estratto dal mattino...
Per quella brutta papera il difensore incassa 300 mila euro e da questo momento in poi la squadra salentina, ormai salva, è disposta a giocarsi tutto pur di rientrare della spesa. E la prima occasione, secondo le indagini di Cremona, si presenta la domenica successiva, con l’ormai famosa Lecce-Lazio del 22 maggio 2011 vinta dai biancocelesti per 4 a 2: «I riscontri ci dicono che quella partita è stata sicuramente comprata», dicono gli inquirenti. Per il match incriminato è indagato anche il centrocampista della Lazio Stefano Mauri. Alessandro Zamperini, cresciuto nelle giovanili della Roma, accusato di essere un reclutatore di calciatori per conto della criminalità organizzata slava, non ha mai negato l’amicizia con Mauri. E secondo il pentito Carlo Gervasoni proprio grazie a quel legame gli zingari avrebbero gestito due match della Lazio. Prova palmare, sostengono gli investigatori, sono le oltre 1.100 telefonate intercorse tra Zamperini e Mauri, molte anche a ridosso delle gare. Non solo: Zamperini era di casa a Formello, sede del ritiro laziale, e dall’analisi delle celle telefoniche si è scoperto che i suoi spostamenti coincidevano con quelli del gran capo degli zingari Hristiyan Ilievski. La procura di Cremona sta mettendo in fila i molteplici riscontri arrivati nelle ultime settimane – rogatorie internazionali, accertamenti tecnici, movimenti bancari e verbali secretati – e stringe il cerchio attorno a Lazio, Genoa e Lecce, ovvero il terzo livello dell’inchiesta