitaria ed economica che finirà per falciarci definitivamente. Nel post lockdown, il primo, mi sono fatto si e no una decina di uscite, parliamo del periodo Maggio-Ottobre, non per paura ma per una questione di rientro economico tagliando tra l'altro altre spese superflue. Ne ho risentito? Si. Ho frignato nel tramite? No. Perché ci sono delle priorità, e andare a ristorante, comprarsi roba di elettronica, vestiti, scarpe, andare al cinema non sono delle priorità quando non sai se avrai ancora un lavoro a Gennaio 2021. Questo per dire che questa pandemia ha sopratutto scoperto le debolezze  dell'occidente incapace di rinunciare ai propri ritmi ed alla propria quotidianità per un tempo medio-lungo.

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Re:Napoli, la nostra città
« Risposta #2925 il: 02 Novembre, 2020, 12:16:30 pm »
Il 90% delle categorie succitate ha come alternativa lo smartworking, altri milioni di giovani ed imprenditori hanno come alternativa l'arresto dell'attività e del guadagno.
Qua si continuano a fare delle riflessioni idealistiche, astratte, come se niente fosse successo ed ignorando la praticità di una doppia forbice sanitaria ed economica che finirà per falciarci definitivamente. Nel post lockdown, il primo, mi sono fatto si e no una decina di uscite, parliamo del periodo Maggio-Ottobre, non per paura ma per una questione di rientro economico tagliando tra l'altro altre spese superflue. Ne ho risentito? Si. Ho frignato nel tramite? No. Perché ci sono delle priorità, e andare a ristorante, comprarsi roba di elettronica, vestiti, scarpe, andare al cinema non sono delle priorità quando non sai se avrai ancora un lavoro a Gennaio 2021. Questo per dire che questa pandemia ha sopratutto scoperto le debolezze  dell'occidente incapace di rinunciare ai propri ritmi ed alla propria quotidianità per un tempo medio-lungo.


Numeri a cazzo, un lavoratore a nero al 90% può lavorare in telelavoro? Comm.
Milioni di giovani imprenditori, sese la capocchia in questo paese gerontocentrico.
Avvocati che devono andare nei tribunali, medici che tengono studi privati, architetti e ingegneri civili che devono andare sui cantieri. Per non parlare di tutti gli over 65 che gestiscono attività di vario genere, da quelle ricettive a negozi e cazzi mazzi.
« "[..] se tra voi c'è qualche fuori-classe lo sopporterò, altrimenti per fare una grande squadra mi accontenterò soltanto dei.. grandi giocatori, cioè di quei giocatori che hanno il coraggio grande, il cuore grande. Chi non ha queste virtù non è un grande giocatore, e neanche un mediocre giocatore. È soltanto nulla, quindi può vestirsi ed andarsene subito." » [W. Garbutt ]

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Re:Napoli, la nostra città
« Risposta #2926 il: 02 Novembre, 2020, 12:39:39 pm »

Numeri a cazzo, un lavoratore a nero al 90% può lavorare in telelavoro? Comm.
Milioni di giovani imprenditori, sese la capocchia in questo paese gerontocentrico.
Avvocati che devono andare nei tribunali, medici che tengono studi privati, architetti e ingegneri civili che devono andare sui cantieri. Per non parlare di tutti gli over 65 che gestiscono attività di vario genere, da quelle ricettive a negozi e cazzi mazzi.
Perdonami, quindi la soluzione a questo è un lockdown? To ggiuro non sto capendo? Come può un lockdown totale essere meglio di un lockdown per fasce d'età?
Ps: tra 'giovani' ed 'imprenditori' c'è appunto una 'ed'.
« Ultima modifica: 02 Novembre, 2020, 12:41:32 pm da Capetiello »

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Re:Napoli, la nostra città
« Risposta #2927 il: 02 Novembre, 2020, 12:55:49 pm »
così come non riesco a capire assolutamente il senso di chiudere le scuole,visto che stiamo tutti a distanza e con la macherina.
che poi la didattica a distanza o è fatta con pressappochismo e incompetenza,o non funziona (ad esempio con i bambini di prima elementare o con i disabili) o non è proprio praticabile (come si può fare a distanza un alberghiero o un perito industriale pieni come sono di materie pratiche?)

togliere due anni di scuola a milioni di bambini e ragazzi è un atto criminale in assenza di ragioni valide come una guerra mondiale o un'epidemia di peste.
ragazzi, cercate di non esagerare con le bestemmie

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Re:Napoli, la nostra città
« Risposta #2928 il: 02 Novembre, 2020, 13:14:32 pm »
così come non riesco a capire assolutamente il senso di chiudere le scuole,visto che stiamo tutti a distanza e con la macherina.
che poi la didattica a distanza o è fatta con pressappochismo e incompetenza,o non funziona (ad esempio con i bambini di prima elementare o con i disabili) o non è proprio praticabile (come si può fare a distanza un alberghiero o un perito industriale pieni come sono di materie pratiche?)

togliere due anni di scuola a milioni di bambini e ragazzi è un atto criminale in assenza di ragioni valide come una guerra mondiale o un'epidemia di peste.

così come non riesco a capire assolutamente il senso di chiudere le scuole,visto che stiamo tutti a distanza e con la macherina.
che poi la didattica a distanza o è fatta con pressappochismo e incompetenza,o non funziona (ad esempio con i bambini di prima elementare o con i disabili) o non è proprio praticabile (come si può fare a distanza un alberghiero o un perito industriale pieni come sono di materie pratiche?)

togliere due anni di scuola a milioni di bambini e ragazzi è un atto criminale in assenza di ragioni valide come una guerra mondiale o un'epidemia di peste.


Purtroppo non basta, o quantomeno basterebbe se le aule fossero dotate di un buon ricircolo dell'aria. La mascherina (se utilizzata bene) serve a contenere la percentuale di aeresol emessa da un singolo individuo, ma non può bloccarla del tutto. Senza un ricircolo sufficiente dell'aria, in 4-5 ore una classe si trasforma in una perfetta camera ad aeresol per il virus  :look: inoltre i ragazzini al di fuori della classe non rispettano ne distanze di sicurezza ne portano correttamente la maschera.

Detto questo sono d'accordo, è atroce bloccare la scuola per due anni, significa bruciare in parte una gran parte delle nuove generazioni in un paese che le avrebbe molto probabilmente bruciate anche senza virus dato il livello di didattica odierna e che si regge unicamente su professori di buona volontà.

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« Risposta #2929 il: 02 Novembre, 2020, 13:22:16 pm »
Perdonami, quindi la soluzione a questo è un lockdown? To ggiuro non sto capendo? Come può un lockdown totale essere meglio di un lockdown per fasce d'età?
Ps: tra 'giovani' ed 'imprenditori' c'è appunto una 'ed'.

Il problema di cui non tieni conto è che l'età media della popolazione Italiana  è abbastanza elevata, abbiamo un numero elevato di vegliardi che ancora lavorano (perché raga oggi giorno un 60enne resta un caso a rischio) infine abbiamo una scarsa emancipazioni delle nostre classi più giovani, ovvero gli italiani per problemi legati all'economia tendono ad abitare con i propri familiari, spesso vecchi. Ecco perché un lockdown generazionale in Italia funzionerebbe veramente poco sebbene poteva essere una soluzione. A questa cosa ci avevano pensato anche altri paesi che ambivano a puntare all'immunità di gregge, tutta roba andata in vacca.

Cmq qui in Francia il lockdown per adesso è ''all'acqua di rose''  :asd: complicato tenere attivà l'economia e la gente a casa.


nosocomio

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« Risposta #2930 il: 02 Novembre, 2020, 13:23:08 pm »
Ma infatti i lockdownisti sbraitano, però la verità è che nessuno si è messo in testa di rifare la stessa roba di marzo.

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Re:Napoli, la nostra città
« Risposta #2931 il: 02 Novembre, 2020, 13:28:31 pm »
Perdonami, quindi la soluzione a questo è un lockdown? To ggiuro non sto capendo? Come può un lockdown totale essere meglio di un lockdown per fasce d'età?
Ps: tra 'giovani' ed 'imprenditori' c'è appunto una 'ed'.
Capetié infatti per me ci sono solo due strade: o fai il lockdown totale come a Marzo o non fai nessun lockdown.

Io sono per nessun lockdown, con tutte le conseguenze

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« "[..] se tra voi c'è qualche fuori-classe lo sopporterò, altrimenti per fare una grande squadra mi accontenterò soltanto dei.. grandi giocatori, cioè di quei giocatori che hanno il coraggio grande, il cuore grande. Chi non ha queste virtù non è un grande giocatore, e neanche un mediocre giocatore. È soltanto nulla, quindi può vestirsi ed andarsene subito." » [W. Garbutt ]

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Re:Napoli, la nostra città
« Risposta #2932 il: 02 Novembre, 2020, 13:34:06 pm »
Ma infatti i lockdownisti sbraitano, però la verità è che nessuno si è messo in testa di rifare la stessa roba di marzo.
E quello non è nemmeno lockdown, oltre ad essere totalmente inutile. Infatti non sta funzionando da nessuna parte.

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Re:Napoli, la nostra città
« Risposta #2933 il: 02 Novembre, 2020, 13:38:50 pm »
E quello non è nemmeno lockdown, oltre ad essere totalmente inutile. Infatti non sta funzionando da nessuna parte.

Se vuoi risultati, chiudi tutto.

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Purtroppo è cosi, il lockdown parziale (perché non è assolutamente totale come è stato a marzo, anche in Francia) serve solo a rallentare leggermente l'epidemia, ma non la blocca manco per il cazzo. Insomma, è una misura inefficace e che porterà a pochi sviluppi. Vedo un natale nerissimo.

nosocomio

Re:Napoli, la nostra città
« Risposta #2934 il: 02 Novembre, 2020, 14:02:46 pm »
E quello non è nemmeno lockdown, oltre ad essere totalmente inutile. Infatti non sta funzionando da nessuna parte.

Se vuoi risultati, chiudi tutto.

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In realtà in Irlanda sta funzionando, e anche in Israele.
Ormai parlare di lockdown è questione semantica, se guardiamo con gli occhi della Cina nessuno ha mai fatto lockdown, se guardiamo con gli occhi di marzo nessuno sta facendo lockdown ora, di fatto anche i confinamenti attuali più duri hanno dato la possibilità di uscire a piedi entro tot KM, vedere una persona o un intero nucleo familiare oltre ai conviventi, ordinare cibo a domicilio e mantenere le attività industriali attive (cosa che solo Italia e Spagna già nella prima ondata hanno bloccato).

In realtà mi sa che al mondo dopo la Cina il lockdown più duro l'ha fatto la regione Campania nappoc :rotfl:

Online calvin

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Re:Napoli, la nostra città
« Risposta #2935 il: 02 Novembre, 2020, 14:05:38 pm »
Ma in tutto ciò s'è capito se da domani chiudono i vecchi a casa?

Chiedo per un amico  :look:
fare sesso con le proprie opinioni rende più ciechi che farsi le seghe!

nosocomio

Re:Napoli, la nostra città
« Risposta #2936 il: 02 Novembre, 2020, 14:06:11 pm »
Ma in tutto ciò s'è capito se da domani chiudono i vecchi a casa?

Chiedo per un amico  :look:
No, era una boutade.

nosocomio

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« Risposta #2937 il: 02 Novembre, 2020, 14:12:44 pm »
Comunque il grave problema per me è che si faccia il ragionamento "per raggiungere il picco bisogna fare il lockdown".
Questa è la teoria della corsa esponenziale senza fine, un'emerita cazzata che non ha alcuna base scientifica.
Il picco lo raggiungi sempre e con le attuali restrizioni sarebbe comunque molto meno alto rispetto a quello "naturale". Il lockdown è tipo un arresto di emergenza della reazione nucleare esponenziale, ma già se diminuisci mano mano la potenza (e quindi il serbatoio da cui il virus può attingere, in termini di comportamenti che vanno in suo favore) puoi comunque ottenere una mitigazione della curva e non far saltare tutta la madonna.

Certo è che se a un migliaio di persone in TI già scattano gli allarmi e se muoiono i novantacinquenni con tre patologie la gente si lancia dai balconi indignata, c'è pochissimo di cui discutere.
Intanto alla nonna di un mio amico con un'embolia si sono rifiutati di ricoverarla, non c'è più niente da fare, morfina e basta, 92 anni. Un covid lo avrebbero intubato. Questo è soltanto accanimento terapeutico e sbilanciamento totale del catalogo dei diritti, che non si esaurisce a quello della salute.

Offline raistlin980

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« Risposta #2938 il: 02 Novembre, 2020, 20:37:54 pm »

Certo è che se a un migliaio di persone in TI già scattano gli allarmi e se muoiono i novantacinquenni con tre patologie la gente si lancia dai balconi indignata, c'è pochissimo di cui discutere.
Intanto alla nonna di un mio amico con un'embolia si sono rifiutati di ricoverarla, non c'è più niente da fare, morfina e basta, 92 anni. Un covid lo avrebbero intubato. Questo è soltanto accanimento terapeutico e sbilanciamento totale del catalogo dei diritti, che non si esaurisce a quello della salute.

Ma si è detto mille volte, il problema non sono (tanto) i 95 enni che muoiono di Covid. Il problema sono quelli che non possono essere curati perché gli ospedali sono intasati dal Covid. Mò la domanda è: perché si intasano gli ospedali? Quanti ricoverati non TI hanno veramente bisogno di cure ospedaliere? Se va un positivo paucisintomatico in ospedale, lo ospedalizzano o lo sfanculano a casa? Mi sa la prima, pure perché nessuno si prende la responsabilità di un possibile repentino peggioramento e morte. Sui positivi giornalieri, quanto influiscono i secondi tamponi?
Citazione da: Aurelio De Laurentiis
Bisogna ripetere, ripetere, vincere, vincere

Online Capetiello

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Re:Napoli, la nostra città
« Risposta #2939 il: 03 Novembre, 2020, 09:32:10 am »
Ma si è detto mille volte, il problema non sono (tanto) i 95 enni che muoiono di Covid. Il problema sono quelli che non possono essere curati perché gli ospedali sono intasati dal Covid. Mò la domanda è: perché si intasano gli ospedali? Quanti ricoverati non TI hanno veramente bisogno di cure ospedaliere? Se va un positivo paucisintomatico in ospedale, lo ospedalizzano o lo sfanculano a casa? Mi sa la prima, pure perché nessuno si prende la responsabilità di un possibile repentino peggioramento e morte. Sui positivi giornalieri, quanto influiscono i secondi tamponi?
Finirà mai questa cantilena degli ospedali saturi? Abbiamo capito. Quanto tempo ci vorrà per far capire alla gente che meno persone vulnerabili esposte all'infezione ci sono e quindi meno domanda di cure ci sarà? Eppure continuo a credere che queste siano argomentazioni elementari.