Io, come diceva pure Trenz, non me la sento proprio di entrare in discussioni tecnico-tattiche (diagonali, moduli, posizioni dei giocatori, schemi, cambi e compagnia cantando). Sento di non esserne né in grado né competente abbastanza. Non mi va nemmeno di stilare una lista con le percentuali delle colpe di ognuno. La vedo una cosa semplicistica ed alquanto impossibile da calcolare. Nonché sciocca. Quello che sono in grado di dire, è che non vedo più il mordente, la voglia ed il carattere dell’anno scorso. (Cose che, personalmente, erano ciò che più mi facevano arrapare, ben sperare e sognare. Cose che ti hanno fatto sopperire alle discrepanze di organico con alcune squadre). Eccezion fatta per poche partite di campionato e, ovviamente, per quelle di Champions. Prima, assaltavamo, aggredivamo e tumbereggiavamo (cit.) per gran parte della gara. Ora, lo si fa, al massimo, negli ultimi minuti. O quando il risultato è lì lì per esser compromesso. Cosa che, purtroppo, spesso ha coinciso. Sì, certamente l’altr’anno ci sono state partite fiacche, ma una ogni sette o otto giocate col sangue agli occhi. E le storie dell’ “ormai ci conoscono/si adeguano/ci trattano come una grande” reggono solo a metà, perché l’anno passato non è che venivano con le cosce divaricate, al S. Paolo. Eri tu che ce lo avevi di marmo. A me è questo che scotta, delude, intristisce e fa incazzare più di tutto. Perdere per via di un errore individuale, per un chitammuorto di torto arbitrale, per l’ano sviluppato dell’avversario o per mezzo di un periodo nero ci sta. Jastemmi qualche santo e vai avanti. Ma vai avanti, sapendo che quello è il calcio, che sono cose all’ordine del giorno; e vai avanti, SOPRATTUTTO, sapendo che la tua squadra ce l’ha sempre duro. Invece, quello che non puoi permetterti, che a me inquieta e che non ti fa andare per niente avanti, è quest’apatia, questa flemma angosciante. In questo caso, cu chi cazzo ta piglie? Il Napoli merita la posizione che ha. Parma, Verona, Fiorentina, Catania, Novara, Siena, Bologna, Bergamo, Cagliari, a me sembrano tutte partite uguali, pà sfaccimma! L’anno scorso, non vedevi l’ora che cominciasse una partita. Viste le prestazioni, prima della partita, pensavi: “Uà, ce magnamme!”. Adesso, visto l’andazzo, pensi: “uà, cià magnamme n’emozione!?”.
