De Laurentiis Aurelio

[tony_]

Non capisco nessuno dei due sinceramente.

a me parono due frati do' cazz e uno fratello all'altro

[Leif Erikson]

Secondo me De Laurentiis non sta più bene. Non è normale che questo litiga con chiunque.

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[tony_]

Secondo me De Laurentiis non sta più bene. Non è normale che questo litiga con chiunque.

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quando inizia la demenza senile (di qualunque tipo si tratti), uno dei primo tratti distintivi, oltre alla carenza cognitiva, è l'eccessiva aggressività

dobbiamo aspettare che inizi a dire "ma quello, il nostro allenatore, coso lì, come si chiama lui......" e possiamo esultare

[Leif Erikson]

Questo con il Bari si sta preparando una grandissima exit strategy.

Il Napoli è alla massa critica, non ha ulteriori spiragli di crescita secondo quelle che sono le linee guida che lui ha dettato per un quindicennio, puoi continuare a espanderti solo con una gestione manageriale compiuta da persone che puntino alla massimizzazione dei ricavi e non dei profitti, e con investimenti pesanti sia strutturali che aperture a fondi di altri soggetti, praticamente una società dove lui fruisce degli utili ma non ne è il padre padrone.
Cosa che, ovviamente, non è disposto ad accettare per quella che è la sua forma mentis e per la possibilità di non riuscire nell'impresa, trovandosi avvinghiato in situazioni complesse anche per il suo patrimonio personale.
Ma prima o poi è un passo che si deve fare, i prezzi dei cartellini crescono, i fatturati no, e sei sempre nella terza città d'Italia che ormai ha odorato lo Scudetto, giochicchiare è altrettanto pericoloso perché rischi di essere abbandonato dalla piazza e dunque ridurre il tuo margine di profitto.

Il Bari gode di un bacino interessante non solo perché è l'unica squadra cittadina e anche l'unica pugliese a possibili alti livelli, ma può addirittura diventare il centro delle simpatie meridionali: non soffre dell'odio atavico che molti utenti calcistici del sud rivolgono a Napoli. E, soprattutto, non ti chiede lo scudetto.
Un Bari in serie A a ridosso dell'Europa League fatturerà sicuramente di meno del Napoli, ma ti garantisce lo stesso margine di profitto (cosa che, si è detto, è il solo interesse di De Laurentiis) ponendoti vita natural durante in quelle che erano le condizioni perfette per lui, cioè quelle del Napoli di Mazzarri: la squadra underdog, quella che stupisce, dai bassi costi di gestione, con una piazza prima depressa che si entusiasma (ma non ha le ambizioni della nostra) e su cui guadagnare.
Per quella che è la sua filosofia imprenditoriale, è il paradiso. Praticamente un quasi Napoli ma senza i problemi del Napoli.

Dicevo sulla exit strategy.
Da un punto di vista mediatico, se la sta preparando sottolineando gli attriti sempre più frequenti con il comune: "me ne vado perché nonostante i risultati sportivi, Napoli è una città dove non posso crescere", contrapponendo magari l'esperienza barese con il San Nicola regalato.
Da un punto di vista societario, il suo piano B è sempre stato alla luce del sole: una società il cui valore è dato solo dai calciatori. Li vendi, intaschi e poi puf, regali il Napoli a qualche altro che vorrà provare il sogno: che poi questo è il problema atavico di Napoli piazza, siamo tanti e con tanta passione ma non attraiamo capitali importanti (quelli che usano il calcio per non farci profitto su, per farci capire, bensì per introdursi in un'economia nazionale e locale florida, cosa che l'Italia non è nel suo insieme, figurarsi qui). Nessuno ci comprerà a tanto per questo motivo, ma a poco...a poco è un altro paio di maniche.
Lo sa lui, lo sappiamo noi, lo sanno tutti.

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continuo comunque a pensarla così.
soprattutto il grassettato.

[raistlin980]

E' un uomo con dei problemi, inizia a farmi sinceramente pena.

Inopportuno nei toni, nei modi e nelle tempistiche, ma molto MOLTO veritiero nell'analisi dello stato della città. L'amministrazione De Magistriis specie nell'ultimo perioso, è stata CATASTROFICA toccando un minimo locale ( ) nella manifestazione autoreferenziale per la storia del debito del terremoto.

[Vino a Tavola]

Egregio Presidente della SSC Napoli (nonché della SSC Bari),
fa piacere notare il suo improvviso interesse per le vicende e i problemi della città che ospita il suo core business da ormai 14 anni; situazioni che Lei conoscerà sicuramente a menadito nonostante la sua presenza nella città stessa si caratterizzi essenzialmente per le estemporanee apparizioni in tribuna d'onore durante le partite casalinghe.
Quel buzzurro del Sindaco, che vergognosamente si ostina a non voler regalare un bene pubblico a una società a scopo di lucro, come accaduto in altre metropoli, sta sicuramente mettendo i bastoni tra le ruote al suo club, da sempre distintosi per capacità organizzativa e volontà di investire sul territorio.
Peraltro, era in qualche modo riuscito ad ostacolare i suoi investimenti in impianti sportivi anche nei sette anni precedenti al suo insediamento, nei quali Lei era già Presidente! Anni in cui, nonostante avesse avuto lo stadio praticamente in regalo grazie alla convenzione stipulata con il Sindaco Iervolino, Lei aveva già imbastito lungimiranti e prestigiosi progetti per la costruzione di un nuovo e più moderno impianto (tra cui lo stadio ad Acerra, lo stadio a Caserta, quello in mezzo al mare con ventimila giovani a ballare la sera...). Sfumati anche i progetti, praticamente già pronti, dello stadio a Bagnoli e di quello a Marano, Lei ora sarà costretto da questo scriteriato amico dei centri sociali ad utilizzare ancora quel "cesso" di San Paolo, peraltro senza l'impeccabile ristrutturazione da Lei stesso caldeggiata, che prevedeva la riduzione della capienza a 42.000 posti e le poltrone vippps a tuttotondo, ma con cinquemila poveri cristi che sarebbero potuti entrare gratis purché scelti da Lei.
Non si incollerisca e lasci perdere; non vale la pena farsi il sangue amaro, la sua exit strategy procede a gonfie vele. Magari ci incontreremo a Pomigliano, sulle tribune del "Gobbato", con la sua nuova squadra a sfidare i gloriosi granata; purtroppo di sicuro non ci saranno i maxischermi di ultimissima generazione che Lei ha montato al San Paolo ormai dieci anni orsono, ma sa, in serie D tocca accontentarsi. A presto allora.
Ah mi raccomando, porta pure chella cessa e soreta.

Un sedicente tifoso di curva

[FistingTopo]

Idilliaco !!! Questo fa capire anche quanto è squallido il mondo del giornalismo sportivo.

[aqualung]

Io non credo ne alla exit strategy ne a un uomo con problemi mentali.Anzi credo che la sua sia una strategia molto lucida.
Lui vuole trasformare una passione popolare in un brand.
Napoli forse è l unica metropoli europea con una sola squadra di calcio e quindi con un forte senso di appartenenza.
Lui vuole rescindere il legame fra Napoli è la Ssc Napoli.
Solo così si spiegano le continue provocazioni alla parte più calda dei tifosi.Lui spera sempre nei buoni risultati per isolare questa parte.E così può continuare  liberamente a parlare di stadio da 20000 posti di maglie che NON devono piacere a chi è legato a una tradizione ma ai sedicenti 40 milioni di tifosotti sparsi per il mondo.

[Ciùcciuettola]

Ormai è un uomo sull'orlo di una crisi di nervi, subdolo, preso da deliri di onnipotenza attraverso i quali riempie gli spazi vuoti della sua miserabile e putrida vita.

[FistingTopo]

Io non credo ne alla exit strategy ne a un uomo con problemi mentali.Anzi credo che la sua sia una strategia molto lucida.
Lui vuole trasformare una passione popolare in un brand.
Napoli forse è l unica metropoli europea con una sola squadra di calcio e quindi con un forte senso di appartenenza.
Lui vuole rescindere il legame fra Napoli è la Ssc Napoli.
Solo così si spiegano le continue provocazioni alla parte più calda dei tifosi.Lui spera sempre nei buoni risultati per isolare questa parte.E così può continuare  liberamente a parlare di stadio da 20000 posti di maglie che NON devono piacere a chi è legato a una tradizione ma ai sedicenti 40 milioni di tifosotti sparsi per il mondo.

Che senso ha rescindere il legame tra Napoli calcio e Napoli città .... lo hai detto stesso tu ! La SSC Napoli è l'unica squadra della città, ed è proprio per questo non avrebbe alcun senso rompere questo legame visto che almeno il 60% della tifoseria è concentrato nella città e in Campania. Poi ci sta che il restante 40% è sparso in tutto il mondo, ma se pensa che la contestazione dei tifosi della curva sia isolata mentre per gli altri sono solo rose e fiori, si sbaglia di grosso. Oramai è un buon 90% della tifoseria che lo schifa a morte, e questo a tutte le latitudini.

[Leif Erikson]

Io non credo ne alla exit strategy ne a un uomo con problemi mentali.Anzi credo che la sua sia una strategia molto lucida.
Lui vuole trasformare una passione popolare in un brand.
Napoli forse è l unica metropoli europea con una sola squadra di calcio e quindi con un forte senso di appartenenza.
Lui vuole rescindere il legame fra Napoli è la Ssc Napoli.
Solo così si spiegano le continue provocazioni alla parte più calda dei tifosi.Lui spera sempre nei buoni risultati per isolare questa parte.E così può continuare  liberamente a parlare di stadio da 20000 posti di maglie che NON devono piacere a chi è legato a una tradizione ma ai sedicenti 40 milioni di tifosotti sparsi per il mondo.

Questo è impossibile.
Il cuore di chi gli porta entrate è costituito dalla gente che paga Sky e Dazn, va allo stadio e compra la monnezza Kappa, tutti o quasi geograficamente localizzati nelle zone napoletane.

Per me la polemica è tutta strumentale e mi fa veramente vomitare quando arap' a vocca pe parlà e Napule.

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[Alex88]

compra la monnezza Kappa, tutti o quasi geograficamente localizzati nelle zone napoletane.

Mentre invece il favorito di Aurelio non e' nemmeno campano!

[Caracollo]

Si ma De Magistris e la sua giunta che fanno a gara ad andare nelle curve al grido del "tutti uniti contro il padrone" non vi fanno schifo pure loro?

[ferro]

Si ma De Magistris e la sua giunta che fanno a gara ad andare nelle curve al grido del "tutti uniti contro il padrone" non vi fanno schifo pure loro?

Si. Strumentale anche quello.

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[elDieciNueve]

Questo con il Bari si sta preparando una grandissima exit strategy.

Il Napoli è alla massa critica, non ha ulteriori spiragli di crescita secondo quelle che sono le linee guida che lui ha dettato per un quindicennio, puoi continuare a espanderti solo con una gestione manageriale compiuta da persone che puntino alla massimizzazione dei ricavi e non dei profitti, e con investimenti pesanti sia strutturali che aperture a fondi di altri soggetti, praticamente una società dove lui fruisce degli utili ma non ne è il padre padrone.
Cosa che, ovviamente, non è disposto ad accettare per quella che è la sua forma mentis e per la possibilità di non riuscire nell'impresa, trovandosi avvinghiato in situazioni complesse anche per il suo patrimonio personale.
Ma prima o poi è un passo che si deve fare, i prezzi dei cartellini crescono, i fatturati no, e sei sempre nella terza città d'Italia che ormai ha odorato lo Scudetto, giochicchiare è altrettanto pericoloso perché rischi di essere abbandonato dalla piazza e dunque ridurre il tuo margine di profitto.

Il Bari gode di un bacino interessante non solo perché è l'unica squadra cittadina e anche l'unica pugliese a possibili alti livelli, ma può addirittura diventare il centro delle simpatie meridionali: non soffre dell'odio atavico che molti utenti calcistici del sud rivolgono a Napoli. E, soprattutto, non ti chiede lo scudetto.
Un Bari in serie A a ridosso dell'Europa League fatturerà sicuramente di meno del Napoli, ma ti garantisce lo stesso margine di profitto (cosa che, si è detto, è il solo interesse di De Laurentiis) ponendoti vita natural durante in quelle che erano le condizioni perfette per lui, cioè quelle del Napoli di Mazzarri: la squadra underdog, quella che stupisce, dai bassi costi di gestione, con una piazza prima depressa che si entusiasma (ma non ha le ambizioni della nostra) e su cui guadagnare.
Per quella che è la sua filosofia imprenditoriale, è il paradiso. Praticamente un quasi Napoli ma senza i problemi del Napoli.

Dicevo sulla exit strategy.
Da un punto di vista mediatico, se la sta preparando sottolineando gli attriti sempre più frequenti con il comune: "me ne vado perché nonostante i risultati sportivi, Napoli è una città dove non posso crescere", contrapponendo magari l'esperienza barese con il San Nicola regalato.
Da un punto di vista societario, il suo piano B è sempre stato alla luce del sole: una società il cui valore è dato solo dai calciatori. Li vendi, intaschi e poi puf, regali il Napoli a qualche altro che vorrà provare il sogno: che poi questo è il problema atavico di Napoli piazza, siamo tanti e con tanta passione ma non attraiamo capitali importanti (quelli che usano il calcio per non farci profitto su, per farci capire, bensì per introdursi in un'economia nazionale e locale florida, cosa che l'Italia non è nel suo insieme, figurarsi qui). Nessuno ci comprerà a tanto per questo motivo, ma a poco...a poco è un altro paio di maniche.
Lo sa lui, lo sappiamo noi, lo sanno tutti.

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Straordinario.

[Marco78]

L'unica cosa di tutte queste faccende che mi da un po' di piacere è il fatto che questo miserabile si sta facendo il fegato amaro con tutti e prima o poi i nodi verranno al pettine.

Comunque ADL è schifato da tutto l'ambiente del calcio, ed è una cosa che mi è stata confermata da un conoscente che lavora in Federcalcio.

[tonysea7]

Davvero non riesco a capire come sto personaggio abbia ancora simpatizzanti.

[Caracollo]

Davvero non riesco a capire come sto personaggio abbia ancora simpatizzanti.

Tifare una squadra forte aiuta.
Se vuoi vedere sparire anche loro tifa per una debacle sportiva e vedrai come verrai accontentato.

[Alex88]

Si ma De Magistris e la sua giunta che fanno a gara ad andare nelle curve al grido del "tutti uniti contro il padrone" non vi fanno schifo pure loro?

Anche, pure perche' se non era per le universiadi per loro lo stadio se ne poteva pure cadere.
I lavori li fanno per le universiadi, non per la messa in sicurezza o il decoro.

Ed e' gravissimo perche' lo stadio ospita pure dei concerti, con tutte le varianti del caso.

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[Vino a Tavola]

Anche, pure perche' se non era per le universiadi per loro lo stadio se ne poteva pure cadere.
I lavori li fanno per le universiadi, non per la messa in sicurezza o il decoro.

Ed e' gravissimo perche' lo stadio ospita pure dei concerti, con tutte le varianti del caso.

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come se fossero piovute dal cielo