La notizia secondo cui Maggiani "sia titolare di un profilo personale o di una pagina sul social network Facebook è destituita di ogni fondamento". La precisazione è contenuta in un comunicato dell'Associazione italiana arbitri (Aia), dopo le accuse rivolte al guardalinee da Antonino Pulvirenti. L'Aia ha anche segnalato l'episodio alla Procura federale "affinché accerti le responsabilità di soggetti eventualmente tesserati".
Ma gli internauti sono abili a "leggere" il web: la pagina Facebook di Luca Maggiani rimanda per le informazioni di contatto alla "Raggio Verde", la società di cui l'assistente risulta amministratore delegato. E il sito www.raggioverde.sp.it è curiosamente irraggiungibile da oggi pomeriggio. Dunque il sospetto diventa legittimo: la pagina potrebbe non essere un "fake" (ossia un falso), ma al massimo essere stato creato - magari da un fan - all'insaputa dello stesso Maggiani, non foss'altro perché l'Aia vieta ai propri associati di comunicare sui social network.
Dalla pagina, del resto, è sparito, dopo le polemiche, il logo della Juve e ora compare quello dello Spezia. Né questo, ovviamente, né la precisazione dell'Aia, hanno fermato molti tifosi, che stanno postando insulti e commenti tra il polemico e l'offensivo sul profilo stesso.

Doppia replica anche da parte di Marotta, che inizialmente aveva ribadito che "se parliamo di un errore arbitrale non posso che condividere: si è verificato, come se ne sono verificati nelle altre partite di ieri, nelle giornate precedenti,
nel campionato scorso dove la Juve è stata penalizzata.
Ma se si parla di Juve che ha condizionato l'arbitro, allora respingo tutto al mittente. La Juve si comporta seriamente e anche se avesse subito quella rete nessuno può dire che sarebbe finita in quel modo - aggiunge -,
smentisco che siano stati i nostri giocatori a invogliare gli arbitri a una riflessione, la bandierina di Maggiani era protesa verso l'alto al momento del gol per indicare il fuorigioco anche se poi la riabbassa". Poi l'amministratore delegato bianconero replica anche all'idea di rigiocare la gara: "Mi sembra assurdo.
Ieri in Manchester-Chelsea ci sono stati errori clamorosi, come quelli accaduti a Catania e non mi pare sia successo niente. O si accettano o il calcio non cambierà mai. Parlare di sudditanza mi sembra esagerato, ieri c'è stato un errore dell'arbitro e basta".

Amareggiato il presidente dell'Aia, Marcello Nicchi. Sui continui capannelli di giocatori che si creano attorno ad arbitro e guaradalinee ha detto:
"Protestare serve ai fini della decisione? È la più grande sciocchezza che si può dire o pensare" 
"
Gli errori ci sono stati, è sotto gli occhi di tutti, e ci saranno sempre. Ma tutti dovrebbero accettarli, stare più zitti e ritirare le denunce fatte". Questo il commento del presidente del Coni Gianni Petrucci sulle polemiche arbitrali del weekend. Ieri, ha spiegato Petrucci, "due allenatori sono stati straordinari per come hanno reagito, Petkovic e Montella. Petkovic ha detto che la Fiorentina meritava al di là degli episodi arbitrali, Montella ha preferito tacere. Sono due atteggiamenti di fair play e di classe,
tutti dovrebbero prendere esempio, stare zitti e non fare i primi della classe.
Anche il presidente della Figc, Giancarlo Abete, è intervenuto sul caso della domenica: "C'è stata una pluralità di errori, uno particolarmente grave, che ha avvantaggiato la Juventus ma da qui a parlare di logiche legate a scenari di un certo tipo ce ne corre: evitiamo di criminalizzare giocatori e società. Non c'è nessun tipo di possibilità di ipotizzare forme collegate a una pressione da parte di club più o meno importanti".
