Statte zitt, quando mai, è pieno così di MECENATI che non vedono l'ora di venire a fare del bene a noi. Sceicchi con la pala, proprio. Del resto, si sa, con i fatturati da capogiro che si fanno a Napoli...
Come direbbe il maestro Starfred:
Grande ragionamento.
Sei una formica che gode dell'essere schiacciata.
Un miserabile attaccato alla gonna del potente.
A De Laurentiis non fotte un cazzo del risultato sportivo preso come tale.
Niente.
È un uomo di sistema a cui è stato concesso, e ripeto concesso, di prendere l'unica squadra della terza città d'Italia a quasi zero e attaccarsi alla mammella in maniera parassitaria.
L'età dell'oro dei piazzamenti Champions sono dipesi da una determinata politica societaria, quella di tenere la SSCN quanto più fluida possibile.
I ricavi vengono aumentati da anni con l'Europa e il player trading, non attraverso una pianificazione manageriale che parta dalle strutture e finisca ad aumentare la dimensione della società attraverso politiche di rafforzamento del branding e del parco giocatori anche a costo di esercizi in perdita.
Perché voi sapete benissimo che essere indebitati non è un problema, se il debito è solvibile. E se sul lungo porta a un aumento dei ricavi in maniera strutturale, dunque dei profitti.
Andate a vedere Amazon, la cito perché è modello di business studiato nel mondo, quanti anni ha esercitato in perdita ripianata dalle banche prima di vedere degli utili.
Utili societari che ovviamente non c'entrano un cazzo con gli utili che De Laurentiis intasca a livello personale, visto che il salario dell'imprenditore, il suo stipendio, i milioncini che intasca ogni anno per esercitare quella funzione rientrano nei costi.
Sono nozioni di economia basilari, ma ovviamente andrà a raccontare a mezzo stampa che con 120 milioni di euro in riserva dai precedenti esercizi stiamo per fallire e lui, lui personalmente, ci sta rimettendo soldi.
È un uomo di sistema, che sbatte i piedi quando sa di poterli sbattere (a giochi fatti) e che non intralcia la vera e propria casta del pallone quando serve (due anni da campione d'inverno, miglior acquisto Grassi).
È un imprenditore all'italiana che guarda al profitto immediato e non agli aumenti dei ricavi nel tempo, un figlio della classe fallimentare di industriali che ha condotto al collasso questo paese di vampiri e succhiasangue.
Se ci fosse stato un modo sportivamente meno oneroso di ottenere quei risultati economici, l'avrebbe perseguito. E qualsiasi cosa che venga fuori oltre l'assecondare queste politiche aziendali (vittoria del campionato, vittoria in EL) è un di più, un contorno, qualcosa che non giustifica le spese...che infatti, per questi obiettivi, non sono mai state sostenute.
Ci stiamo, tutti, pulendo la bocca con il contorno.
Nel momento in cui i profitti non saranno più generati dalla SSCN semplicemente venderà tutto il parco giocatori e scapperà via in elicottero alla volta di Bari.
A prendere il suo posto ci sarà ancora una volta un accattone perché sì, questa è la gente che viene a Napoli.
In Italia non investe più nessuno, figurarsi nella parte più degradata del paese.
Però magari questo nuovo accattone avrà la decenza di parlare al consumatore come a una risorsa e non a un subumano che gli deve portare soldi e tacere.
Avrà la decenza di non dire che tutti gli abitanti di Barra sono dei camorristi, che non siamo un cazzo, che Napoli è una merda, che finalmente con Salvini si svolta e viva la Juventus che batte l'Atletico, pure se ti ha rubato un titolo nemmeno dodici mesi fa.
Di offendere chi sostiene la sua attività di impresa. Perché lui ci tiene sempre ad affermare che ormai il pallone si fa a scopo di lucro, ma si dimentica di dire che il tutto è cambiato anche dal lato della domanda. Se ristagni, se non intrattieni, se vegeti, non vedi soldi. Non puoi fare il freddo e scostumato ragioniere tu e pretendere dagli altri passione senza compromessi.
Sei zero anche come uomo di business.
Io alla fine quoto Francesco Calvin nell'idea: sosterrei anche il presidente Hitler se facesse il suo.
Il problema è che noi Hitler lo teniamo già e non basta finire sopra Milan e Inter nel disastro nucleare che è la serie A per farmi ingoiare la pillola delle porcherie che dice o farmi giustificare questo teatrale (e ripeto, parassitario) modello di management che porta avanti da anni.
Quindi si, accattone per accattone meglio un accattone che ti porta a lottare per il quarto posto (perché in un calcio altamente finanziarizzato QUELLA è la dimensione naturale sportiva del Napoli, non la serie B, forse non avete capito che bacino d'utenza siamo) che un animale come questo al secondo.
Meglio l'ignoto che stare sull'altalena convinti di vivere nel migliore dei mondi possibili (cit.).
Io mi sono rotto il cazzo. Sono stanco di lui e delle sue continue pagliacciate. O si cambia o sono sinceramente disposto anche a veder morire il pallone a Napoli.
Cosa che, fidatevi miei cari amici timorosi, non avverrebbe.
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