Autore Topic: Post Mortem (Pablo Larrain, 2010)  (Letto 949 volte)  Share 

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline wendell

  • *
  • Registrazione: Ott 2009
  • Post: 35342
  • Sesso: Maschio
Post Mortem (Pablo Larrain, 2010)
« il: 09 Ottobre, 2012, 15:46:01 pm »


Santiago, 1973. Mario Cornejo lavora in un obitorio come dattilografo. Durante i giorni del colpo di Stato di Pinochet viene coinvolto in una storia d’amore con una ballerina.
Rispetto al predecessore Tony Manero, resistono la dilatazione delle sequenze e la quasi totale assenza di colonna sonora, in ambito d'essai vere e proprie regole sintattiche per drammi intimisti. La variabile è una: camera a mano nervosa o inquadratura statica? Qui si sceglie la seconda, per tradurre un atteggiamento che più che distaccato rispetto alla materia narrata può dirsi allibito. In scena vanno vite prevaricate dalla Storia, costrette ad essere mero protocollo (da infrangere non per scelta ma per contrordine). E la dittatura finisce per infangare proprio gli animi meno strutturati, che assorbono le mortificazioni perpetrate dal più forte e si ribellano nella sfera privata abusando del proprio potere (la risoluzione del rapporto tra il funzionario e la ballerina).
Larrain purtroppo commette un errore: quello di innamorarsi della propria forma, ammorbando la narrazione e distogliendo lo sguardo anche là dove si richiederebbe maggiore incisività.

Voto: ***
ho cercato di capire cosa sei.....terrificante.