Autore Topic: Mary and Max (Adam Elliott, 2009)  (Letto 904 volte)  Share 

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Offline wendell

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Mary and Max (Adam Elliott, 2009)
« il: 08 Febbraio, 2012, 22:06:51 pm »


Mary si sente sola quindi decide di scrivere una lettera a un indirizzo trovato casualmente nella guida telefonica di New York...
Film in claymotion dalla fotografia desaturata (a favore di una giallognola Melbourne e una grigia New York), parla (più che di solitudine) di inconciliabile alienazione: Mary è una bambina brutta, fragile che insegue l'integrazione sociale; il suo corrispondente Max ci ha già rinunciato erigendo barriere fisiche (l'appartamento di Manhattan nel quale è segregato) e mentali (la sindrome di Asperger) che tagliano ogni comunicazione col mondo esterno. Con un tono grottesco ma sempre tenero (la galleria degli emarginati è abbastanza folta: misantropi, alcolizzati, gay), nel carteggio tra i due c'è il continuo tentativo di conforto, di venire incontro alle reciproche debolezze. Viste le tematiche, animazione per adulti. Si trova sottotitolati in italiano ma, essendo molto verboso, un doppiaggio sarebbe stato quanto mai opportuno. Purtroppo non è stato distribuito nel nostro paese.

Voto: ****

Mary and Max. Asperger.
« Ultima modifica: 08 Febbraio, 2012, 22:13:53 pm da wendell »
ho cercato di capire cosa sei.....terrificante.