diego, ti dirò, non quoto (nel senso che in linea teoriche, i due cdl avrebbero in realtà obbiettivi molto diversi tra loro che si sovrappongono solo perchè in alcuni contesti c'è la tendenza a pensare a un ing.inf./informatico come ad un "programmatore col pezzo di carta" ) però siccome credo che, almeno nella nostra università, c'è un modo molto sbagliato di formare gli ingegneri informatici, non biasimo affatto chi si piglia la laurea in scienze informatiche e lo mette in culo a tutti

resta che comunque la questione che non è di difficoltà del corso o di utilità, ma il fatto che ormai, da un mezzo secolo abbondante, il progresso dell'umanità è legato strettamente ai progressi dell'informatica. con lo sviluppo dei computer abbiamo compiuto il penultimo, forse terzultimo passo verso una società completamente automatizzata, dove gli umani hanno l'unica responsabilità di creare, manutenere e sfruttare le macchine che svolgono il lavoro per essi. l'informatica ci permetterà di raggiungere la famosa singolarità, se essa esiste (e se vogliamo veramente raggiungerla, io non credo sia ne utile ne buono) . il computer è stata l'invenzione che piu ha modificato il corso della storia dopo il fuoco, la ruota, la scrittura, le poppici e la macchina a vapore. quindi l'ingengere informatico assume un ruolo cardine e guida l'evoluzione