credo in dio (anche se non so cosa effettivamente è), ma non nella chiesa. quando l'uomo si è fregiato di un qualunque potere per "discendenza/delega" divina nn è mai stato un bene.
in quanto credente, per "onorare il mio credo", mi comporto in modo da trattare tutti come esigo di essere trattata a mia volta, diciamo che mi ritengo unico giudice della mia "spiritualità". credo negli uomini e nella loro buona fede, ma un saio o una veste porpora non costituiscono una sorta di garanzia a riguardo, nè possono essere la mia guida.
non vado in chiesa se non per funerali: infatti ormai la associo ad un'occasione unicamente nefasta, pertanto gia il solo entrarci mi intristisce profondamente.
rispetto chi crede e chi trova conforto nelle parole di un prete, addirittura li invidio perche questo conforto io non l'ho mai trovato.
continuo ad avere un'idea poco chiara del "divino", non so se effettivamente faccia qlcs per influenzare la vita umana sulla terra, ad esempio punendoci o premiandoci, o cmq intervenendo a vario ttiitolo nelle nostre vite, o se sta solo a guardarci, a vedere fino a dove andiamo a parare, interrogandosi su se ha commesso un errore a concederci il libero arbitrio oppure no.
in tutto questo contesto non capisco bene le malqattie, le sofferenze fisiche ed il loro perche. la morte ha un senso, o è la fine, o è un passaggio verso un nuovo inizio, è comprensibile. una malattia lacerante, un improvviso aneurisma che magari ti lascia vivo ma che ti fa perdere la tua funzionalita cerebrale da normodotato lasciandoti ricordare quel che eri e che non sarai mai piu in grado di essere, queste sono esempi di cose che trovo incomprensibili e delle quali greadirei trovare prima o poi, nel corso della mia vita una risposta.