De Andrè ha copiato per una vita da Brassens, è la versione awanagana, nun agg maj capit sta mitizzazione manc foss gesucrist, è stato semplicemente un autore di talento, con la fortuna di sapere bene il francese in un periodo in cui non lo sapeva nessuno. Mettiamola così.
Poi, magari c'è qualche capra hai ragione (sempre il famigerato rap romano, i Club Dogo, lo stesso Ensi), ma se c'è un genere colto e citazionista, quello è proprio il rap: i Co Sang citano Bovio, Di Giacomo, Sergio Bruni e perfino Mallarmè. I Uochi Toki hanno un lessico che supera il mio ed il tuo di minimo due volte (e le citazioni vanno da Kurt Vonnegut a Kafka, passando per tutta la letteratura russa), e non sono gli unici. Ci metto pure Caparezza, con tutto che mi sta profondamente sul cazzo.
Poi se vai a cercare in America, Chuck D lo ha chiamato la BBC a fare il commentatore politico durante le presidenziali del 2008, fa tu.
Insomma, c'è l'idiozia ed il piattume in certo Rap, così come ce n'è in certo Pop, in certo Rock, e ti assicuro anche nello stesso cantautorato spesso si possono trovare vaccate vere e proprie.