Praticamente la cassazione ha deciso (giustissimamente) che le entrate per le plusvalenze, in un club di calcio, non possono essere considerate entrate straordinarie (come ad esempio quando una società cede un suo bene immobile), ma entrate che sono di normale gestione.
Questa cosa comporta che le socità dovranno versare l'IRAP sugli utili delle plusvalenze.
Spiego meglio: l'IRAP si paga sulla differenza tra le entrate e le uscite di una società.
Però prima di calcolare l'IRAP ci sono alcune voci che vanno sotratte che sono (vado a memoria): i costi del personale, le svalutazioni dell'attivo circolante e del patrimonio immobiliare, gli accantomnamenti e
componenti "straordinaria” ...tra questi componenti di natura straordinaria erano ricompresi, in tutti i bilanci delle società calcistiche, i guadagni da plusvalenze.
Ora la cassazione dice che non sono affatto proventi straordinari, essendo strutturali nelle società, e dunque bisogna fare il calcolo dell'IRAP senza sottrarli.
Tradotto ci saranno molte tasse da pagare in più e, da quel che ho capito, essendo una sentenza su ricorsi di anni ed anni, la cosa sarà da applicare anche ai bilanci passati.
Per le socità che campano di plusvalenze questa è una mazzata tremenda.