Che poi e' un paradosso, perché ste cose portano piu' soldi, considerati i costi ridotti di ingaggi e cartellini nel 2007/08, doveva muoversi da li a 3 anni.
Ma infatti sta cosa sarà ciò che porterà il Napoli ad accappottarsi, e ciò che secondo me indurrà De Laurentiis a vendere. Mi piacque l'espressione utilizzata da un utente (che ora mi sfugge) secondo cui il mercato calcistico ha conosciuto una forte inflazione. Quando abbiamo venduto Cavani nel 2013 incassando una cifra vicina ai 63 milioni di euro prendemmo con gli stessi soldi o poco più gente che ancora oggi rappresenta parte nevralgica del nostro organico, gente come Mertens, Callejon, Reina, Albiol e il fu Higuain, senza dimenticare l'ottimo Zapata che poi abbiamo rivenduto facendoci anche bei soldi. Gente che se oggi il Napoli volesse vendere, nell'attuale contesto economico, potrebbe farlo non solo rientrando dall'investimento di 5 anni fa, ma facendo pure una plusvalenza considerando i fondi d'ammortamento, lo stesso Higuain preso da noi a 40 milioni, è stato oggi rivenduto al Milan, via Juve, dopo stagioni oltreche sottotono, a 54 milioni complessivi. Oggi abbiamo venduto Jorginho alla stessa cifra a cui vendemmo all'epoca Cavani, e con gli stessi soldi ci abbiamo acquistato due calciatori, uno dall'Udinese, l'altro dal Betis, certamente ottimi prospetti, magari diventeranno fenomeni assoluti, ma numeri alla mano parliamo sempre di uno che ha fatto 10 presenze in A con una neopromossa e di un altro che ha fatto una stagione buona in mano ad un simil-Sarri.
E qui si scoprono le carte, perchè il sistema delle plusvalenze funziona fin quando riesci a vendere a cifre fuori mercato, fin quando pigli un calciatore ad X, lo rivendi ad X+1 e con quegli X+1 ci pigli tot calciatori che ti migliorano complessivamente la rosa o attraverso cui potrai puntare a plusvalenze future. Il problema di base è che ad oggi le cifre fuori mercato SONO il mercato, nello specifico quello calcistico, e non riesci più a vivere di plusvalenze, perchè oggi per sederti a parlare con Cairo di Belotti devi mettere sul piatto 50 milioni di euro, e deve andarti bene se chiudi a 60. A questo punto o sei così bravo/fortunato che ti va sempre bene tutto e quindi ogni acquisto che fai anche a due spicci si rivela un padreterno e quindi continui a vivacchiare di rendita, e questo non capita MAI, anche perchè non abbiamo gente che capisce di pallone e che sa muoversi come si deve, e anche chi ce l'ha non è detto che ciò porti sempre a risultati positivi (penso al Borussia in Germania, penso all'Udinese in Italia.. ) o le alternative sono due:
a) ti ridimensioni, e capisci che più di un tot non puoi fare e penso ancora al Borussia alle prese oggi con un diminuzione necessaria del monte ingaggi e con ambizioni diverse da quelle di 5/6 anni fa
b) lavori investendo certamente sui nomi, sulla gente che a pallone ci gioca, ma inizi anche a valutare l'ipotesi di incrementare il fatturato
Il punto è che ad oggi il Napoli non è nella posizione di poter incrementare il proprio fatturato senza ridimensionarsi, perchè per incrementare il fatturato devi investire e il Napoli non ha alle spalle gente che può farsi lo stadio nuovo e nello stesso anno spendere 100 milioni sul mercato. Io guardo al futuro con incertezza, perchè penso che il Napoli non sia più padrone del proprio destino, non essendo più nella posizione di poter decidere cosa essere da grande, ciò doveva avvenire nel 2013, nel post-Cavani, esattamente come dici tu, Alex. Nel lungo termine, siamo destinati a ridimensionarci, a vivere di gioie momentanee, ad essere la perenne squadra simpatia. Ora come ora, l'unica soluzione che vedo possibile è l'entrata in scena di un nuovo socio che aumenti il capitale e che investa in ciò in cui il pappone non ha mai investito. Ma a che pro? Se un investitore arriva a Napoli, ahivoglia a dirgli che tieni il bilancio in positivo e che hai vinto lo scudetto del fair play, ma se concretamente dal punto di vista patrimoniale tieni solo la gente che corre dietro la palla, ti stringe la mano, e ti saluta, come farebbe chiunque.