Nei primi 14 anni di gestione (che poi coincidono quasi col periodo pre-Maradona c'è lo scarto di un anno), in un campionato molto più equilibrato rispetto a quello di oggi, dove la Juventus non era ancora una multinazionale cannibale che ha creato un solco col resto delle altre squadre, il Napoli ha sempre vissuto annate più scure che chiare. Ha ereditato (o meglio si è appropiato perchè anche qui ci sarebbe molto da dire...) una squadra forte, che aveva Sivori (ok avanti con gli anni ma ancora in grado di combinare qualcosa), Altafini, Zoff, Iuliano, Barison, Canè, Claudio Sala, eppure dopo poco quella squadra fu smembrata e si dovette aspettare solo il triennio di Vinicio col culmine nel 1974-75 per rivedere un Napoli in alta classifica. Tra l'altro negli anni '70, non crediate che il campionato italiano fosse chissà quale super torneo, il blocco degli stranieri, un mercato fatto esclusivamente con pochissimi soldi molto più a dimensione umana (non a caso lo scandalo lo fece proprio il Napoli coi 2 miliardi per Savoldi) ed una certa arretratezza tattica, facevano di un campionato che poi non ci voleva chissà quale alchimia gestionale per renderlo competitivo all'alta classifica. Non a caso è l'annata dei trionfi della Lazio nel 1974 (soltanto due anni prima in serie B), del Cesena in coppa Uefa nel 1976, della vittoria del Torino nel medesimo anno e dello scudetto sfiorato e perso per un solo punto l'anno dopo, del Vicenza imbattuto nel 1978 secondo in classifica e del Perugia secondo l'anno dopo. Ed in tutto ciò il Napoli tolto il triennio di Vinicio fece da comparsa. Negli anni '80 con l'apertura delle friontere, e con la bolla economica che da lì a poco investì il mondo pallonaro, il Napoli del "passionale" Ferlaino fece una grande stagione nel 1981, accarezzando il sogno scudetto con Marchesi allenatore. L'anno dopo si qualificò in coppa Uefa sempre con Marchesi, ma poi la stagione successiva chiuse il girone d'andata ultima in classifica, rischiò la retrocessione e solo nel finale di campionato riuscì nell'impresa della salvezza. L'anno dopo pure fu un campionato mediocre, caratterizzato dalla costante presenza nei bassi fondi della classifica.
Tra l'altro Ferlaino cambiava direttore sportivi un anno si e l'altro pure, e negli ultimi anni della sua scellerata gestione ha messo veramente gente improponibile come dirigenti e direttori sportivi : io il romano e romanista Gianmarco Innocenti come direttore generale (che all'ultima giornata nel 1996-97 augurò a noi tifosi tutto il peggio possibile perchè dopo la sconfitta di Vicenza, ci eravamo "permessi" di criticare la società che già stava attuando il tutti via. Non a caso la jastemma ce la buttò benissimo, visto che poi facemmo 14 punti ) e l'avvocato Fusco come direttore sportivo me li ricordo ancora.
Purtroppo non esistono solo gli anni belli di Maradona, ma anche tante amarezze prima e dopo.