non risulta niente
L'ex terzo portiere, nel corso di un lungo interrogatorio nel quale ha ribadito di non aver maiscommesso e ha ridimensionato sensibilmente la portata di alcuni colloqui intercettati, ha però ammesso di aver contattato su richiesta di Silvio Giusti, ex centrocampistadel Chievo, due compagmi di squadra, Paolo Cannavaro e Gianluca Grava, "promettendo loro - scrive la Procura- una somma quantificata in decine di migliaia dieuro a persona qualora avessero contribuito ad agevolare la vittoria della Samp" nell'ultima gara del torneo 2009-2010, poi terminata 1-0. Gianello aggiunge che i due difensori rifiutarono seccamente l'offerta. Sentiti come testi, Cannavaro e Grava negano di aver ricevuto alcuna offerta. La loro posizione potrebbe adesso passare al vaglio della giustizia sportiva sotto il profilo della omessa denuncia. La partita, rimarca la Procura, si svolse regolarmente. L'indagine dei pm Ardituro, De Simone, Capuano e Ranieri con il procuratore aggiunto Giovanni Melillo ha svolto accertamenti estremamente approfonditi, con intercettazioni, interrogatori e perquisizioni, dai quali non sono emersi ulteriori episodi dai quali sembra essersi concretizzato, neppure sotto il profili del tentativo, il reato di frode sportiva. Un contesto dunque che, almeno in questa fase, non appare paragonabile a quello delineatodalle indagini di Cremona e Bari, pur in presenza di alcune analogie e alcuni nomi incomune, come Giusti e i fratelli Matteo e Federico Cossato, per i quali i pm di Napoli hanno chiesto l'archiviazione. Anche gli spunti delineati dalle intercettazioni, oltre agli interrogatori, non hanno fatto emergere il coinvolgimemto di ulteriori tesserati delNapoli a parte Gianello. Resta ora da vedere quali saranno le determinazioni della giustizia sportiva. Il Napoli si dice comunque tranquillo.