MILANO - «La conoscenza è potere», recita un noto aforisma del filosofo inglese Francesco Bacone e a volte permette di contestare «scientificamente» anche la legge. Lo sa bene Dmitri Krioukov, fisico dell'Università della California che, avvalendosi delle sue conoscenze matematiche e supportato da svariati grafici, è riuscito a farsi togliere una multa dimostrando che il vigile urbano che lo aveva sanzionato era stato vittima di un'illusione ottica.
LA MULTA - Lo scienziato che lavora a San Diego era stato multato per non essersi fermato a uno stop con la sua Toyota Yaris e aveva immediatamente ricevuto una contravvenzione di 400 dollari. Invece di pagare l'ammenda, il fisico ha contestato la multa e in tribunale, per discolparsi, ha presentato un suo articolo scientifico, già pubblicato online lo scorso 1 aprile. Il documento, intitolato «La prova dell'innocenza», è stato anche insignito di un premio speciale (Krioukov ha ricevuto per il lavoro 400 dollari, la stessa cifra che avrebbe dovuto pagare allo Stato della California per l'infrazione stradale). Nell'articolo il fisico ha dimostrato che «un osservatore, come ad esempio un vigile urbano che si trova a una distanza perpendicolare alla traiettoria dell'auto, avrà sicuramente l'illusione di aver visto che la macchina non si è fermata allo stop, se le seguenti tre condizioni sono soddisfatte: a) l'osservatore non ha determinato la velocità lineare ma quella angolare della vettura; b) l'auto rallenta e successivamente accelera in modo relativamente veloce; c) un oggetto esterno, ad esempio un altro veicolo, ostacola per un lasso di tempo minimo la visione dell'osservatore, nell'istante in cui le due vetture si trovano vicino al segnale di stop».
LA SPIEGAZIONE SCIENTIFICA - Il vigile - secondo la ricostruzione del fisico - era a circa 30 metri dall'incrocio ed è stato ingannato sia dalla percezione errata della velocità sia da un secondo veicolo che gli ha ostruito temporaneamente la visuale: «Il vigile ha commesso un errore - conclude lo studio -ma è chiaramente giustificato perché si tratta di una sfortunata coincidenza. Tuttavia è chiaro che la sua percezione non rifletteva oggettivamente la realtà dei fatti«. Alla fine sembra che la spiegazione scientifica dello studioso abbia convinto tutti: «Il giudice era d'accordo, così come l'ufficiale che mi ha multato - ha confessato Krioukov al blog di Physical Central, la rivista della società americana di fisica. Poi ha aggiunto: «Chiedo ai lettori di trovare una falla nel mio ragionamento».